A tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina, il quadro internazionale delinea divisioni e tentativi diplomatici, con l’Unione Europea che continua a confermare il proprio pieno sostegno a Kiev mentre Mosca denuncia un atteggiamento ostile da parte degli europei, contrapponendolo al dialogo avviato con Washington. È necessario coinvolgere l'Europa e avere prudenza e moderazione in questa difficile e complessa fase di trattativa.

Non possiamo, infatti, trascurare che l’Europa abbia applicato sanzioni alla Russia, sostenuto l'Ucraina, subito le conseguenze economiche del conflitto ed ora debba essere al tavolo delle trattative come attore principale e non come spettatore passivo. L'obiettivo deve essere una pace giusta che garantisca sicurezza a Kiev e all'UE. Ben venga il dialogo tra Mosca e Washington, ma l'Europa deve essere protagonista della trattativa e, allo stesso tempo, deve accelerare il processo di costruzione di una difesa europea, anche ricorrendo ad una forma di debito comune come avvenuto nella pandemia con il Next Generation Eu.

In questa fase delle trattative, gli Stati Uniti hanno avviato prima una interlocuzione diretta con Mosca, escludendo l’Ucraina e l’Ue, poi hanno proposto a Kiev un accordo che sostanzialmente prevede il riconoscimento agli USA dei diritti sulle terre rare ucraine, uno degli ultimi asset strategici del Paese. Purtroppo il primo incontro tra Trump e Zelensky non è andato bene, sia per la modalità irrituale con cui è avvenuto - alla presenza di tutta la stampa mondiale - sia per non essere riusciti a trovare un punto di incontro ragionevole ed essersi, invece, più volte scontrati verbalmente a tal punto di aver dovuto interrompere l’incontro.

Siamo in una fase delicata nella quale deve prevalere, da parte di tutti, il senso di responsabilità e moderazione, anche nei toni e nei contenuti delle interlocuzioni, per questo motivo credo che non ci possa essere trattativa per un percorso di pace senza la presenza dell’Unione europea, espressione di libertà, democrazia e giustizia, e condivido la proposta della Presidente Meloni sulla necessità di un confronto urgente tra Europa e USA. C’è bisogno di uno sforzo diplomatico senza precedenti e dobbiamo lavorare perché l’Occidente resti unito e non si presenti diviso e debole.