INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA
Qui potrai guardare tutte le mie interviste, i miei interventi al Parlamento europeo a Bruxelles, in plenaria a Strasburgo e nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche. Potrai, inoltre, ascoltare i miei podcast e leggere la rassegna stampa con gli articoli di giornale che mi riguardano.
INTERVENTI / INTERVISTE
WEB
GIORNALI
COLLEGAMENTO ROMA – LATINA: VA BENE, MA NON È SUFFICIENTE PER IL RILANCIO DI TUTTA LA PROVINCIA PONTINA
La provincia di Latina soffre da troppi anni un isolamento forzato che la vede esclusa dalla grande viabilità, con evidenti disagi a cittadini ed aziende ed un forte ridimensionamento delle sue potenzialità economiche. Rispetto a questa carenza infrastrutturale, nel 2001, l’allora Governo Berlusconi, con una Legge obiettivo finanziata dal Governo e dall’Europa, aveva proposto la realizzazione di una vera ed importante opera infrastrutturale con il progetto del c.d. “corridoio tirrenico” con un collegamento autostradale diretto da Roma a Formia.
Purtroppo quel progetto lungimirante, per tutta una serie di ostacoli amministrativi e legali nonché una scarsa volontà di un governo regionale di centro sinistra, è stato prima bloccato e poi ridimensionato ad un semplice adeguamento dell’attuale tracciato della strada Pontina 148, da Roma a Latina, lasciando fuori tutto il resto della provincia.
Ciononostante, sono anni che siamo in attesa della prima pietra di un’opera che di giorno in giorno diventa sempre più urgente anche per garantire una viabilità sicura e cancellare il bollino nero di una strada, la 148, più pericolosa ed incidentata della nazione.
Nei giorni scorsi ho appreso con assoluto favore ed apprezzamento l'annuncio del Presidente della regione Lazio, Francesco Rocca sul possibile prolungamento della strada Roma-Latina fino a Fondi e mi auguro che ciò avvenga non solo con la fase progettuale, ma anche con la realizzazione di tutta l’opera. Allo stesso tempo, condivido la preoccupazione e la sollecitazione del senatore Claudio Fazzone, presidente della Commissione Ambiente, Transizione Ecologica, Energia e Lavori Pubblici del Senato, riguardo alla necessità di definire subito il progetto della Pedemontana di Formia perché altrimenti rischiamo di lasciare comunque una parte della provincia isolata e congestionata dal traffico.
Forza Italia si è sempre impegnata per la crescita infrastrutturale della regione Lazio e della provincia di Latina ed oggi, con un nuovo governo nazionale e regionale, dopo anni di immobilismo, dobbiamo concretamente e tempestivamente realizzare queste opere per il bene della collettività ed il progresso sia economico che sociale dell'intero territorio.
Queste nuove infrastrutture, infatti, sono indispensabili per superare l'isolamento della provincia e offrire opportunità ad una vasta area della Regione nella quale insiste il MOF, uno dei mercati agroalimentari più importanti di Italia, il porto di Gaeta e tantissime realtà turistiche, agricole, industriali e commerciali che vogliono semplicemente avere la possibilità di essere competitive.
INDICAZIONI GEOGRAFICHE: PROTEGGIAMO L’IDENTITÀ DEI PRODOTTI EUROPEI DALLE CONTRAFFAZIONI
Nei primi di giugno, dopo il via libera della Commissione Agricoltura, di cui sono membro, c’è stato anche il voto del Parlamento europeo, riunito in plenaria, ad approvare definitivamente il testo del nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp, volto a proteggere le indicazioni geografiche per i prodotti agroalimentari.
L’accordo raggiunto assicura norme piu rigorose per la protezione dei prodotti riconosciuti DOP e IGO e modalità più semplici per accedere a tali riconoscimento.
Tra le novità significative presenti nel testo votato, anche le norme che impediscono il riconoscimento a prodotti con nomi simili ad altri già tutelati, per evitare confusione tra i consumatori sull'origine degli stessi. Un esempio lampante, che riguarda proprio l’Italia è, in questo senso, la protezione del "Prosecco" dall'intenzione della Croazia di ottenere il riconoscimento per un vino dolce chiamato "Prošek", il cui nome simile potrebbe fuorviare i consumatori inducendoli a fare acquisti errati.
È importante adottare questo tipo di misure significative per contrastare situazioni come quella italiana del prosecco e preservare l'autenticità dei prodotti, garantendo chiarezza ai consumatori.
Non c’è dubbio che questa revisione rafforzi ulteriormente la protezione delle eccellenze agroalimentari "Made in Italy" che purtroppo sono ancora vittime di contraffazione con danni economici significativi alle imprese, ma, soprattutto, all'export del Paese.
C’È BISOGNO DI PIÙ EUROPA, MA DI UN’EUROPA DIVERSA
Quanto vi sentite europei e quanto vi fidate dell’Europa?
Domande come questa sono state poste a milioni di cittadini europei dal sondaggio dell'Eurobarometro 2023 che ha evidenziato come e perché l’Europa è maggiormente percepita e apprezzata per il ruolo avuto durante eventi eccezionali come la pandemia, la guerra o la crisi energetica.
L'interesse verso le istituzioni europee e la politica europea è aumentato in particolare in Italia dove il 56% dei cittadini non solo si è dichiarato interessato alle prossime elezioni europee, ma sarebbe pronto a votare anche prima del 9 giugno 2024 per la necessità di affrontare con un approccio europeo questioni importanti come l'ambiente, il cambiamento climatico, l'aumento dei prezzi, l'inflazione, il costo della vita e l'immigrazione. Inoltre, una grande percentuale di cittadini è a favore di una politica comune di difesa e sicurezza tra gli Stati membri.
Questi dati insieme alle proposte emerse dalla Conferenza sul Futuro dell'Europa, alla necessaria revisione dei Trattati e alla nuova legge elettorale devono rappresentare le basi per costruire il futuro dell'Europa. È evidente che dovrà essere necessariamente un’Europa diversa, capace concretamente e fattivamente di relazionarsi in modo diretto con i cittadini, fornendo loro risposte tempestive e concrete in modo da essere credibile e affidabile sia internamente che a livello internazionale. In questa ottica, le prossime elezioni europee del 9 giugno 2024 dovranno rappresentare un’opportunità per rafforzare la consapevolezza di essere parte attiva di un'Europa autorevole e rappresentativa di tutti e per tutti.
MERCATI ALL’INGROSSO: IL PARLAMENTO EUROPEO NE RICONOSCE L’IMPORTANZA NELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Nell’ambito della discussione ed approvazione di un importante risoluzione inerente la sicurezza alimentare e la resilienza a lungo termine dell’agricoltura, sono molto soddisfatto che sia stato inserito un mio emendamento con cui il Parlamento europeo riconosce l'importanza dei mercati all'ingrosso nella loro funzione strategica a garanzia della nostra sicurezza alimentare.
I mercati all'ingrosso, infatti, hanno dimostrato la loro resilienza già durante la pandemia da Covid-19, svolgendo un ruolo vitale per tutti nella filiera agroalimentare rappresentando un punto di forza economico e sociale per i territori europei.
La risoluzione approvata il 15 giugno riconosce l'importanza strategica dei centri logistici ed in particolare proprio dei mercati all'ingrosso, come parte integrante e complementare della produzione agricola primaria. Senza di essi, infatti, gli agricoltori, le imprese logistiche e di distribuzione non sarebbero in grado di garantire un approvvigionamento costante per soddisfare le esigenze dei consumatori.
I mercati all'ingrosso sono soggetti di interesse pubblico in vaste aree regionali e interregionali e forniscono un servizio essenziale per l'approvvigionamento e la distribuzione di prodotti agricoli e ittici freschi e deperibili, nel rispetto delle norme sanitarie. La risoluzione approvata sottolinea anche l'importanza di investire in infrastrutture sostenibili per il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti agricoli freschi in modo da ridurre gli sprechi alimentari e migliorare l'impatto ambientale del settore. È importante riconoscere le differenze regionali, promuovere la produzione alimentare locale e considerare le esigenze delle zone a bassa densità di popolazione.
IMMIGRAZIONE, GLI ACCORDI DI ITALIA ED EUROPA
Di fronte ad un problema delicato come quello dell’immigrazione Forza Italia ha sempre sostenuto la necessità di un approccio comune evitando ogni forma di dibattito divisivo.
Esprimo soddisfazione per come il nostro governo abbia saputo in pochi mesi intraprendere un propositivo percorso di dialogo con tutti gli Stati europei per muovere i primi passi concreti rispetto ad una pregressa situazione di immobilismo ed indifferenza nel corso della quale abbiamo, purtroppo, assistito passivamente a migliaia di vittime.
L’accordo raggiunto dal Consiglio dei 27 Ministri dell’Interno sui due pacchetti legislativi per le procedure di frontiera e la gestione dell'asilo, che compongono il nuovo Patto sulla migrazione, rappresenta un significativo e reale passo in avanti rispetto a cui sarà necessario raggiungere una posizione comune con il Parlamento Europeo per la sua approvazione definitiva.
L’accordo tra i ministri UE dell'interno si focalizza su controlli e responsabilità.
Non posso non rilevare come sia stato determinante anche il viaggio della nostra premier Giorgia Meloni che, a distanza di pochi giorni da una sua personale visita al Presidente tunisino Kaid Saied, è ritornata in Tunisia con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ed il primo ministro olandese Mark Rutte per discutere del partenariato con l’UE indispensabile per affrontare l’emergenza migranti e stabilizzare il Paese nordafricano. Sul tavolo delle trattative un pacchetto di investimenti europei e lo sblocco di 1,9 miliardi di aiuti dal Fmi.
Negli stessi giorni il ministro degli Esteri Tajani è stato negli USA proprio per incontrare il suo omologo americano Blinken, ma, soprattutto, la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, per sollevare il tema dello sblocco dei fondi a Tunisi, necessari per scongiurare il collasso del Paese. Il governo italiano, infatti, intende affrontare insieme la questione migratoria con l’obiettivo di creare strumenti risolutivi specifici e sistemare problematiche che sussistono ormai da troppo tempo con la necessità di rafforzare l’azione europea e chiedere un rinnovato interessamento degli Stati Uniti.
L’UE e la Tunisia hanno un ampio interesse nel bloccare la cinica attività dei trafficanti di migranti e ciò può concretizzarsi anche tramite un accordo della Tunisia con il Fondo Monetario Internazionale, propedeutico a un eventuale piano UE di assistenza macro-finanziaria.
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO AI MEMBRI DEL PPE
La riunione del Partito popolare europeo, tenutasi a Roma lo scorso 8 e 9 giugno, prevedeva anche un’udienza riservata con il Santo padre che, purtroppo, pochi giorni prima, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli per un intervento chirurgico non rinviabile.
Ciononostante, direttamente dall’ospedale, Papa Francesco ha voluto inviare un messaggio di riflessioni a tutti i membri del Partito popolare europeo in cui ha manifestato tutta la sua indole sincera, devota, caparbia e lungimirante. Papa Francesco, tra i vari passaggi, ha chiesto unità sui valori etici primari e una visione di un'Europa che tenga insieme unità e diversità.
Voglio ringraziare ancora il Santo Padre per il suo incoraggiante messaggio in cui ha evidenziato l'importanza dei valori cristiani che costituiscono la base dell'Europa nel guidare l'azione politica quotidiana. Al centro di tutto ciò però, come il Papa sottolinea, c’è la persona, la sua dignità e la sua libertà.
Di seguito il messaggio del Santo Padre che ho piacere a condividere con tutti voi:
Illustri Signore e Signori!
Sono lieto di rivolgere un saluto cordiale a voi, membri del Gruppo del Partito Popolare nel Parlamento Europeo, istituzione che ho visitato nel novembre del 2014, e colgo l’occasione per condividere con voi alcune riflessioni.
La prima: siete parlamentari, dunque siete rappresentanti dei cittadini che vi hanno affidato un mandato. Quando ci furono le prime elezioni del Parlamento Europeo, la gente si è interessata, era una novità, un passo avanti importante nella costruzione dell’Europa unita. Ma, come sempre, col passare del tempo l’interesse diminuisce; e allora è necessario curare bene il rapporto tra i cittadini e i parlamentari. Questo è un problema classico delle democrazie rappresentative. E se già è difficile tenere vivo il legame all’interno di ciascun Paese, a maggior ragione lo è per il Parlamento Europeo, che è ancora più “lontano”. Ma d’altra parte oggi la comunicazione può aiutare molto a superare le distanze.
Un secondo spunto: il pluralismo. È chiaro che un grande gruppo parlamentare debba prevedere un certo pluralismo interno. Tuttavia, su alcune questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana occorre essere uniti. Questo mi sembra un aspetto particolarmente interessante, perché chiede di pensare alla formazione permanente dei parlamentari. È normale che anche voi abbiate bisogno di momenti di studio e di riflessione in cui approfondire e confrontarsi sulle questioni eticamente più rilevanti. È una sfida appassionante, che si gioca soprattutto al livello della coscienza, e che mette anche in luce la qualità di chi fa politica. Il politico cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune.
A questo proposito, voi avete un patrimonio ricchissimo a cui attingere per portare il vostro contributo originale alla politica europea, cioè la dottrina sociale della Chiesa. Pensiamo, ad esempio, ai due principi di solidarietà e sussidiarietà e alla loro dinamica virtuosa. Ci sono aspetti etico-politici, legati ad ognuno di questi due principi, che voi condividete con colleghi di diverse appartenenze, i quali accentuano rispettivamente o l’uno o l’altro; ma l’intreccio dei due, il fatto di attivarli insieme e farli funzionare in maniera complementare, questo è proprio del pensiero sociale ed economico di ispirazione cristiana, e quindi è affidato particolarmente alla vostra responsabilità.
Un altro aspetto che ha analogia con questo: la visione di un’Europa che tenga insieme unità e diversità. Questo è fondamentale; ho avuto modo di sottolinearlo recentemente nella visita in Ungheria. Un’Europa che valorizzi pienamente le diverse culture che la compongono, la sua ricchezza enorme di tradizioni, di lingue, di identità, che sono quelle dei suoi popoli e delle loro storie; e che nel contempo sia capace, con le sue istituzioni e le sue iniziative politiche e culturali, di far sì che questo mosaico ricchissimo componga figure coerenti.
E per questo ci vuole una forte ispirazione, un’“anima”, a me piace dire che ci vogliono dei “sogni”. Ci vogliono valori alti, e una visione politica alta. Non intendo con ciò sminuire l’importanza della gestione ordinaria, della buona amministrazione normale, anzi, se è buona questa è già moltissimo. Ma non basta, non basta a sostenere un’Europa che si trova a far fronte alle grandi sfide globali del XXI secolo. Per affrontare tali sfide come Europa unita, ci vuole un’ispirazione alta e forte. E voi, vorrei dire, dovreste essere i primi a fare tesoro degli esempi e degli insegnamenti dei padri fondatori di questa Europa. La scommessa originaria, che può essere anche la scommessa attuale, è di puntare non solo a un’organizzazione che tuteli gli interessi delle nazioni europee, ma a un’unione dove tutti possano vivere una vita «a misura d’uomo, fraterna e giusta».
Vorrei mettere in evidenza questo termine: fraterna. Come sapete, la fraternità e l’amicizia sociale è il grande “sogno” che ho condiviso con tutta la Chiesa e tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Penso che la fraternità possa essere anche fonte di ispirazione per chi vuole oggi ri-animare l’Europa, perché risponda pienamente alle attese sia dei suoi popoli sia del mondo intero. Perché un progetto di Europa oggi non può che essere un progetto di respiro mondiale. Ritengo che i politici cristiani oggi si dovrebbero riconoscere dalla capacità di tradurre il grande sogno di fraternità in azioni concrete di buona politica a tutti i livelli: locale, nazionale, internazionale. Ad esempio: sfide come quella delle migrazioni, o quella della cura del pianeta, mi pare che si possano affrontare solo a partire da questo grande principio ispiratore: la fraternità umana.
Cari amici, facciamo memoria delle origini: non dimentichiamo come è nata l’Europa unita; non dimentichiamo la tragedia delle guerre del XX secolo. Il graduale e paziente lavoro di costruzione di un’Europa unita, in ambiti prima particolari e poi sempre più generali, che cosa aveva dentro come ispirazione? Quale ideale, se non quello di generare uno spazio dove si potesse vivere in libertà, giustizia e pace, rispettandosi tutti nella diversità? Oggi questo progetto è messo alla prova in un mondo globalizzato, ma può essere rilanciato attingendo all’ispirazione originaria, che è più che mai attuale e feconda non solo per l’Europa, ma per l’intera famiglia umana.
E vorrei concludere con un’ultima osservazione: chi sono quelli che vivono di più l’Europa unita? Voi me lo insegnate: sono i giovani. Oggi si comincia presto a fare periodi di studio all’estero; poi, per l’università, specialmente le specializzazioni, l’orizzonte è europeo; e così per la ricerca del lavoro… Non mi riferisco alla triste necessità, che purtroppo c’è, di andare altrove per la mancanza di opportunità in patria; no, ma al fatto che per i giovani ormai è normale, ad esempio, fare una prima parte di studi nel proprio Paese e specializzarsi in un altro. Un po’ come avveniva nel Medioevo: si studiava un po’ a Padova, un po’ a Parigi, un po’ a Oxford o a Heidelberg… Guardiamo a loro, ai giovani, e pensiamo a un’Europa e a un mondo che siano all’altezza dei loro sogni.
Per questo vi incoraggio ad andare avanti con coraggio e speranza, con l’aiuto di Dio. Il Vangelo sia la vostra stella polare e la Dottrina sociale la vostra bussola. Benedico di cuore tutti voi e i vostri cari. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.
FRANCESCO
FORZA ITALIA NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’
Dopo la scomparsa del Presidente Berlusconi non credo che ci sia altra strada che la continuità e l’unità tra tutti coloro che hanno creduto nel Presidente come nei valori e principi ispiratori di Forza Italia.
In queste ultime settimane c’è stata un’importante crescita nei sondaggi del partito azzurro e questo, oltre che un valore per quello che ha rappresentato Berlusconi, deve essere visto come un'opportunità per ottenere un consenso consolidato, lavorando insieme per il bene del Paese e di Forza Italia, secondo proprio la volontà del nostro Presidente.
Condivido le parole e l’appello di Antonio Tajani, nel frattempo nominato Presidente, che ha sottolineato l'importanza di rafforzare ancora di più la nostra identità e la nostra coesione in questa fase delicata non solo per il partito, ma per l’intero scenario sociopolitico nazionale ed internazionale. Il Presidente Berlusconi ci ha lasciato una grande eredità politica che va onorata con l’impegno e la responsabilità di tutti per proseguire sui suoi insegnamenti orientati e ancorati fermamente ai valori liberali, cattolici, europeisti e atlantisti.
Forza Italia, grazie a Berlusconi, infatti, non solo è nel Partito popolare europeo, ma ne è parte attiva e protagonista.
Forza Italia è stata e continua ad essere un partito aperto a tutti, in grado di valorizzare e integrare in modo costruttivo opinioni diverse, in cui tutti hanno spazio e possono dare il meglio di sé nei rispettivi settori di competenza. Ho particolarmente apprezzato il messaggio che Tajani ha voluto riservare ai responsabili del territorio, chiamandoli a svolgere un ruolo delicato come ponte tra i cittadini e le istituzioni continuando a consolidare l'importanza di coinvolgere tutti in modo concreto, costruttivo e serio.
L’eredità umana e professionale che il presidente Berlusconi ci lascia e grande e spazia in molti campi, sarà certamente il primo passo da cui ripartire adesso.
Durante la convention di Forza Italia tenutasi a Milano lo scorso maggio, proprio il presidente Berlusconi, già provato dalla malattia, intervenne con un videomessaggio e, con il suo solito carisma, seppe già allora indicare la giusta strada per tutti con un’esortazione: “…andiamo avanti così, con convinzione, entusiasmo, passione”.
FORZA ITALIA È IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
La due giorni del Partito popolare europeo in Italia, l’8 e il 9 giugno, è stata l’occasione per rafforzare il messaggio politico che Forza Italia è il Partito popolare europeo nei cui comuni valori liberali, riformisti ed europeisti si riconosce pienamente. Questo legame rappresenta oggi il fulcro e il punto di riferimento unico per l'area dei moderati in Italia e in Europa.
Il Presidente Manfred Weber, infatti, ha voluto elogiare proprio l'impegno di Forza Italia nel contesto del PPE ringraziando pubblicamente il Presidente Berlusconi, i vertici, ma anche il coordinatore, Antonio Tajani, per il servizio nel Partito popolare e il ruolo di guida in Forza Italia, definendolo il pilastro solido del PPE in Italia.
Weber ha concluso il suo discorso alla Conferenza evidenziando come il Partito popolare europeo abbia ottenuto buoni risultati dopo le elezioni in Grecia, in Irlanda e anche al Nord. La speranza è che anche in Spagna il prossimo premier sia Feijoo, il che significherebbe che l’approccio del PPE sta avendo successo. “Viviamo in un mondo in cui le chiese cattoliche e protestanti stanno perdendo terreno, ma le persone con una funzione pubblica non dovrebbero essere timide nel mostrare la propria fede e i valori cristiani. Non si forza nessuno a credere, ma è importante che la dimostrazione dei valori cristiani nell'Europa attuale sia più frequente, e bisogna esserne fieri” – ha fortemente sostenuto il Presidente del PPE.
Anche il presidente Tajani ha sottolineato proprio l'importanza di essere orgogliosi della propria identità cristiana e dei valori che essa rappresenta. L’obiettivo comune continua ad essere quello di lottare per un'Europa più forte e unita che sappia affrontare sfide come le migrazioni, la crisi climatica, la concorrenza con la Cina e il conflitto in Ucraina.
BERLUSCONI, UNA GUIDA E UN ESEMPIO PER TANTI
Una guida, un esempio, per tanti; quasi un'ossessione ed un rivale per altri: questo è stato per tutti il presidente Berlusconi. Come tutte le persone che sanno lasciare il segno, infatti, ha unito e diviso, ma il 12 giugno, il giorno della sua morte, amici e avversari sono stati uniti nel rendere omaggio ad uno dei più grandi uomini del nostro tempo che ha segnato la storia politica, imprenditoriale e sportiva dell’Italia.
Silvio Berlusconi è stato indubbiamente una grandissima figura chiave della politica italiana, ricordato degnamente con elogi e riconoscimenti da vari leader politici e personalità internazionali. La sua morte ha suscitato numerose reazioni di cordoglio e vicinanza da parte di persone provenienti da diversi settori, tra cui lo sport, l'imprenditoria, lo spettacolo e la politica. Anche il Papa ha lodato il suo ruolo nella politica italiana, definendolo un protagonista energico. Il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato le sue qualità di leader politico e il suo impatto sulla storia del Paese.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha ricordato Berlusconi come fondatore e leader del centrodestra italiano, elogiandone la generosità, il coraggio e il carisma. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha riconosciuto il suo ruolo nella guida dell'Italia durante una fase di transizione politica. Il presidente Antonio Tajani, invece, ha voluto ringraziarlo con un “Semplicemente grazie Presidente, grazie Silvio”. Giorgia Meloni ha elogiato il coraggio e la determinazione di Berlusconi nel difendere le sue convinzioni. Matteo Salvini ha espresso il suo dolore per la perdita di un grande amico. Vari politici e leader internazionali, come Benjamin Netanyahu, Matteo Renzi, Emmanuel Macron e Mario Monti, hanno riconosciuto l'impatto di Berlusconi sulla politica, l'economia, lo sport e i media italiani, ma non solo.
Infine, Mario Draghi ha ricordato Berlusconi come un rivoluzionario nel campo della comunicazione e dello sport, amato per la sua umanità e il suo carisma.
Chi come me ha assistito ai funerali nel Duomo di Milano, il 14 giugno, ha potuto percepire concretamente l’emozione di tantissime persone che, in un modo o nell’altro, hanno avuto la fortuna di conoscere e apprezzare una personalità poliedrica e estremamente innovativa come quella del presidente di Forza Italia.
Dalle lacrime silenziose, ai cori dei tifosi milanisti, dai volti tirati, agli sguardi fissi sul feretro, ognuno a suo modo ha manifestato la sua stima e la sua gratitudine ad un uomo che non si è mai risparmiato in generosità e rinnovazione.
Mi ha colpito molto l’omelia con cui l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, lo ha ricordato: “Un uomo politico, un uomo d'affari, un personaggio sempre sulla scena con ammiratori e detrattori, ma anche un uomo capace di attraversare i momenti difficili, di amare la vita, di vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, capace di amare e desiderare di essere amato da tutti”.
CIAO, PRESIDENTE!
Il presidente Berlusconi è stata una figura di grande rilievo nella politica italiana, europea ed internazionale. Con la sua scomparsa, l’Italia perde un protagonista della vita politica ed imprenditoriale, l’Europa, invece, perde uno dei suoi più convinti sostenitori. Con Forza Italia, infatti, Berlusconi è riuscito ad unire le diverse anime liberali, socialiste e cattoliche che caratterizzavano, agli inizi degli anni novanta, il panorama politico del nostro Paese. Come primo ministro ha implementato politiche orientate alla liberalizzazione economica e alla promozione del settore imprenditoriale. A livello europeo, ha svolto un ruolo attivo nella politica dell'Unione promuovendo e partecipando a vertici e incontri mondiali, sostenendo politiche per una maggiore integrazione europea.
Leader carismatico, uomo di sport, abile imprenditore, ha portato stabilità economica e promosso la competitività italiana nel mondo. Di lui, tra le altre cose voglio sottolineare anche la capacità di self control e la determinazione avuta soprattutto nei momenti più bui della sua esistenza. Ciò ha rappresentato per tutti noi un grande insegnamento e, allo stesso tempo, ci ha infuso, ancor di più, la volontà di lottare e combattere per gli ideali ed i valori che, fin dalla sua nascita, hanno caratterizzato Forza Italia.
Come italiano e come eurodeputato lo ringrazio per aver portato Forza Italia nella grande famiglia del Partito popolare europeo tra i quali banchi, oggi più di ieri, continueremo a lavorare facendo valere le dinamiche politiche disegnate dal presidente Berlusconi per gli interessi dei cittadini italiani ed europei rendendo sempre più competitiva la nostra Europa. Quelle dinamiche che, in Italia, hanno concorso alla realizzazione di un centrodestra coeso rappresentato oggi al governo dalla premier Giorgia Meloni.
Ricordo con grande affetto l’incontro a Palazzo Grazioli, dopo la mia elezione ad eurodeputato, e quel cordiale colloquio avuto con il presidente che ha spaziato tra argomenti di politica europea e nazionale senza tralasciare aspetti più personali come la famiglia e il mio territorio che conosceva bene per il gran lavoro e gli straordinari risultati avuti dal partito grazie al senatore Claudio Fazzone.
La morte del presidente Berlusconi lascia un gran vuoto che rattrista tutti, compresi coloro con cui ha avuto posizioni diverse, dure, ma verso i quali non è mai venuto meno il rispetto dei ruoli e delle persone, come da suo stile. Lo stesso stile che lo ha contraddistinto nel panorama politico per la sua cordialità, generosità e correttezza.
Il mio, seppur espresso con grande dolore, non è soltanto un riverente saluto, ma, soprattutto, un grazie per aver regalato un sogno al nostro Paese, a Forza Italia, e per averci indicato sempre il futuro come nostra strada maestra.
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LE DONNE SONO LA FORZA TRAINANTE DELL’EUROPA
Le donne sono indiscutibilmente la forza trainante del progetto europeo: è stato questo il messaggio che ho voluto mettere in evidenza durante l’evento “Donne che hanno fatto l’Europa” tenutosi all’IIS Fermi – Filangieri di Formia (Lt) lo scorso 19 maggio e organizzato dalla Fidapa BPW Italy. Da Simone Veil, la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Parlamento europeo in seguito a elezioni dirette nonché la prima donna alla guida di un'istituzione dell'UE, ad Ada Rossi e Ursula Hirschmann che contribuirono alla diffusione del Manifesto di Ventotene, a Louise Weiss che, eletta al Parlamento europeo, nel suo discorso inaugurale invitò tutti gli europei a unirsi sulla base di una cultura comune di interessi economici condivisi, fino alle più attuali Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Christine Lagarde.
Non possiamo negare il coraggio, l’ambizione, l’audacia che le donne sanno avere quando ricoprono determinati ruoli. Alcune di queste donne hanno combattuto strenuamente per il riconoscimento dei diritti delle donne, per l'uguaglianza di genere e per la possibilità delle stesse di partecipare attivamente alla vita politica e sociale. Oggi le donne sono presenti in tutti i settori, dalla politica all'arte, dalla scienza all'economia e molto spesso sono esempi viventi di come il genere femminile stia ridefinendo il volto dell'Europa moderna.
Queste donne sono spesso viste anche come modelli e ispirazione per le nostre generazioni di giovani. La stessa Roberta Metsola, che ha poco più di 40 anni ed è al capo del Parlamento europeo, è vista come un’icona da tante ragazze che studiano e si impegnano per diventare influenti e determinanti nel loro futuro. La Presidente Metsola, inoltre, è stata la prima donna europea a puntare il dito contro la Russia prevaricatrice e ad andare a Kiev personalmente per dimostrare al mondo e all’Ucraina la forza, la vicinanza e la coesione dell’Europa.
Un altro esempio è Ursula von der Leyern che, forse non tutti lo sanno, al ruolo impegnato di madre di sei figli, ha saputo far coesistere, da presidente della Commissione europea, il ruolo di simbolo di un’Europa ambiziosa e forte facendosi promotrice della rinascita post pandemia. E’ stata, infatti, la fautrice del Next Generation Eu, il fondo che sta permettendo concretamente la ripartenza di tanti Stati membri, in primis l’Italia.
Non possiamo ignorare però che molte sfide rimangono ancora da affrontare: ogni giorno le donne combattono contro le discriminazioni e le disparità di genere in molte aree della società. Le donne che hanno fatto e fanno l'Europa sono per tutti di ispirazione e di guida. Dobbiamo rendere omaggio alle loro conquiste, ma anche impegnarci per costruire un futuro in cui l'uguaglianza di genere sia una realtà continuando a lottare per garantire pari opportunità sia sul posto di lavoro che nella vita politica e sociale, sostenendo l'istruzione delle ragazze affinché ogni donna possa realizzare il suo pieno potenziale.
Sono convinto che, insieme, possiamo creare un'Europa in cui ogni donna abbia la possibilità di raggiungere i propri sogni e contribuire al progresso della nostra società.
SI’ A FRUTTA, VERDURA E LATTE NELLE SCUOLE. NO A PRODOTTI VEGETALI SOSTITUTIVI
Un'alimentazione adeguata è estremamente importante per il corretto sviluppo e la salute dei bambini. Durante la fase di crescita, i bambini, infatti, hanno bisogno di una dieta equilibrata che fornisca loro i nutrienti essenziali per sostenere la loro crescita fisica, lo sviluppo cognitivo e il sistema immunitario. A tal proposito, un programma europeo di distribuzione di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari nelle scuole era in vigore già da tempo, ma adesso l’Ue ha votato per rinnovarlo e potenziarlo.
In qualità di componente della commissione Agricoltura e, indicato dal mio gruppo politico PPE, quale relatore ombra, ho avuto la possibilità di seguirlo e di confrontarmi con gli altri colleghi su come poter rafforzare questo importante programma per sensibilizzare il consumo di questi prodotti, indispensabili per una corretta e sana alimentazione. Durante i lavori in Commissione e nel dibattito a Strasburgo, ho voluto, però, esprimere il mio dissenso alla proposta di alcuni colleghi di inserire nel suddetto programma la possibilità di sostituire il latte con prodotti a base vegetale.
La mia contrarietà è stata motivata dal fatto che il programma in questione ha esclusivamente una finalità educativa definita e circoscritta ai prodotti citati. Non è accettabile una certa sollecitazione da parte di alcuni per i prodotti di origine vegetale proposti in modo alternativo perché ritenuti migliori per la salute e per l’ambiente. Io credo che i consumatori debbano sempre essere informati ed educati ad un consumo serio e responsabile, non condizionati o fuorviati.
Il Parlamento europeo ha votato con una larghissima maggioranza per aumentare le risorse economiche del programma, per rendere più semplici le procedure per accedervi, per favorire il consumo di prodotti biologici, locali e stagionali e per aumentare le azioni di educazione alimentare nelle scuole facendo capire lo straordinario e difficile lavoro dei nostri produttori europei.
Forza Italia ed il PPE continueranno a difendere gli agricoltori da una deriva ideologica in nome della quale alcuni stanno minando e minacciando tutto il comparto agroalimentare europeo favorendo l’assalto di prodotti extra Ue ultra processati e privi di identità.
L’AGRICOLTURA IN EUROPA TRA VISIONI E REALTA’
L'agricoltura svolge un ruolo di grande importanza in Europa per garantire la sicurezza alimentare del continente rendendo l'Europa autosufficiente dal punto di vista alimentare e, di conseguenza, riducendo la dipendenza dalle importazioni e favorendo cibo sano ai cittadini. L'agricoltura, inoltre, garantisce la tenuta socio economica delle aree rurali, interne e montane. Nonostante questo, sembra che alcune strategie europee non vogliano tener conto di tali funzioni minando la stessa credibilità dell’Unione.
Come Partito Popolare Europeo siamo convinti che sia fondamentale ascoltare e interpretare quello che gli agricoltori ci stanno dicendo rispetto alla transizione verde e le loro problematiche inerenti. Dobbiamo comprendere che la sostenibilità ambientale non può essere un'ideologia, ma far sì che essa venga declinata e attuata con azioni concrete, praticabili, e che vengano messe in campo anche azioni di supporto, perché gli agricoltori garantiscono a tutti una sicurezza alimentare e sono gli stessi che ci hanno permesso di identificarci su uno scenario globale come i migliori produttori al mondo.
Forza Italia e il PPE continueranno ad essere la voce e il difensore degli agricoltori europei considerando l'agricoltura come un settore strategico che garantisce la sicurezza alimentare in Europa e non solo. È importante sostenere un settore sostenibile, orientato al futuro, innovativo e competitivo che produce cibo sicuro e di alta qualità rispondendo, al contempo, alle sfide e alle preoccupazioni sull'ambiente, i cambiamenti climatici e il benessere degli animali.
La pandemia e l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno evidenziato che non si può dare il cibo per scontato. Bisogna sostenere l'agricoltura multifunzionale, supportata dalla nostra PAC e incentrata principalmente sulle aziende agricole a conduzione familiare in tutta Europa, consentendo agli agricoltori di fare ciò che sanno fare meglio: produrre gli eccellenti prodotti per cui siamo famosi.
GLI ITALIANI ALL’ESTERO, “AMBASCIATORI DEL MADE IN ITALY”
mIn qualità di responsabile del Dipartimento degli italiani all'estero di Forza Italia, ho partecipato, nell’ambito della convention di Forza Italia a Milano, al dibattito sulla politica estera con il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, la senatrice Stefania Craxi e l’Amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi dove abbiamo rappresentato e condiviso le varie azioni in cui si può attuare la politica estera.
È stata anche per me l’occasione per spiegare l’importanza ed il ruolo degli italiani nel mondo quali nostri “Ambasciatori del Made in Italy” così come li ha sempre definiti il presidente Silvio Berlusconi. I nostri connazionali iscritti all’AIRE sono quasi 6 milioni, circa il 10% della popolazione nazionale, ma sono molti dì più se consideriamo i non iscritti, per motivi di lavoro o studio, chi ha perso la cittadinanza perché prima non era possibile averne due o chi non la richiede pur avendo diritto per le troppe e complesse procedure burocratiche.
Loro rappresentano una popolazione che, in netta controtendenza con quella nazionale, cresce sempre di più ed è sempre più giovane. Ho voluto evidenziare, come lo stesso Tajani ha potuto confermare, quanto la politica estera si declini non solo attraverso le importanti attività istituzionali diplomatiche, ma anche attraverso azioni indirette promosse dalle nostre imprese, dalla nostra cultura, dalle nostre tradizioni, dalla qualità del nostro cibo e anche dagli stessi nostri connazionali nel mondo che quotidianamente, come vere e proprie sentinelle, rappresentano, vivono, promuovono e difendono, orgogliosamente, l’italianità.
A tal proposito, Forza Italia, con il ministro Tajani, è costantemente impegnata affinché il nostro Governo possa, nel corso di questa legislatura, dare risposte concrete riformando il sistema elettorale e di rappresentanza, potenziando i servizi consolari, garantendo le stesse condizioni fiscali per chi è proprietario di una casa in Italia e le stesse cure sanitarie nei periodi in cui soggiorna qui, facendoli sentire italiani a pieno titolo senza alcuna distinzione con chi vi risiede in maniera permanente.
CONTINUIAMO A LAVORARE PER UN’EUROPA PIÙ INCLUSIVA CHE NON CONOSCA LIMITI
È stato un onore, lo scorso 23 maggio, presiedere con Humberto Insolera, membro del Comitato esecutivo dell’European disability forum, il primo dibattito del 5^ Parlamento europeo delle persone con disabilità. L’incontro ha rappresentato un momento ricco di confronti, in cui ho ribadito come sia fondamentale che le voci e le prospettive delle persone con una disabilità vengano pienamente rappresentate.
L'accessibilità e la partecipazione politica delle persone con disabilità, infatti, sono temi cruciali che richiedono attenzione e azioni concrete. Le persone con disabilità continuano ad affrontare ostacoli significativi nella loro partecipazione politica, inclusi problemi di accesso fisico, comunicazione, discriminazione e mancanza di informazioni accessibili. Il Parlamento europeo ha preso l'iniziativa per sostenere la partecipazione politica delle persone con disabilità attraverso proposte legislative volte a rimuovere gli ostacoli elettorali.
La Conferenza sul Futuro dell'Europa ha ribadito l'importanza di rappresentare pienamente le voci delle persone con disabilità nelle politiche e nelle iniziative dell'UE. La carta di disabilità dell'UE svolge un ruolo chiave nell'armonizzazione degli standard di riconoscimento delle disabilità e nell'aumento dell'accessibilità. L'Europa ha adottato diverse leggi e iniziative per migliorare quest’ultima, compreso l'Atto europeo sull'accessibilità, la Direttiva sull'accessibilità del web e la Strategia Europea sulla Disabilità. Inoltre, l'istituzione del centro AccessibleEU e la Risoluzione del Parlamento europeo sull'accessibilità dimostrano l'impegno concreto e fattivo dell'Ue per promuovere l'accessibilità e i diritti delle persone con disabilità.
Tuttavia, credo che sia necessario continuare a lavorare per un'Europa più inclusiva dove la partecipazione politica non sia limitata da barriere fisiche o culturali, in cui la diversità sia sempre un valore da difendere e proteggere. C’è ancora molto da fare ed è fondamentale lavorare verso un'Europa che riconosca e valorizzi le voci di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalle loro capacità.
Insieme possiamo costruire un futuro in cui la partecipazione politica non conosce limiti fisici, ma soprattutto culturali.
FESTA DELL’EUROPA: CONSOLIDIAMO I VALORI EUROPEI
Ogni anno, il 9 maggio, con la festa dell’Europa, in tutti i 27 Paesi dell’Unione si celebra l’identità culturale e politica dell’Ue, ma, soprattutto, i suoi valori: il rispetto e la tutela della dignità umana, della libertà, della pace, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani.
Ancora oggi le parole che Robert Schuman usò in quel famoso 9 maggio del 1950, parlando di integrazione e di pace, risultano attualissime: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”.
La guerra in Ucraina, in tutti questi mesi, ci ha evidenziato maggiormente quanto sia fondamentale rafforzare il concetto di libertà e di difesa dei valori e dei diritti. Ciò che per noi europei è quasi scontato, infatti, non lo è per niente in Paesi ai nostri confini. Proprio per questo motivo ho particolarmente apprezzato la decisione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di non essere presente nella plenaria di Strasburgo per la festa dell’Europa, ma di andare, invece, nella capitale ucraina, a Kiev, da dove ha ribadito la difesa del progetto europeo, basato sui valori della pace e della libertà.
Era importante, infatti, in una giornata simbolo di fratellanza e di unità per tutta l’Europa, dare un segnale di vicinanza al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky riaffermando l'incrollabile sostegno dell'Ue nei confronti dell'Ucraina e la piena condanna all’aggressione russa. Allo stesso modo, era importante rafforzare il concetto di Unione europea troppo spesso messo in discussione nelle scorse settimane dal presidente russo Vladimir Putin.
IL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI E FORZA ITALIA SONO LA VERA FORZA DELL’ITALIA
La convention "La Forza dell'Italia", tenutasi a Milano il 5 e il 6 maggio, è stata la piena testimonianza che Forza Italia c’è ed è, senza ombra di dubbio, fondamentale all'interno del governo e centrale nel panorama politico sia nazionale che europeo così come avvalorato dagli interventi della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e dal presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber.
Il momento più importante e più sentito da tutti è stato sicuramente l’intervento del presidente Silvio Berlusconi che, dall’ospedale dove stava ultimando la sua degenza, ha mandato un suo sentito e personale videomessaggio ricevendo una standing ovation dai numerosissimi presenti. Nel videomessaggio conclusivo dell'evento Berlusconi ha voluto iniziare il suo discorso esprimendo innanzitutto gratitudine per il caloroso supporto ricevuto durante il periodo di ricovero.
Il presidente di Forza Italia ha poi evidenziato l'importanza dell'Europa, pur in presenza di alcune criticità che vanno affrontate e risolte, come, ad esempio, la mancanza di un'adeguata cooperazione tra gli Stati europei in tema di politica estera e sicurezza comune. Ha poi voluto ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera politica, dal momento in cui maturò l'idea della sua discesa in campo nel 1993 fino alla fondazione di Forza Italia e alla vittoria alle elezioni, rappresentando, ancora oggi, la continuità delle tradizioni liberali, cristiane, garantiste, europeiste e atlantiste.
Inoltre, ha sottolineato il ruolo propositivo e leale di Forza Italia all'interno della maggioranza e del governo Meloni di cui ha elogiato i risultati raggiunti in pochi mesi. È stata bella la sua definizione di Forza Italia quale "religione laica", una religione della libertà, del cuore e della mente, un impegno verso sé stessi, i propri figli e gli italiani. A riguardo non è mancata una esortazione a tutti i membri del partito a continuare con convinzione, entusiasmo e passione, affermando che nessuno potrà sconfiggerli e che gli italiani li considereranno i "loro santi laici".
Il presidente Berlusconi ha concluso il suo discorso con un forte attacco al comunismo, sottolineando le conseguenze disastrose dei regimi comunisti nel corso della storia e ribadendo come fare politica oggi significhi battersi per i valori, la libertà, i figli e il futuro del Paese.
Durante i venti minuti di discorso, Berlusconi ha ricevuto sedici volte applausi calorosi dalla platea. La convention di Milano, con la partecipazione di tutti i ministri e i vertici di Forza Italia, è stata un’occasione per rafforzare l'orgoglio di appartenere a Forza Italia, ma, soprattutto, per dimostrare che con il presidente Silvio Berlusconi siamo la vera forza dell’Italia.
Link con l’intervento integrale del presidente Berlusconi: https://www.facebook.com/watch/?v=170252242646306
ELEZIONI EUROPEE: IL 6-9 GIUGNO 2024 RAFFORZIAMO LA CREDIBILITÀ E L’AUTOREVOLEZZA DELL’ITALIA E DELL’UE
Le prossime elezioni del Parlamento europeo, previste dal 6 al 9 giugno (in Italia domenica 9), saranno un appuntamento importante per l'Italia e l'Europa da cui uscire più forti e credibili per confrontarsi con le molte sfide che ci attendono.
Ogni elezione rappresenta sempre un momento cruciale perché offre a tutti i cittadini l'opportunità di decidere la direzione politica per il nostro futuro. Queste elezioni hanno un’importanza particolare perché si collocano in un momento importante nella storia dell'UE in cui alle evidenti crisi geopolitiche, si uniscono sfide importanti, preoccupazioni e aspettative dei cittadini europei. Le recenti emergenze come la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno aumentato la consapevolezza dei cittadini sull'importanza dell'Europa, delle sue opportunità e delle sue potenzialità. La Conferenza sul Futuro dell'Europa è un chiaro segnale di come i cittadini desiderino vedere un'Europa diversa, più ambiziosa, determinata e concreta.
È importante comprendere il valore di queste elezioni europee per poi garantire che quel voto renda l'Italia protagonista e sempre più forte. Dobbiamo evitare gli errori del passato che hanno trasformato le elezioni europee in un test per valutare la forza e il gradimento dei partiti nazionali.
A questo proposito, è doveroso ricordare che Forza Italia a Bruxelles è l’unico partito del centrodestra italiano a far parte del Partito Popolare Europeo, il gruppo politico più grande in Europa, e ha consolidato la sua credibilità in quanto forza politica moderata, liberale, europeista e atlantista che dovrà continuare nel suo costante impegno per proporre soluzioni concrete sui vari temi in discussione. Il nostro obiettivo è dare all'Italia una voce più forte in Europa e svolgere un ruolo determinante nel perseguire una necessaria transizione verde e digitale basata su approcci pragmatici anziché ideologici.
Bisogna impegnarsi per costruire un nuovo patto sull'immigrazione che dimostri una vera solidarietà tra tutti gli Stati membri. Sarà fondamentale anche lavorare per ottenere un patto di stabilità economica che favorisca la crescita degli Stati così come è necessario procedere alla revisione dei Trattati al fine di rendere l'Europa più credibile, flessibile e concreta.
Come presidente della Commissione Affari Costituzionali, in vista delle elezioni, sto guidando i lavori per le riforme istituzionali per migliorare il funzionamento dell'Ue, avvicinando i cittadini e rafforzando il ruolo geopolitico europeo a livello mondiale. L'Ue dovrà dimostrare maggiormente la sua capacità di adattarsi e di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Sarà fondamentale quindi lavorare per riconquistare la fiducia dei cittadini e contribuire tutti, ognuno a suo modo, a costruire un'Europa forte e unita, in grado di affrontare le sfide globali, rafforzare l’identità europea e promuovere il benessere dei cittadini. Alle prossime elezioni europee gli italiani avranno l'opportunità di scegliere chi li rappresenterà in Europa in maniera tale che l'Italia non sia isolata, ma sempre più integrata con gli altri Paesi e diventi un punto di riferimento nei processi decisionali che influenzeranno il futuro dei cittadini italiani e delle imprese del Paese.
INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA
Qui potrai guardare tutte le mie interviste, i miei interventi al Parlamento europeo a Bruxelles, in plenaria a Strasburgo e nelle varie trasmissioni televisive e radiofoniche. Potrai, inoltre, ascoltare i miei podcast e leggere la rassegna stampa con gli articoli di giornale che mi riguardano.
INTERVENTI / INTERVISTE
WEB
GIORNALI
CALANO LE AZIENDE AGRICOLE: L’EUROPA REAGISCA
Gran parte delle imprese agricole europee sta attraversando un momento di grande difficoltà e di incertezza generata dal mutamento dello scenario socio-politico-economico. Mi ha colpito un recente rapporto dell’Eurostat in cui si manifestava come in Europa ci sia stato un vertiginoso calo delle aziende agricole: 5,3 milioni in meno, dal 2005 al 2020, con un crollo del -37%. Un dato tutt’altro che roseo e che mette in luce tutte le difficoltà di fondo che, a mio avviso, nemmeno la PAC riuscirà a recuperare.
Per questo motivo con i colleghi del PPE più volte abbiamo sollecitato alla Commissione europea un’integrazione del quadro finanziario 2021/2027 con maggiori risorse destinate all’agricoltura per far fronte alle tante e sopravvenute difficoltà. La cosa più allarmante, infatti, è che i numeri emersi dal rapporto Eurostat si fermano alla fine della prima fase pandemica e non prendono in esame le conseguenze della guerra in Ucraina, con i conseguenti aumenti dell’energia e delle materie prime, nonché gli stravolgimenti climatici degli ultimi due anni con il 2022 che è stato uno degli anni più caldi in assoluto nel mondo.
In Europa più di una impresa su dieci è attiva in agricoltura e si tratta di realtà che, oltre a svolgere un ruolo economico, hanno anche un impatto positivo sull’ambiente e sulla conservazione dei territori messi a rischio dalla crisi, dagli effetti della guerra e dei cambiamenti climatici. L’attuale scenario complica soprattutto le aspettative delle aziende agricole per il futuro e l’Europa deve trovare la forza ed il coraggio di rispondere in maniera concreta e risolutiva.
I GIOVANI IN EUROPA: LA MIA ESPERIENZA GRAZIE ALL’ON. SALVATORE DE MEO (di Giulia Antigiovanni)
Ho avuto modo di conoscere l’on. Salvatore De Meo durante il periodo di campagna elettorale a Formia, la mia città, prima delle ultime elezioni comunali. Sono rimasta subito colpita dalla sua sincera volontà di far avvicinare noi giovani alla politica e alle istituzioni proponendo lodevoli iniziative come seminari, workshop e corsi di formazione. In un'Italia dove manca la consapevolezza di tutte le opportunità che l’Europa offre, soprattutto a noi giovani, trovare una persona che riuscisse a comunicare con passione ed entusiasmo lo spirito europeo è stato per me di grande ispirazione.
Nei vari incontri da lui organizzati con il gruppo di ragazzi a supporto dell’eletto sindaco Gianluca Taddeo, ci ha presentato anche la possibilità di uno stage retribuito presso la sua segreteria a Bruxelles.
Una volta conseguita la mia Laurea triennale in Scienze aziendali, non ho esitato ad inviare il mio curriculum per candidarmi e, dopo vari colloqui con lui e con il suo staff per comprendere la mia motivazione e aderenza con il tirocinio nonché la mia conoscenza della lingua inglese, sono stata selezionata per questa interessante esperienza.
A distanza di oltre tre mesi trascorsi a Bruxelles, nel cuore delle istituzioni europee, posso certamente dire che questo stage è stato per me un’occasione di grande crescita personale e lavorativa grazie al quale ho finalmente capito che strada intendo percorrere.
Poter intraprendere questo cammino da neo laureata è stato un enorme privilegio al quale purtroppo noi giovani non siamo abituati, ignorando, invece, quanto sia prezioso avere così presto un contatto reale con il mondo del lavoro.
Sin dall’inizio del mio stage ho potuto apprezzare il profondo impegno che l’onorevole Salvatore De Meo mette nello svolgimento del suo ruolo per poter onorare la fiducia che gli elettori hanno riposto in lui e, soprattutto, ho potuto notare e apprezzare la sua costante e dedita attenzione al territorio del suo collegio elettorale composto dalle regioni Lazio, Umbria, Marche e Toscana.
In questi mesi sono stata accolta in un ambiente di lavoro professionale dove mi sono comunque sentita a “casa”, ho supportato la segreteria dell’on. De Meo nei lavori delle sue Commissioni, delle sue interviste, delle tante riunioni in presenza o in remoto con altri colleghi deputati, Associazioni, amministratori locali, diplomatici, funzionari del Parlamento e della Commissione. Ho potuto vivere un’esperienza di un’Europa a 360 gradi, toccando l’Unione europea con mano, comprendendo tutte quelle dinamiche che nessun esame universitario mi aveva mai insegnato e riscoprendo i principi, i valori, l’impegno che un luogo come il Parlamento europeo richiede e merita. Ricordo bene cosa mi ha detto il primo giorno a Bruxelles: “Sii curiosa e prendi tutto quello che puoi da questa breve, ma intensa esperienza”. Sono felice di averlo fatto e di essermi sentita ancora di più una cittadina non solo italiana, ma, soprattutto, europea.
NUOVO REGOLAMENTO UE PER INDICAZIONI DOP E IGP: UN’ULTERIORE BATTAGLIA VINTA A DIFESA DEL MADE IN ITALY
L’Unione Europea tutela la qualità agroalimentare di tutti gli Stati membri attraverso diversi strumenti tra i quali la politica dei marchi di indicazione geografica, in particolare la Dop (Denominazione di Origine Protetta) che indica un prodotto in cui è testimoniata l'origine controllata) e l’Igp (Indicazione Geografica Protetta) che identifica un prodotto originario di una specifica area geografica che ne influenza la qualità, la reputazione o altre caratteristiche ed in cui avviene almeno una delle fasi della sua produzione.
Per rafforzare la tutela delle produzioni di qualità, il 20 aprile scorso abbiamo approvato all’unanimità in Commissione Agricoltura al Parlamento europeo il nuovo Regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp con lo scopo di avere norme migliori per la tutela dei prodotti identificati per caratteristiche, reputazione e luogo di produzione. Tra le novità, per esempio, si prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale.
Inoltre, con il nuovo regolamento non si potrà più sfruttare la reputazione delle Indicazioni Geografiche nazionali o registrarle in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. In questo modo viene garantita la protezione di prodotti italiani come il prosecco, la mozzarella e il Parmigiano Reggiano riconosciuti in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza e qualità italiana.
Considerato che l’Italia è il primo stato europeo per prodotti registrati come Dop e Igp, le nuove norme rappresentano sicuramente un’ulteriore battaglia vinta a difesa del “Made in Italy” e delle nostre eccellenze agroalimentari. A riguardo, ho apprezzato il nostro ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha ringraziato me e tutti i deputati europei italiani componenti della commissione AGRI per il lavoro svolto e l’impegno nel proteggere i nostri prodotti di qualità dal preoccupante e diffuso fenomeno dell’Italian Sounding che sottrae centinaia di miliardi alla nostra economia.
TUTELARE IL MIELE EUROPEO SIGNIFICA TUTELARE PRODUTTORI E CONSUMATORI
L'UE è il secondo produttore di miele a livello mondiale dopo la Cina, l’Italia uno dei suoi maggiori produttori. Nel mese di aprile la Commissione europea ha aggiornato le norme sulla commercializzazione dei prodotti agroalimentari con l’ambizioso obiettivo di aiutare i consumatori a fare scelte oculate per una dieta più sana e contribuire a prevenire gli sprechi alimentari.
Pur sottolineando come le norme di commercializzazione europee abbiano anche la funzione di garantire la qualità dei prodotti, la tutela dei consumatori e la coerenza delle regole all'interno del mercato europeo e prendendo atto di queste nuove norme, ho voluto mettere in evidenza come però non sia stata considerata l'emergenza di dover tutelare alcuni di questi prodotti come, ad esempio, il miele. Bisogna sottolineare, infatti, che tra le tante frodi alimentari molte riguardano proprio il miele per il quale, secondo uno studio condotto da Ue e Stati membri, oltre il 46% di quello importato da Paesi extra Ue è sospetto di frode. Tante sono le pratiche sleali di cui sono vittime sia i produttori onesti che i consumatori ignari di ciò che realmente acquistano.
Inoltre, nei prossimi anni si potrebbe addirittura perdere un terzo degli alveari a causa dei cambiamenti climatici che stanno colpendo pesantemente la produzione. La situazione è molto preoccupante e c’è bisogno di una risposta rapida da parte dell'Ue, ma soprattutto risolutiva.
Il miele europeo e in particolare quello italiano necessita di essere maggiormente tutelato. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo che ci sia un'indicazione precisa della percentuale della miscela di origine, soprattutto del Paese di origine, perchè proprio questo permetterà di evitare delle frodi, ma anche di evitare un ulteriore danno nei confronti dei nostri consumatori e, soprattutto, dei produttori europei.
EMERGENZA IMMIGRAZIONE: SOLIDARIETÀ EUROPEA SOLO ANNUNCIATA E MAI PRATICATA
Proteggere non i confini nazionali ma quelli europei: dovrebbe essere questo l’imperativo per l’UE. Lo stesso presidente e capogruppo del PPE, Manfred Weber, ha dichiarato che sulle migrazioni servono misure concrete di solidarietà verso tutti quei Paesi che, come l’Italia, si trovano costantemente, da soli, a gestire un’emergenza che, invece, deve vedere tutti gli Stati impegnati con azioni concrete e corrispondenti alla gravità della situazione.
Ancora una volta, durante la plenaria di aprile a Strasburgo, nel corso del dibattito richiesto dal PPE inerente la necessità di una solidarietà europea per salvare vite nel Mediterraneo e, in particolare, in Italia, ho ribadito come tante, troppe volte, proprio durante la plenaria abbiamo discusso di immigrazione ed ogni volta la parola più usata, anzi abusata, è stata “solidarietà” che purtroppo, dobbiamo prenderne atto, viene solo annunciata ma mai realmente praticata.
È un dato oggettivo che solo alcuni Stati, tra cui l’Italia, sono impegnati nella difficile gestione dei flussi migratori, salvando migliaia e migliaia di vite al di là delle speculazioni o delle polemiche politiche del momento. Il tempo e le disgrazie hanno dimostrato però come nessuno può farcela da solo, compresa l’Italia, nonostante tutti i suoi sforzi.
Non ci si può sorprendere né tanto meno agitare se l’Italia, o altri Stati, alle prese con una situazione destinata ad aumentare nei prossimi mesi, prenda provvedimenti propri con cui intende solamente dare regole certe alla gestione dei flussi migratori.
Se non si vuole questo, proviamo allora a dare una scossa vera alla nostra Europa e interveniamo con soluzioni comuni e concrete: rafforziamo, per esempio, le procedure di verifica alle frontiere, favoriamo accordi di cooperazione con i Paesi di origine, sia per contenere le partenze che per garantire il rimpatrio di chi non ha titolo, ma, soprattutto, proviamo a subordinare l’accesso ai fondi europei non solo allo stato di diritto ma anche ad una ricollocazione obbligatoria di chi arriva dagli Stati di frontiera.
Ho voluto concludere il mio intervento mettendo in evidenza come l’Europa, impegnata in tante sfide ambiziose come quella della transizione energetica, climatica, digitale e sui diritti umani, sembra tuttavia non rendersi conto che tra queste deve esserci, in modo prioritario, anche l’emergenza immigrazione anche per contenere quel sentimento anti europeo che rischia di prendere il sopravvento in previsione delle prossime elezioni europee 2024. Ciò permette di lasciare anche spazio a soluzioni estreme che, purtroppo, potrebbero sembrare l’unica risposta all’immobilismo dell’Unione europea.
BLUE FORUM: IL MARE COME UNA RISORSA DI TUTTI E PER TUTTI
L’Economia del mare è una risorsa che genera ricchezza, occupazione e innovazione unendo settori e tradizioni diversi in un tessuto imprenditoriale diffuso che può essere una leva straordinaria per il rilancio di tutti i Paesi membri secondo un modello collaborativo e sostenibile.
Nella consapevolezza delle potenzialità correlate all’economia del mare, anche quest’anno la Camera di Commercio di Frosinone e Latina e Assonautica-Unioncamere hanno organizzato il 2° Blue Forum dal titolo “Italia Nazione di Mare” che si terrà nel golfo di Gaeta dal 25 al 27 maggio prossimo. L’evento ha ottenuto anche il patrocinio del Parlamento europeo presso il quale, su mio invito, il Presidente della citata Camera di Commercio, Giovanni Acampora, si è recato per incontrare e ringraziare la Presidente Roberta Metsola per la sua attenzione e sensibilità al tema proposto.
In occasione dell’incontro con la Metsola abbiamo avuto modo di confrontarci sulla Blue Economy in un “un’ottica europea” in cui tutti gli Stati membri, e soprattutto quelli del Mediterraneo, possano mettersi nella condizione di collaborare insieme per sviluppare un approccio comune all’economia del mare in coerenza con le direttive del Green Deal europeo prendendo atto delle potenzialità di una risorsa di tutti e per tutti.
Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione di Gaeta ho voluto porre l’accento su come il Blue Forum italiano possa diventare lo strumento migliore per vincere la sfida climatica alla quale siamo chiamati. L’economia del mare, infatti, offre grandi opportunità, ma ha bisogno di un’agenda sostenibile dove far convivere sviluppo economico e tutela delle biodiversità.
Sempre durante la conferenza di presentazione, il Presidente Acampora ha sottolineato che: “Il valore aggiunto dell’economia blu tende a crescere, come testimonia il nostro nuovo Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare. Il Documento rappresenta un osservatorio permanente di riferimento nazionale ed è riconosciuto come una tra le best practice europee. Ciò a testimonianza del fatto che noi, da sempre, abbiamo creduto nell’importanza dell’Economia del Mare e, anche da Bruxelles, confermiamo il nostro impegno”.
L’Europa deve continuare a credere nell’importanza dell’economia del mare e confermare il suo impegno in tal senso. Il mio auspicio è che il Summit Blue Forum Italia Network diventi sempre più un importante appuntamento internazionale capace di coinvolgere tutti gli Stati e i principali attori del settore del Mediterraneo.
L’appuntamento per tutti è a Gaeta dal 25 al 27 maggio prossimi.
REGOLAMENTO UE IMBALLAGGI: RIUTILIZZO VA BENE MA DOVE È POSSIBILE
La proposta di Regolamento Ue sugli imballaggi punta a ridurre la quantità di imballaggi e, di conseguenza, dei relativi rifiuti.
Pur volendo condividere, in linea generale, la finalità della proposta del nuovo Regolamento, rappresento una forte preoccupazione sull’impatto che questo avrà su alcuni settori e, soprattutto, su quello agroalimentare, in particolare sui prodotti ortofrutticoli freschi e deperibili. In qualità di relatore della commissione AGRI, chiamata ad esprimere un suo parere alla competente commissione ENVI, nella presentazione della bozza di parere, ho voluto sottolineare come l’Europa con questo Regolamento spinga e costringa il sistema produttivo industriale verso il “riutilizzo” degli imballaggi ignorando tutti gli investimenti sostenuti anche dai fondi europei, compreso il PNRR, che negli ultimi anni hanno fatto del sistema del “riciclo”, soprattutto in Italia, un modello virtuoso di sostenibilità ambientale. Gli imballaggi svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la qualità dei prodotti alimentari e nell’ortofrutta garantiscono al consumatore un migliore accesso, incoraggiandone il consumo e contribuendo ad abitudini nutrizionali sane.
Gli imballaggi usati nel settore agroalimentare hanno una funzione specifica in ragione della delicata natura dei prodotti che contengono ed è per questo che credo sia necessario apportare i necessari correttivi evitando ripercussioni negative su tutti gli operatori della filiera, sui prodotti, sulla loro salubrità e tracciabilità nonché sulle politiche di riduzione degli scarti alimentari. Il sistema del “riutilizzo” degli imballaggi se può essere ottimale per alcuni settori o prodotti non lo è assolutamente per il settore agroalimentare e, in particolare, per quello ortofrutticolo dove significherebbe tornare indietro di decenni rispetto ad una logistica ormai strutturata sugli imballaggi riciclati e la raccolta differenziata.
Gli obiettivi di “riutilizzo” fissati nel Regolamento, inoltre, non considerano il consequenziale aumento dei consumi di energia e di acqua, una risorsa preziosa la cui scarsità rischia di mettere in difficoltà la sicurezza e l’autonomia produttiva e alimentare europea. Per queste motivazioni, nei prossimi mesi, insieme alla delegazione di Forza Italia a Bruxelles, insisterò per sostenere le ragioni di una serie di emendamenti al fine di evitare che la proposta di Regolamento si trasformi in un pesante contraccolpo al sistema industriale italiano e agli stessi consumatori.
MILANO 5 – 6 MAGGIO: FORZA ITALIA, LA FORZA DELL’ITALIA
Nelle elezioni dello scorso 25 settembre gli italiani hanno scelto un Governo con una visione ambiziosa ma pragmatica. Il centrodestra ha vinto perché ha dimostrato di avere una linea affidabile e coerente rispetto alle esigenze dei cittadini, dei territori e delle imprese. In questa vittoria del centro destra Forza Italia è stata determinante e, in questi primi sei mesi di governo, sta continuando ad esserlo con la sua identità liberale e moderata con cui il Governo sta iniziando ad esprimere il suo ruolo sia a livello europeo che a livello mondiale. La risposta positiva che viene dai sondaggi ne è la piena conferma con una crescita costante a significare come gli italiani sappiano riconoscere e premiare la serietà e la credibilità dimostrate da Forza Italia al governo del Paese.
Per condividere e raccontare i nostri primi 6 mesi di “Buon Governo” saremo tutti a Milano il 5 e il 6 maggio per la manifestazione nazionale "La forza dell'Italia" con la quale intendiamo innanzitutto far sentire al Presidente Silvio Berlusconi la nostra calorosa vicinanza, ma, soprattutto, la nostra convinta partecipazione al suo straordinario progetto politico di libertà. Sarà un importante momento di incontro e confronto con eletti, dirigenti, attivisti e simpatizzanti per parlare di economia, lavoro, politica estera, riforme, ambiente, pubblica amministrazione, giovani e tanti altri temi con cui preparare al meglio le prossime sfide che ci attendono a livello locale, ma anche nazionale ed europeo. “La Forza dell’Italia”, con la partecipazione di Roberta Metsola, Manfred Weber e Tono Lopez, sarà anche occasione per evidenziare come Forza Italia sia l'unico partito del centro destra italiano aderente al Partito Popolare Europeo che rappresenta, coerentemente alla sua storia, la sua vera natura liberale, moderata, europeista e atlantista.
La Forza dell’Italia è Forza Italia!
FAMIGLIE ARCOBALENO, UNA POLEMICA TUTTA DI SINISTRA
Nelle scorse settimane il Prefetto di Milano, preso atto di un vuoto normativo e alla luce di una sentenza della Corte di Cassazione, con una circolare esplicativa, ha invitato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a non procedere alla registrazione dei bambini di coppie omogenitoriali.
Questo il fatto da cui la sinistra italiana, in primis il PD post congresso Schlein, nonostante negli ultimi 10 anni sia stato al Governo e avrebbe potuto colmare questo vuoto normativo, ha iniziato la sua campagna demagogica a favore dei diritti dei bambini di coppie omogenitoriali con manifestazioni in piazza, animando i dibattiti televisivi e rimproverando ad un governo definito di “estrema destra” ogni tipo di responsabilità senza mai riconoscere che è stato semplicemente chiesto ad un sindaco di attenersi alle leggi esistenti.
Fin qui tutto nella logica ordinaria del dibattito politico nazionale dove è facile perdere il senso della realtà e concentrare l’attenzione su temi non sempre corrispondenti alle vere esigenze e priorità del Paese.
La sorpresa è stata quando la sinistra europea, sollecitata da quella italiana, il 29 marzo scorso, durante la mini plenaria di Bruxelles, ha chiesto al Parlamento europeo di modificare l’ordine del giorno dei lavori ed inserire un dibattito specifico, senza risoluzione e senza voto quindi senza alcun testo da indirizzare alla Commissione e al Consiglio, sul caso dell’Italia che stava negando i diritti ai bambini delle famiglie cosidette “arcobaleno”.
A nulla è valso il tentativo del gruppo PPE, di cui Forza Italia fa parte, di chiedere un dibattito generale, senza alcun riferimento all’Italia, su un tema importante al quale la stessa Europa sta ponendo attenzione con la proposta di un “certificato di filiazione” che però, al momento, non ha visto la condivisione di tutti gli Stati membri perché è una materia di competenza nazionale e bisogna quindi procedere con una armonizzazione delle varie legislazioni.
Al contrario, la sinistra italiana ed europea, nonostante tante volte tutti i gruppi politici abbiano in passato sottolineato l’importanza di non trasferire a Bruxelles i dibattiti e le polemiche nazionali, ha voluto insistere per “condannare” il governo italiano, ripetutamente appellato di “estrema destra”, reo di aver osato chiedere ad un sindaco di sinistra di non fare atti amministrativi non previsti dalla normativa vigente.
Non solo, il gruppo politico Renew, di cui fanno parte i rappresentanti di Renzi e Calenda, ha anche presentato un emendamento ad un testo di una relazione sullo stato di diritto, su cui era stato già raggiunto un compromesso di voto, con cui si chiedeva al Parlamento europeo di condannare l’atteggiamento dell’Italia che avrebbe negato i diritti dei bambini di coppie omogenitoriali esprimendo preoccupazione per il fatto che la decisione del governo italiano avesse potuto rappresentare un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+, invitandolo, di conseguenza, a revocare immediatamente la sua decisione.
È chiaro che come Forza Italia non solo abbiamo votato contro l’emendamento, ma anche contro l’intera relazione che è risultata, a nostro avviso, non appropriata.
Nel dibattito che si è tenuto poi nella tarda sera e in un'aula completamente deserta (eravamo non più di 15 deputati su 705), non ho potuto fare a meno di esprimere il forte disappunto e la meraviglia di come la sinistra, italiana ed europea, stava utilizzando il Parlamento europeo per strumentalizzare una questione nazionale su cui proprio il Parlamento europeo ha il dovere di favorire il dialogo e non la divisione.
Io credo, infatti, che il tema della omogenitorialità e delle famiglie “arcobaleno” sia senza dubbio delicato e sensibile, motivo per cui doveva e deve essere affrontato in maniera diversa, in un confronto partecipato da tutti e non da pochi, in cui ognuno abbia la libertà di poter esprimere la propria posizione, senza pregiudizio. Certo non può essere un semplice e solo dibattito a far convergere le varie posizioni, ma a Bruxelles l’altro giorno si è purtroppo scelta la strada di cavalcare l’onda dell’emotività nazionale, alimentando le tifoserie e le divisioni, perdendo l’occasione per fare un concreto passo in avanti con una discussione costruttiva da cui si sarebbe dovuto prendere consapevolezza della mancanza di una normativa armonizzata in tutti gli Stati per poter realmente dare una risposta alle famiglie “arcobaleno”.