LA STRATEGIA INDUSTRIALE E IL RUOLO DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Dopo diversi mesi la Commissione ha finalmente pubblicato una revisione della Strategia Industriale Europea, tenendo in considerazione i gravi sviluppi economici dovuti alla pandemia di Covid19. Le nuove misure per la strategia industriale europea si concentrano sul rafforzamento della resilienza del mercato unico, soprattutto in tempi di crisi, sulla necessità di comprendere meglio le dipendenze europee in settori strategici essenziali e sull’accelerare della transizione verde e digitale. La strategia risponde, inoltre, alle richieste di individuare e monitorare i principali indicatori della competitività dell'economia dell'UE nel suo complesso: integrazione del Mercato unico, crescita della produttività, competitività internazionale, investimenti pubblici e privati e investimenti in attività di ricerca e sviluppo. Durante i lavori in Commissione ITRE (Industria, Ricerca e Energia) ho chiesto al Commissario Breton le modalità effettive per la ripartenza della nuova strategia industriale e il ruolo che le energie rinnovabili ricopriranno. L’Europa guarda alla ripartenza: gli Stati riaprono gradualmente ed è fondamentale in questo contesto che l’Unione Europea si faccia trovare affianco ai cittadini e che li sostenga con piani economici efficaci. In questi mesi tutti abbiamo utilizzato la parola “resilienza”, i singoli Stati l’hanno inserita nel titolo dei piani nazionali e si trova ripetuta spesso anche nella nuova strategia industriale. I cittadini ci chiedono chiarezza per capire come si declini concretamente questa resilienza dell’UE e del suo sistema economico ed industriale. Il Mercato unico ed il suo buon funzionamento sono uno strumento fondamentale per l’Europa, ma non possiamo negare che la pandemia abbia accentuato ancora di più il divario economico tra regioni europee, tra zone urbane e di periferia, tra zone rurali ed industriali. Per questo ho ribadito al Commissario Breton che la nuova strategia industriale dovrà dare a tutti la possibilità di ripartire da zero e assicurare anche che il divario economico non aumenti e che tutte le zone vengano incluse in questa ripartenza. Nella strategia industriale poi si parla di autonomia strategica e di come l’UE debba puntare a diminuire la dipendenza di diversi settori dagli import dai Paesi terzi, tra cui quello farmaceutico o quello energetico. Per questo motivo, ho chiesto quale sia, all’interno di questa strategia, lo spazio che la Commissione intenderà dare alla produzione di energie rinnovabili come, ad esempio, i biofuels, ossia tutti quei carburanti che possono essere prodotti da risorse preziose come quelle agricole di cui l’UE è particolarmente ricca. Le fonti di energia rinnovabili (energia eolica, energia solare, energia idroelettrica, energia oceanica, energia geotermica, biomassa e biocarburanti) costituiscono alternative ai combustibili fossili e contribuiscono a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a diversificare l'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai mercati volatili e inaffidabili dei carburanti tradizionali, in particolare del petrolio e del gas. A tal proposito, la legislazione UE sulla promozione delle energie rinnovabili si è evoluta in maniera significativa negli ultimi anni. Dall’obiettivo fissato nel 2009 di un consumo energico da fonti rinnovabili del 20% entro il 2020, nel 2018, è stato concordato l'obiettivo ad una quota del 32% entro il 2030.

PASSA ANCHE DALL’AGRICOLTURA IL FUTURO DIGITALE DELL’UE

Il Parlamento UE ha approvato la risoluzione sul tema "Plasmare il futuro digitale dell'Europa: eliminare gli ostacoli al funzionamento del mercato unico digitale e migliorare l'uso dell'Intelligenza Artificiale per i consumatori europei”. La digitalizzazione ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Durante il dibattito in seduta plenaria sono intervenuto per evidenziare come l’innovazione tecnologica abbia modificato la nostra vita e come il futuro ci riservi ancora novità. L’intelligenza artificiale, infatti, costituisce la nuova frontiera di questo progresso tecnologico ma, solo se regolarizzata in modo appropriato, garantirà lo sviluppo di tutte le aree della nostra economia inclusa l’agricoltura. Proprio in questo settore c’è molto interesse soprattutto da parte dei giovani e di quelle aree difficili in cui, grazie proprio all’intelligenza artificiale, sarà possibile produrre più facilmente e meglio. Sia nel Libro bianco sull’agricoltura pubblicato dalla Commissione europea, sia nel testo della nuova Politica Agricola Comune, l'intelligenza artificiale è riconosciuta come una componente essenziale per il futuro del settore. Per questo motivo il 28 maggio ho organizzato un webinar (che potete rivedere sulla mia piattaforma www.insiemeineuropa.it) con tre esperti del settore, al fine di spiegare come queste tecnologie all’avanguardia stiano contribuendo allo sviluppo di nuovi modelli produttivi e di come l’intelligenza artificiale sia uno strumento fondamentale per il miglioramento dell’agricoltura di precisione. Queste nuove tecnologie hanno un ruolo chiave anche per il raggiungimento degli obiettivi della strategia "Farm to Fork" e della biodiversità nell’interesse di produttori e consumatori, poiché favoriscono una migliore qualità produttiva ottimizzando le risorse naturali, garantendo il benessere animale, la riduzione dei pesticidi e dei fertilizzanti e migliorando la tracciabilità dei prodotti soprattutto quelli freschi. Il Mercato Unico è sempre stato uno elemento fondante dell’UE e, grazie all’IA, potrà favorire la ripresa post Covid rafforzando il processo di integrazione europea e determinando condizioni favorevoli di sviluppo ed economia.

IL FONDO DI SOLIDARIETA’

Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) è stato concepito per aiutare gli Stati membri a seguito di catastrofi naturali. Tra il 2002 e il 2020, il FSUE ha mobilitato un totale di oltre 6,5 miliardi di euro per interventi in 96 eventi catastrofici in 23 Stati membri. L’Italia, in particolare, ha ricevuto un sostegno di oltre 3 miliardi di euro nel corso degli anni, in particolare per i terremoti del Centro Italia nel 2016/2017 e per l’inondazione della città di Venezia. A seguito della pandemia l’Unione, su sollecitazione anche dell’Italia, ne ha modificato le regole per consentirne l’applicazione anche per le gravi esigenze di sanità pubblica. Il Parlamento europeo nell’ultima plenaria ha approvato definitivamente lo stanziamento di oltre 500 milioni di euro sul Fondo europeo di solidarietà, di cui più di 72 sono destinati all’Italia per far fronte alle conseguenze del Covid. La solidarietà tra popoli europei è un elemento imprescindibile per un’Europa più forte e coesa: Forza Italia e il Partito Popolare Europeo hanno nuovamente dimostrato di essere sempre in prima linea per un’Europa più solidale e più vicina ai propri cittadini. I fondi europei dovrebbero coprire parte della spesa pubblica sostenuta per l'acquisto di dispositivi di protezione medica e personale, per il sostegno di emergenza alla popolazione e per le misure di prevenzione, monitoraggio e controllo della diffusione della malattia. Oltre all'Italia, i destinatari dell'intervento del Fondo di solidarietà dell'UE sono, tra gli Stati membri, Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Spagna, e, tra i paesi in via di adesione, Albania, Montenegro e Serbia.

 

LA RIPARTENZA PASSA ANCHE PER LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA CIVILE

Una giustizia civile celere ed efficace è un elemento essenziale e fondamentale per un’economia solida, e lo è ancor di più per favorire la sua ripresa dopo la situazione di stallo dovuta dalla pandemia. Purtroppo, l’inefficienza del sistema giudiziario in molti Stati dell’Unione europea è una delle cause principali che scoraggia gli investimenti, aumenta il costo del credito e di conseguenza riduce il tasso di occupazione. Come ho sottolineato nel mio intervento in seduta plenaria, non possiamo permettere che i capitali destinati alla ripresa rimangano congelati a causa di procedimenti giudiziari interminabili e incerti. La tempestiva risposta dell’UE con il Next Generation EU, tradotta nei Piani nazionali di ricovero e resilienza, rischia di perdersi se non guardiamo seriamente alla problematica della giustizia civile. Non a caso l’Europa ha chiesto a molti Stati, tra cui l’Italia, di attivare anche le riforme del proprio sistema di giustizia. Le aziende hanno bisogno di poter recuperare in tempi brevi e certi i crediti commerciali tramite provvedimenti efficaci nei confronti dei loro debitori. Inoltre, se vogliamo veramente favorire lo sviluppo di attività economiche in ogni stato dell’Unione e dare impulso alle transazioni intracomunitarie, è necessario semplificare e armonizzare le procedure esecutive in un diverso Stato membro e dotare gli uffici giudiziari di personale esperto in diritto civile comparato. Il successo delle risorse straordinarie del Next Generation dipende anche da un’efficace riforma del sistema giudiziario.  

LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA

La Conferenza sul futuro dell’Europa si apre dopo la dimostrazione di straordinaria resilienza che l’Europa ha dato nella lotta contro la pandemia e dall'ideazione di un piano di recupero da una crisi economica, sociale e sanitaria senza precedenti. Il Summit Sociale svoltosi a Porto, che ha rappresentato l’apripista della Conferenza, è stato una grande opportunità per confrontarsi sui temi del lavoro, delle pari opportunità, dell’assistenza sanitaria e della protezione sociale mettendo i cittadini al centro del progetto europeo. Ed è proprio ai cittadini, attraverso una piattaforma digitale, che la Conferenza sul futuro si è rivolta in primis, chiedendo loro di contribuire, con idee e suggerimenti, ad una migliore definizione delle politiche europee. L’inaugurazione della Conferenza sul futuro dell’Europa è avvenuta a Strasburgo, in Francia, il giorno della Festa dell'Europa, nell'emiciclo dell'Europarlamento riaperto nella sede alsaziana dopo che dal febbraio 2020 la pandemia aveva costretto a spostare le sessioni a Bruxelles. All'evento erano presenti il presidente francese, Emmanuel Macron, il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il leader portoghese Antonio Costa, il cui Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. Tra di essi c’è stato un dibattito aperto, inclusivo e trasparente sui grandi temi che ci aspettano, come la crisi del debito sovrano europeo, la revisione dei trattati, la gestione dei flussi migratori, il cambiamento climatico o il ruolo geopolitico dell’Unione. La von der Leyen ha sottolineato come per il futuro dell'Unione europea serva una nuova solidarietà e una giustizia sociale tra le generazioni, un nuovo dialogo strutturale intergenerazionale, ma anche che i giovani dovranno avere un ruolo centrale in questo cambiamento. Sassoli ha parlato di “modernizzare l'UE” mentre Macron ha sottolineato come la solidarietà e la democrazia siano state la forza degli Stati membri. Personalmente credo che l’Europa non rappresenti solo una comunità d’intenti, ma sia un progetto politico, economico, sociale e culturale fatto di persone che vogliono costruire qualcosa di importante per il beneficio di tutti. Se abbiamo resistito insieme a questa pandemia è perché siamo stati solidali, resilienti e coraggiosi. L’Europa ha bisogno di essere forte, di imparare dal suo passato e dai suoi errori andando avanti verso un futuro grande e ambizioso in cui i cittadini devono essere resi protagonisti.

UNA NUOVA NEWSLETTER PER CONOSCERE E USUFRUIRE DEI BANDI EUROPEI

I bandi europei offrono grandi opportunità, ma per approfittare a pieno delle potenzialità è necessario conoscere in profondità i programmi, i fondi, i destinatari e le modalità di finanziamento. Purtroppo l’Europa ancora viene percepita da molti come realtà lontana mentre ha tanto da offrire e tutti devono essere messi nella posizione di poter sapere in che modo poter usufruire delle tante opportunità. Per questa ragione, ho deciso di realizzare mensilmente, in aggiunta alla mia newsletter, una breve sintesi dei vari bandi aperti e delle modalità per accedervi con lo specifico compito di aggiornare cittadini, imprese ed Enti locali sulle opportunità esistenti e future a livello europeo, nazionale e regionale. L’Europa non è poi così lontana, dobbiamo solo conoscerla meglio.

LE PROBLEMATICHE DEL NUTRI-SCORE

Negli ultimi mesi sono diverse le occasioni in cui ho espresso perplessità attorno al Nutriscore, l’etichetta fronte pacco molto discussa a livello europeo e già implementata da alcuni stati membri, come la Francia o il Belgio. Questo sistema prevede l’utilizzo del semaforo con i tre colori, rosso giallo e verde, per indicare in modo immediato se l’alimento è o meno buono per la nostra salute. Siamo però di fronte ad un sistema che non permette ai cittadini di fare una scelta consapevole, basata su criteri scientifici, nonchè fuorviante sotto ogni punto di vista. Le problematiche riscontrate sono molteplici, ma vorrei condividerne alcune con voi. Innanzitutto, l’utilizzo di un sistema a semaforo con i tre colori non può fornire tutte le indicazioni nutrizionali richieste in maniera esaustiva. E’ importante che i cittadini siano educati al mangiar sano, ma anche consapevoli che spesso sono le quantità eccessive e la mancanza di attività motoria, e non gli alimenti di per sé, ad essere il problema. Un’eccessiva semplificazione rischia di portare alla demonizzazione di alcuni prodotti, etichettati come rossi e quindi pericolosi, senza considerare il loro contributo ad una dieta variegata. In secondo luogo, questo sistema prende come misura di riferimento 100 gr/ml di prodotto. Faccio l’esempio dell’olio d’oliva che stando al Nutriscore verrebbe quindi etichettato come rosso. Sappiamo tutti bene però che le quantità di olio utilizzate giornalmente rimangono ben al di sotto di questa quantità e che l’olio d’oliva possiede delle qualità nutritive eccezionali oltre che essere uno degli alimenti base della nostra cucina. Al nostro parmigiano reggiano toccherebbe la stessa fine. Il Nutriscore, inoltre, manca di esattezza scientifica. Prendendo come riferimento 100gr/ml di prodotto, questa etichettatura non considera come l’apporto nutritivo degli alimenti venga modificato sia tramite l’unione ad altri ingredienti, ma anche attraverso la cottura stessa. Per concludere, il Nutriscore è una minaccia alla dieta mediterranea e al Made in Italy nel suo insieme, rischiando di etichettare prodotti alla base della nostra cultura alimentare come nocivi senza alcuna ragione scientifica. Salute e benessere dei cittadini, ma anche protezione dei consumatori: dovrebbero essere queste le priorità alla base di un sistema di etichettatura e non un sistema che mira a suscitare sensi di colpa nei cittadini che si trovano a fronteggiare la scelta tra rosso o verde. Nei mesi scorsi il nostro Paese aveva presentato a Bruxelles la proposta alternativa del Nutrinform dove l’etichetta prevede il simbolo della batteria che tiene conto anche delle quantità. Essa valuta non i singoli cibi, quanto piuttosto la loro incidenza all’interno della dieta complessiva. L’etichetta è pensata come una batteria e reca l’indicazione di tutti i valori relativi ad una singola porzione consumata. L’equilibrio nutrizionale non dipende da un unico prodotto ma dall’equilibrio dei cibi che si assumono giornalmente: a differenza di Nutriscore, l’etichetta NutrInform Battery è più completa e si pone come un metodo per contrastare le patologie legate ad abitudini alimentari sbagliate.

L’IMPORTANZA DI UNA NUOVA PAC

In questi giorni stanno avvenendo i negoziati finali per definire i metodi di implementazione della nuova PAC. La negoziazione rappresenta il momento di incontro e confronto tra i rappresentanti del Consiglio Europeo, della Commissione, e naturalmente del Parlamento Europeo, che ha prodotto il testo di legge. La Politica Agricola Comune è uno strumento che nasce dall’incontro dello spirito comunitario che ha caratterizzato la realizzazione delle politiche fondanti dell’UE, e di una attenta strategia industriale agricola che ha permesso la prosperità del settore fino ad oggi. Attraverso i lavori in Commissione Agricoltura prima, e in sede plenaria poi, noi deputati abbiamo definito un testo equilibrato e innovativo, che pone solide basi per il futuro degli agricoltori e di tutti i soggetti coinvolti nella filiera agroalimentare. Il Green Deal europeo è un ampio progetto che spinge per una rinnovazione di tutte le macro-aree della nostra economia verso modelli più sostenibili. Ho dovuto però constatare con rammarico che proprio in fase di negoziazione tra le Istituzioni europee alcune forze politiche insistono nel voler inserire i giusti propositi del Green Deal all’interno della riforma della PAC, amplificandone la portata e obbligando gli agricoltori ad oneri che non sono di loro competenza. C’è chi vorrebbe scaricare sull’agricoltura le principali responsabilità dei mutamenti climatici e ambientali, senza avere contezza invece di quanto le imprese agricole siano indispensabili per il bene di tutti. Forza Italia crede che siano gli agricoltori i primi ambientalisti, in quanto il loro benessere deriva direttamente dai frutti della terra: una terra sana è una terra prospera che garantisce una attività economica più stabile e remunerativa. La PAC deve rimanere una politica economica concepita per stabilizzare e sostenere il reddito degli agricoltori, come affermato nel Trattato UE, affrontando contemporaneamente le attuali sfide ambientali.

IL PROGRAMMA ERASMUS +

Quando si parla di Erasmus siamo tutti soliti pensare alla possibilità per i ragazzi di trascorrere un periodo all’estero durante gli studi universitari. L’Unione Europea da qualche anno ha ingrandito questo programma, aumentando le opportunità di scambio e di formazione non solo per i giovani universitari, ma anche per i lavoratori, giovani e adulti, per gli sportivi, gli insegnanti e tante altre categorie. Erasmus+ è il più grande programma europeo per la formazione che dà la possibilità di fare esperienze all’estero importanti sia a livello umano che professionale. Erasmus è forse, unitamente al programma della PAC, lo strumento con cui è stato possibile percepire il progetto di integrazione europea. Con il nuovo quadro finanziario pluriennale, l’Unione Europea ha rilanciato questo programma ampliando il budget e le aree di competenza dei progetti e le opportunità ad essi collegati. Per raccontare e spiegare nel dettaglio l’Erasmus Plus ho anche organizzato un incontro online, in collaborazione con il Partito Popolare Europeo, sulla mia piattaforma www.insiemeineuropa.it, con la partecipazione di esperti che hanno illustrato le caratteristiche principali del programma con un focus particolare sulle possibilità di formazione e sport. Questo incontro è stato seguito da molti giovani e lavoratori che finalmente hanno potuto constatare quante opportunità ci siano con l’Erasmus + per vivere concretamente l’esperienza europea e farne tesoro per la propria crescita culturale, umana, sociale e professionale.

22 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

«Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare» questa citazione di Andy Warhol colpisce per la sua attualità. Il 22 aprile abbiamo celebrato la 51esima Giornata della Terra, o Earth day, istituita in tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione centrale che unisce tutta l’umanità: proteggere il nostro pianeta. Questa celebrazione è anche un’occasione per valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l'esaurimento delle risorse non rinnovabili, ma anche per sollecitare la ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell'uomo che includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate. Mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il nostro rapporto con il pianeta i cui ecosistemi sono sempre più sottopressione e la limitatezza delle risorse non ci permette di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo. Abbiamo tutte le conoscenze scientifiche che ci servono, sappiamo con certezza che le attività umane hanno e stanno avendo effetti deleteri sul nostro pianeta, e sappiamo anche che abbiamo i mezzi per risolvere queste criticità. L'UE favorisce l'innovazione nella produzione e nella lavorazione degli alimenti con progetti di ricerca che hanno elevato la produttività e ridotto l'impatto ambientale ad esempio utilizzando sottoprodotti e prodotti di scarto per produrre energia. L'Europa però deve fare ancora molto per garantire la sostenibilità ambientale e l’economia circolare, la bioeconomia, rafforzando contestualmente la tutela dell'ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.

LE DIFFICOLTA’ DELLA CAMPAGNA VACCINALE

Davanti ad una Europa inizialmente troppo moderata nei confronti delle case farmaceutiche abbiamo visto nelle ultime settimane un cambio di passo incisivo e forte. Le polemiche sulla campagna vaccinale in Europa e in Italia stanno aumentando tra i cittadini un senso di smarrimento e di confusione. Quello che non è accettabile è l’atteggiamento delle case produttrici di vaccini che, non rispettando gli accordi contrattuali, stanno contribuendo a creare un malessere ed uno allarmismo generale. AstraZeneca si è resa protagonista di una violazione fatta verso le sue obbligazioni contrattuali sulla produzione e la fornitura di dosi per l’Europa, da qui la decisione dell’Ue di intentare causa contro l’azienda. Anche la casa farmaceutica Pfizer ha fatto discutere per l’aumento del prezzo del suo vaccino. Mentre scienziati e Governi monitorano l'efficacia nel tempo dei diversi vaccini anti-Covid, la loro sicurezza e l'impatto sull'andamento dell'epidemia, le aziende produttrici monitorano i loro affari anche nel tempo consapevoli del fatto che saranno necessari richiami periodici o vaccini modificati contro nuove possibili varianti. In Europa ci sono stati oltre un milione di morti dall'inizio dell'epidemia di Covid, siamo una delle aree più colpite del mondo. L'obiettivo delle 500mila vaccinazioni al giorno rimane anche in Italia. Dopo i ritardi, è necessario ora recuperare il tempo perso, responsabilizzare maggiormente le case farmaceutiche e favorire una maggior fiducia nei cittadini superando le criticità e difficoltà finora registrate. L’Unione Europea deve essere chiara nel dettare le regole di una campagna vaccinale sicura e veloce e deve guardare al futuro, puntando all’autonomia produttiva dei vaccini e investendo maggiormente nella ricerca per garantire una cura definitiva dal Covid e dalle sue varianti. I numeri degli immunizzati possono e devono cambiare velocemente in Italia e in Europa, perché solo così possiamo dire di avere affrontato la sfida Covid, ma, soprattutto, di avere creato le condizioni per far ripartire la nostra economia per la quale non c’è ristoro migliore che permettere a tutte le attività di riprendere a lavorare in sicurezza.

GREEN PASS

Il Green pass rappresenta una grande opportunità per favorire la ripresa degli spostamenti tra gli Stati europei e per l’Italia, meta turistica mondiale, rappresenta la concreta possibilità di far ripartire il settore turistico. È importante invitare gli stranieri a venire nel nostro Paese garantendo un turismo sicuro. Il certificato vaccinale è bene ricordarlo, non è correlato alla vaccinazione perché con esso sarà semplicemente l’attestazione, attraverso una App dotata di codice QR oppure in formato cartaceo, dell'avvenuta eventuale vaccinazione e il numero di dosi ricevute, l'avvenuta guarigione dal Covid nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi (mediante test) oppure l'esito negativo di un tampone. Di fatto sarà solo un certificato che armonizza e facilita le procedure per spostarsi e viaggiare in sicurezza. E’ chiaro che chi non ha ancora eseguito il vaccino potrà comunque continuare a viaggiare nel rispetto delle attuali condizioni. In aggiunta al green pass Forza Italia propone anche un sistema di certificazione che permetta nel nostro Paese di riprendere gradualmente a frequentare i cinema, gli stadi, i teatri ed i grandi eventi, soprattutto quelli all’aperto. Questo pass rappresenta concretamente l’unico mezzo per salvare il turismo estivo soprattutto di provenienza straniera che in Italia vale 11,2 miliardi. I mancati introiti dell’estate scorsa hanno colpito duramente tutta il settore del turismo, basti considerare che a rinunciare alla vacanza in Italia a causa del Covid sono stati 23,3 milioni di viaggiatori. Un vuoto che ha pesato non poco sulla nostra economia.

IL FUTURO DI ALITALIA

Il futuro dell’Alitalia e quindi del sistema di trasporti aerei italiano dipende dal negoziato in corso tra la Commissione Europea ed il Governo Italiano in merito al piano industriale di ITA, la nuova società di bandiera italiana. Purtroppo dopo una prima fase di interlocuzione positiva sembra che il negoziato si sia particolarmente complicato soprattutto per la richiesta della Commissione di una importante riduzione degli slot aeroportuali che Forza Italia ritiene eccessiva rispetto a quella applicata ad altri Stati membri. Per questo motivo la delegazione di Forza Italia a Bruxelles ha sollecitato una definizione rapida del negoziato perché è in gioco non il destino di una società, ma di un sistema Italia dietro il quale c’è un’economia correlata e migliaia di posti di lavoro che vanno salvaguardati. Sono in corso da mesi i negoziati tra la Commissione UE e il Governo italiano in merito al piano industriale di Italia Trasporto Aereo (ITA) che prevede l’acquisizione di asset di Alitalia in amministrazione straordinaria. Dopo la prima fase negoziale, nella quale la Commissione UE aveva avuto un approccio positivo rispetto agli obiettivi di sostenibilità economica del Piano industriale della Newco ITA - società che prenderebbe il testimone della vecchia Alitalia - si è passati ad una fase dove si procede a rilento soprattutto per via di alcune richieste, proprio della Commissione UE, che riguardano la riduzione degli slot aeroportuali e gli altri asset strategici. Questi rappresentano i due ostacoli, su cui la Commissione sta chiedendo ulteriori approfondimenti per dare il via libera definitivo alla transazione. Le istanze della Commissione rischiano di compromettere la complessiva operazione di ristrutturazione del sistema di trasporto aereo italiano. Questo momento di stallo che si è venuto a creare risulta estremamente preoccupante per le sorti dei negoziati e quindi per il futuro di ITA. Per questo motivo ho presentato con il vice presidente del PPE, Antonio Tajani, e gli altri colleghi della delegazione di Forza Italia una interrogazione alla Commissione UE nella quale chiediamo quali iniziative intenda adottare per garantire la celere chiusura delle negoziazioni in corso e consentire al futuro vettore aereo italiano di essere attivo prima della stagione estiva, salvaguardando turismo e posti di lavoro. Abbiamo chiesto, inoltre, di chiarire le ragioni del differente approccio tra il caso Alitalia e quello di altri vettori europei, garantendo parità di trattamento visto l’approccio meno penalizzante che la Commissione ha adottato nei confronti di altri Stati membri proprio in materia di cessione degli slot aeroportuali e quali iniziative legislative intenda intraprendere per ridurre i margini di discrezionalità della Direzione Generale della Concorrenza garantendo maggiore certezza del diritto a tutti gli Stati membri.

UNA RIPARTENZA IN SICUREZZA

La pandemia ha messo a dura prova molti settori dell'economia ed in particolare quello della ristorazione, del turismo, della cultura e dello sport. Le tensioni e le manifestazioni delle ultime settimane confermano l'esasperazione di chi è senza lavoro da oltre un anno. Le difficili scelte delle restrizioni sono state sicuramente necessarie per frenare la diffusione del contagio, ma ora è il momento di valutare misure che consentano un riavvio graduale e responsabile di tutte quelle attività che, nel rispetto di determinate condizioni, possono riaprire garantendo sicurezza a sé stessi e chi le frequenta. Non esiste miglior ristoro per le aziende se non quello di permettere loro di poter tornare a lavorare e recuperare autonomia e dignità. Bisogna favorire scelte responsabili: il sostegno di Forza Italia alla chiusura alle 23 deriva da dati reali come il monitoraggio del numero dei contagi, la prova che il virus non si diffonde con facilità all’aperto, la certezza che la campagna vaccinale stia procedendo spedita. A questo bisogna aggiungere l’introduzione di un green pass italiano che va ad unirsi a quello europeo e che garantirà sicurezza nei viaggi e negli spostamenti. È importante andare incontro alle esigenze di tutti i cittadini tutelando la sopravvivenza delle attività e delle aziende, ma anche garantire l’impegno costante nella salvaguardia della salute e del sistema economico. È il momento di affrontare le fragilità esistenti, rafforzare la resilienza del sistema socioeconomico, e favorirne l’evoluzione verso una maggiore sostenibilità non solo economica, ma anche sociale, ambientale e istituzionale. Per questo Forza Italia è pronta a sostenere tutte le iniziative concrete destinate a ridurre la pressione fiscale, in particolare sulla casa, a rendere più flessibile il mercato del lavoro, a riformare e, soprattutto, informatizzare e digitalizzare la burocrazia e a ridurre i tempi della giustizia penale e civile. A tal fine, sono state già avviate una serie di iniziative politiche e legislative a sostegno delle piccole e medie imprese dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato, del turismo, delle libere professioni e di tutte le partite Iva. Infine, con la partecipazione anche delle farmacie alla campagna vaccinale contro il Covid, comincia a realizzarsi quel cambio di passo nella lotta alla pandemia per la quale Forza Italia ha lavorato da sempre senza sosta ottenendo nella Legge di bilancio la possibilità di eseguire le immunizzazioni in farmacia e, nel Decreto Sostegni, questa possibilità è stata ulteriormente allargata.

LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA

“È essenziale continuare a dare all'Unione Europea strumenti giusti per rispondere alla richiesta di solidarietà e alle crisi future" – così il presidente Sassoli ha presentato la Conferenza sul futuro dell'Europa proposta nel 2019, ma rinviata al 9 maggio 2021, nel giorno della festa dell’Europa, 71 anni dopo la dichiarazione di Schuman. Il 10 marzo proprio David Sassoli, il primo ministro portoghese António Costa - a nome della presidenza del Consiglio e la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, hanno firmato la dichiarazione comune sulla conferenza sul futuro dell'Europa, primo passo necessario per definirla. Lo scopo di questo importante evento è quello di dare ai cittadini un ruolo più incisivo nella definizione delle politiche e delle ambizioni dell'UE, migliorando la resilienza dell'Unione alle crisi, sia economiche che sanitarie. Essa costituirà un nuovo spazio d'incontro pubblico per un dibattito aperto, inclusivo, trasparente e strutturato con i cittadini europei sulle questioni che li riguardano e che incidono sulla loro vita quotidiana. È necessario rilanciare il progetto democratico dell'Unione europea attraverso un maggiore coinvolgimento dei cittadini anche per raccogliere elementi di riflessione e condivisione sui grandi temi che ci aspettano come la crisi del debito sovrano europeo, la gestione dei flussi migratori e il cambiamento climatico, oppure sfide esterne come ad esempio i conflitti diplomatici e non nel Mediterraneo orientale. Il Covid ci ha insegnato che l'Unione può e deve tornare a dare risposte concrete. E’ stato importante avviare un processo che ha messo in luce l'azione positiva dell'Unione a cui però deve fare seguito un salto di qualità per procedere unitamente e concretamente in quella stessa direzione.

L’EROSIONE COSTIERA

Durante la plenaria della scorsa settimana sono intervenuto per commentare il nuovo programma LIFE 2021-2027 che prevede un budget di oltre 5 miliardi di euro per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici. Quasi 2 miliardi in più rispetto alla programmazione precedente. Sicuramente sono risorse importanti ma comunque insufficienti per tutti gli interventi di mitigazione necessari a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici. Purtroppo, il costante aumento del riscaldamento globale sta determinando un preoccupante innalzamento del livello del mare che per tutti gli Stati membri costieri significa erosione delle coste, intrusione di acqua salata nelle falde e perdita di biodiversità. Questo si traduce in un degrado progressivo delle funzioni ecologiche, sociali ed economiche delle zone costiere. In Italia, per esempio, su molti tratti del mar Tirreno e mar Adriatico, i cambiamenti climatici stanno alterando gli ecosistemi marini e dunali che costituiscono il paesaggio identificativo del Mediterraneo. La continua erosione, inoltre, sta compromettendo anche il futuro di moltissime attività economiche e posti di lavoro ad esse collegati. LIFE è un programma importante, ma c’è bisogno di una maggiore interazione tra i vari programmi europei di finanziamento e una migliore concertazione tra Europa, Stati membri e regioni costiere per prevedere sotto-programmi o priorità specifiche relative all’erosione affinché vengano individuate soluzioni innovative europee per migliorare la resilienza degli ecosistemi costieri a beneficio della pesca, del turismo, ma anche dell’agricoltura e di tutte le attività economiche sulle aree costiere.

CORSO DI EUROPROGETTAZIONE

L’Europa offre tante opportunità a tutti i cittadini, ma spesso molti non le conoscono e, di conseguenza, non le sanno utilizzare al meglio. Sicuramente l’iscrizione gratuita alla mia piattaforma www.insiemeineuropa.it permette di essere informati su tutti i bandi europei ma, per molti, la difficolta maggiore resta la competenza a sapere verificare la fattibilità di un progetto e la possibile candidatura ad un determinato bando. C’è molto da fare e credo che i giovani vadano sensibilizzati ulteriormente ed è per questo che ho promosso l’organizzazione di un corso in Europrogettazione, riservato ai giovani al di sotto dei 35 anni, per formarsi ed avvicinarsi ad una professione alla quale non sempre abbiamo dato la giusta importanza. L'obiettivo principale è quello di fornire conoscenze e competenze in grado di garantire un migliore accesso ai fondi europei, acquisendo elementi teorici e capacità pratiche nell’analisi e nella lettura dei bandi europei e, successivamente, nella scrittura della candidatura al bando stesso. Guardare al proprio futuro lavorativo in chiave europea rappresenta una grande opportunità per i giovani.

Link per informazioni e per iscriversi al corso di Europrogettazione:

https://www.insiemeineuropa.it/index.php/iscrizione-corso

 

latinaquotidiano.it

DE MEO (FI): “I VACCINI SONO IL SOLO MODO PER USCIRE DALLA CRISI” (VIDEO)

di LatinaQuotidiano.it

19 APRILE 2021

di Katiuscia Laneri – L’Italia riceverà più dosi di vaccino nel secondo trimestre del 2021 rispetto a quanto previsto tra aprile e giugno. Nonostante la buona notizia, resta critica la situazione dell’epidemia nel nostro Paese. Stando ai dati raccolti dalla cabina di regia e rielaborati nell’ultimo report Iss, il Covid sembra rallentare, ma ancora troppo poco. Il che crea disagi e incertezze per locali pubblici, della cultura e dello sport – dai bar ai ristoranti, dai cinema alle palestre alle piscine –  che partirebbero a fronte di un livello di contagi ancora molto elevato e, di fatto, nuovamente in risalita.

“Ai cittadini non interessa sapere della quantità di dosi messe a disposizione ma vogliono sentirsi dire quando e dove poter andare a fare il vaccino perché è l’unica soluzione per superare questa crisi sanitaria ed economica” è quanto afferma l’europarlamentare di Forza Italia, Salvatore De Meo, intervistato dal direttore di Latina Quotidiano, Francesco Miscioscia.

ACCIAIERIE TERNI, L’UE SALVAGUARDI L’AZIENDA ITALIANA

Unitamente ad alcuni colleghi italiani abbiamo firmato una interrogazione parlamentare sulla decisione della multinazionale tedesca Thyssenkrupp di cedere Acciai Speciali Terni chiedendo alla Commissione europea di verificare l'effettiva e corretta applicazione della normativa sulla concorrenza. Riteniamo fondamentale, infatti, salvaguardare una realtà che figura tra le più importanti del patrimonio industriale italiano nonchè un polo siderurgico strategico per l'Italia e l'Europa. Abbiamo ritenuto importante tenere alta l’attenzione specialmente sulle condizioni poste per l'acquisto e sulle garanzie a tutela dell'integrità complessiva del polo di Terni. Al fine di porre in essere ogni azione tesa al raggiungimento degli obiettivi prospettati, tra i quali recuperare la piena capacità produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali, riteniamo di aver avviato una interlocuzione serrata e costruttiva che possa essere di beneficio alla risoluzione definitiva di una fase critica rispetto alla quale è altrettanto importante che il Governo italiano faccia sentire la sua posizione.

LA LIBERTA’ DELLE PIATTAFORME DIGITALI, IL MIO INTERVENTO IN COMMISSIONE ITRE

I cittadini e le imprese europee ci chiedono certezza del diritto, concorrenza leale, protezione dei diritti fondamentali tanto nel mercato fisico che in quello digitale dove le piattaforme sono diventate sempre più complesse ed essenziali, avendo modificato i processi produttivi e il nostro modo di consumare. Nonostante i benefici della digitalizzazione, non si può negare che spesso le piattaforme digitali sembrano aver goduto di un’incontrollata libertà a scapito dei principi su cui si fonda l’Unione Europea. Con il Digital Service e Digital Market l’Unione Europea deve dimostrare la capacità di bilanciare la tutela dei diritti e lo sviluppo economico in un settore chiave per la competizione a livello internazionale. Durante il mio intervento in Commissione Industria, Ricerca e Energia, ho chiesto al Commissario europeo per l'agenda digitale Margrethe Vestager di chiarire quali scelte la Commissione intenda assumere in materia di responsabilità delle piattaforme. E’ opportuno, infatti, evitare che venga ulteriormente esteso il criterio di passività delle piattaforme che consentirebbe di conseguenza una riduzione delle loro responsabilità. A riguardo ho proposto di considerare quanto è stato confermato dalla giurisprudenza italiana: l’utilizzo di cataloghi per l’organizzazione dei contenuti online è da considerarsi ragione sufficiente per stabilire la conoscenza, e quindi la responsabilità, delle piattaforme. Nonostante i benefici della digitalizzazione, infatti, non si può negare che spesso le piattaforme digitali sembrano aver goduto di un’incontrollata libertà a scapito dei principi su cui si fonda l’Unione Europea.

 

LE LINEE GUIDA PER IL BUDGET 2022, IL MIO INTERVENTO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA

In Commissione Agricoltura a Bruxelles abbiamo discusso e approvato il parere per la Commissione Bilancio sulle Linee Guida per il budget 2022. In qualità di relatore ombra del Partito Popolare Europeo mi sono impegnato affinché venisse riconosciuto il ruolo che l’agricoltura ricopre nei settori della sicurezza alimentare, della crescita economica sostenibile e nella lotta al cambiamento climatico. E’ fondamentale garantire che le risorse destinate all’agricoltura non subiscano tagli, anzi, bisogna adottare ulteriori misure di sostegno verso i giovani agricoltori nonché soluzioni intelligenti per l’innovazione del settore. Come componente della commissione ho presentato un emendamento per ribadire la centralità dei Mercati all’ingrosso nella catena del valore alimentare e per chiedere che queste strutture, una volta classificate come strategiche per l’interesse pubblico da parte degli Stati Membri, possano anche beneficiare dei finanziamenti europei per sostenere la loro transizione verde e garantire una catena alimentare più resiliente e trasparente.

LA SICUREZZA CIBERNETICA

Negli ultimi anni e specialmente con la pandemia per Covid-19 si è assistito ad un’accelerazione dei processi di digitalizzazione che hanno cambiato i nostri modi di produrre, lavorare, apprendere e consumare. Il progresso tecnologico e digitale è uno degli obiettivi fondamentali delle politiche europee, in quanto essenziale per tutelare la sovranità e la competitività dell’Unione Europea nello scacchiere internazionale. Non bisogna però sottovalutare i rischi connessi ad una maggiore digitalizzazione, in particolare quelli connessi alla sicurezza cibernetica. Secondo l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, negli ultimi tre anni c’è stato un aumento del 66% degli attacchi informatici, con oltre 1800 attacchi gravi nel solo 2020 e spesso a pagarne le maggiori conseguenze sono state le categorie più deboli come i consumatori. Gli attacchi cibernetici minano la fiducia dei cittadini nelle nostre imprese e nella nostra democrazia e mettono in pericolo un bene sempre più prezioso come i dati, la cui tutela è strettamente legata ai diritti fondamentali: la riservatezza e la proprietà intellettuale. Ritengo che con le nuove proposte legislative in materia digitale, l’Unione Europea e gli Stati Membri dovranno prevedere, attraverso uno stretto dialogo con le imprese del settore, adeguati investimenti in infrastrutture tecnologiche e in formazione affinché vi siano professionisti dotati delle necessarie competenze per affrontare questa sfida. Occorre, inoltre, pensare ad agevolazioni fiscali per le imprese che si dotano di sistemi di sicurezza moderni: proteggere le imprese, infatti, significa proteggere le Istituzioni nazionali ed europee.

LE POLITICHE ECONOMICHE EUROPEE

I lavori dell'Eurogruppo del mese di marzo confermano il cambio di passo dell’Unione Europea in materia Economica. Le politiche monetarie e finanziarie europee saranno estese per tutto il 2021 e il 2022. Lo SURE per limitare l’impatto della disoccupazione, il fondo europeo di garanzia della BEI, il fondo per il sostegno alle PMI, nonché le decisioni della BCE per garantire l’accesso al credito, sono state fondamentali per mantenere la moneta unica stabile e ridurre le perdite del PIL nell’area euro. Si è anche riconosciuto come il Recovery Fund dovrà servire non solo ad uscire dalla crisi, ma a far in modo che gli Stati Membri intraprendano un percorso di sviluppo economico duraturo attraverso investimenti e riforme. Inoltre è stato avviato il dibattito su una possibile riforma strutturale del Patto di Stabilità, sebbene ciò ovviamente non dovrà significare aumento incontrollato del debito pubblico. La nuova situazione dell’economia europea però non lascia dubbi sulla necessità di riformare il Patto di Stabilità, come già richiesto da Italia e Francia anche prima della pandemia. Forza Italia ritiene che il Patto di Stabilità, momentaneamente sospeso, risulta non corrispondente ad un’Europa che nell’ultimo anno si è dimostrata non solo meno rigorosa, ma soprattutto più solidale nei confronti dei paesi con maggiori difficoltà economiche. La Commissione Europea sta continuando le consultazioni al fine di chiarire le ambiguità e le criticità del Patto di Stabilità e individuare nuovi parametri in grado di non penalizzare la spesa in investimenti e far crescere gli Stati Membri ai quali, nel caso di debiti elevati, è necessario dare più tempo per ridurli gradualmente e stabilire obiettivi credibili che trasformino il debito buono in spesa produttiva. L’Italia non può perdere l’occasione, in un periodo di grave crisi economica determinata dalla pandemia, di cogliere l’opportunità di accedere a questi fondi straordinari europei per i quali il Governo Draghi, forte della sua credibilità internazionale, metterà in campo tutte le risorse umane e le strategie politico-finanziarie affinché le decisioni che si assumeranno siano determinanti per una ripresa a breve e lungo termine.

LE PROBLEMATICHE DEL SETTORE BALNEARE E LA DIRETTIVA BOLKESTEIN

Insieme ad altri colleghi europarlamentari abbiamo analizzato le problematiche del settore balneare alla luce della direttiva Bolkestein e della procedura di infrazione avviata alla fine dello scorso anno da parte della Commissione europea nei confronti dell’Italia. Il precedente Governo ha espresso una posizione chiara che Forza Italia condivide ed è quella di garantire un’estensione delle concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2033, alla luce della Legge 145/2018. Ritengo importante e necessario insistere perché ci sia anche l’esclusione della Direttiva alle concessioni demaniali che hanno ad oggetto un bene demaniale e non un servizio. Il nuovo Governo Draghi deve riprendere una interlocuzione credibile e autorevole con la Commissione europea al fine di arrivare ad una soluzione definitiva del tema per dare un sostegno ed un rilancio a tutto il settore balneare fortemente colpito, come tutto il settore turistico, dalla crisi economica.  Allo stesso tempo è altrettanto importante che il Governo intervenga nei confronti delle Regioni chiarendo che allo stato attuale esiste una normativa nazionale, che va applicata e non interpretata, sulla cui base le concessioni sono estese fino al 2033, evitando e prevenendo contenziosi tra comuni e operatori privati. Il settore balneare, in quanto strategico per la nostra economia, merita attenzione prioritaria. C’è bisogno di un riordino complessivo del quadro legislativo che soprattutto alla luce degli effetti devastanti della pandemia consenta un rilancio effettivo anche a fronte di investimenti, pubblici e privati, per salvaguardare e valorizzare le nostre coste che sono parte integrante del patrimonio culturale italiano.

 

UNA NORMATIVA UE DI DILIGENZA E RESPONSABILITÀ, IL MIO INTERVENTO IN PLENARIA

Negli ultimi anni consumatori e investitori hanno posto sempre maggiore attenzione alla sostenibilità dei modelli produttivi e alla responsabilità sociale delle imprese. Durante i lavori della plenaria di marzo si è discusso in merito ad una normativa europea che sia chiara in materia di dovuta diligenza e responsabilità. Nel mio intervento ho posto l’attenzione su questo affinché le scelte imprenditoriali e commerciali tengano in adeguata considerazione i diritti umani, soprattutto di bambini e donne ancora oggi spesso violati, e tengano in considerazione gli impatti sociali e ambientali, soprattutto in prospettiva delle ambiziose sfide della transizione verde e digitale. Anche in questo l’Europa può essere di stimolo agli altri continenti. Occorre, però, tenere conto delle peculiarità del tessuto imprenditoriale europeo, dove ci sono paesi, come l’Italia, in cui il sistema è composto per la gran parte da piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale di importanti filiere produttive europee. In particolare, nei rapporti commerciali bisogna evitare il rischio che le imprese economicamente più forti scarichino i propri obblighi di dovuta diligenza e responsabilità sulle piccole e medie imprese della loro filiera o addirittura li possano evitare con la delocalizzazione della produzione. Bisogna evitare che le imprese più piccole vengano gravate di ulteriori, ingiustificati oneri amministrativi, specialmente in un momento in cui deve essere garantita la loro ripresa e il loro rilancio. Per tali ragioni ho invitato la Commissione affinché per le piccole e medie imprese ci possano essere modelli volontari e, ove non sia possibile, fornire loro un adeguato sostegno per ridurre i costi di tali oneri.

L’IMPORTANZA, SPESSO DIMENTICATA, DELLA DONNA

L’8 marzo è stata la giornata dedicata alle donne. La presidente della Commissione europea von der Leyen nel promuovere una nuova legislazione per contrastare la violenza contro le donne, ha affermato che “vivere libere dalla violenza e dalla paura è un diritto fondamentale”. In questa giornata dedicata alla loro celebrazione, il mio pensiero è andato a tutte quelle donne la cui la dignità è stata violata, umiliata, derisa o osteggiata perché nessuna di queste e mai nessuna altra donna debba sentirsi in difetto per essere ciò che magnificamente è. Nella speranza che oggi e sempre possano essere solo omaggiate e mai ferite. E’ bello ricordare anche le tante donne, soprattutto italiane, che hanno lasciato il segno diventando un vanto del nostro Paese anche all’estero. Penso a Rita Levi Montalcini, una delle donne più forti che l’Italia abbia avuto: ricercatrice infaticabile fino all’età di 103 anni, ma soprattutto vincitrice del Nobel per la medicina nel 1986 grazie alle sue scoperte sul sistema nervoso. Ricordo Nilde Iotti, la prima donna a ricoprire il ruolo della presidenza della Camera dei deputati; Grazia Deledda, la prima e unica donna italiana ad aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura; Maria Montessori, conosciuta per il metodo educativo che porta il suo nome, adottato in migliaia di scuole di tutto il mondo. Anche donne del cinema come Anna Magnani, della moda come Miuccia Prada, della musica come Mina. Tutte queste donne sono il simbolo dell’intraprendenza e dell’eccellenza italiana, icone del loro tempo anche per essere andate oltre gli schemi, a volte troppo maschilisti, che lo stesso tempo e la società imponevano. A queste eccellenze italiane e a tutte le donne in generale, mamme, figlie, sorelle, amiche, nonne, sono grato che sia stata dedicata una giornata speciale perché troppo spesso ci si dimentica della loro straordinaria magnificenza.

I GIOVANI E LA NEGAZIONE DELLA SOCIALIZZAZIONE

La pandemia ci ha destabilizzato sia a livello economico che sociale e probabilmente a farne le spese più di tutti sono stati proprio i giovani. La didattica a distanza e le drastiche restrizioni, in una età dove stare a scuola o in giro con gli amici è la normalità, sono state un brusco cambiamento per i nostri ragazzi. In questi mesi di pandemia la loro socializzazione fisica, già fortemente compromessa dall’utilizzo improprio dei social, è stata ulteriormente ridotta. Questo cambiamento ha sicuramente accentuato alcune fragilità che da tempo si registrano tra i giovani e giovanissimi. Purtroppo ai noti fatti di cronaca in cui spesso sono stati convolti ragazzi, se ne aggiungono altri in cui proprio questi sono stati protagonisti di assembramenti, senza alcun rispetto delle norme anti Covid, e addirittura di brutali risse per strada poi date orgogliosamente in pasto ai social. Tutto questo alimenta un dibattito nel quale è scontato condannare ogni forma di violenza e di violazione delle regole, ma che spesso si riduce e si semplifica troppo colpevolizzando i ragazzi, le famiglie o le istituzioni per assenza di controlli. Credo che oggi stiamo pagando il prezzo di non aver adeguatamente considerato negli anni l’evoluzione di un disagio giovanile che va sicuramente inserito in una complessiva crisi valoriale e morale della nostra società. Il solito richiamo ad una maggiore responsabilità delle famiglie non può essere la riposta esaustiva a tutto questo. C’è bisogno di un’analisi più profonda nella quale le famiglie vanno certamente coinvolte come principale parte attiva della crescita e dell’educazione dei nostri ragazzi, ma da sole esse non possono farcela. Non esiste un manuale del genitore perfetto e sicuramente le famiglie non possono essere lasciate sole in un compito delicato e difficilissimo per il quale è necessario, invece, un coinvolgimento di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, possono avere una funzione di educatore ed esempio nei confronti dei ragazzi. Le Istituzioni, l’associazionismo, i social, la scuola, gli operatori dell’informazione, dello sport, dello spettacolo e della moda, tutti hanno e abbiamo una responsabilità se oggi si registrano tali episodi e forse dobbiamo interrogarci se abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare per i nostri giovani, per farli sentire meno abbandonati, lasciati a loro stessi e quindi terreno fertile per ogni forma di deviazione. A tutti i ragazzi però io faccio una considerazione. A voi, come a tutti noi, la pandemia ha cambiato la vita e ha tolto qualcosa, ma possiamo ritornare a riprenderci questo qualcosa solo se ognuno di noi farà la sua parte. Torneranno le lezioni in classe, le comitive, i concerti, le risate di gruppo, le feste, ma serve una maggiore serietà, una presa di coscienza, una responsabilità comune per evitare di subire danni e disagi oltre quelli che abbiamo già sofferto. Dobbiamo riuscire a sconfiggere questo virus riappropriandoci nuovamente della nostra quotidianità. Serve da tutti un ulteriore grande sforzo, non molliamo ora. Forza ragazzi, forza Italia.