mIn qualità di responsabile del Dipartimento degli italiani all'estero di Forza Italia, ho partecipato, nell’ambito della convention di Forza Italia a Milano, al dibattito sulla politica estera con il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, la senatrice Stefania Craxi e l’Amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi dove abbiamo rappresentato e condiviso le varie azioni in cui si può attuare la politica estera.
È stata anche per me l’occasione per spiegare l’importanza ed il ruolo degli italiani nel mondo quali nostri “Ambasciatori del Made in Italy” così come li ha sempre definiti il presidente Silvio Berlusconi. I nostri connazionali iscritti all’AIRE sono quasi 6 milioni, circa il 10% della popolazione nazionale, ma sono molti dì più se consideriamo i non iscritti, per motivi di lavoro o studio, chi ha perso la cittadinanza perché prima non era possibile averne due o chi non la richiede pur avendo diritto per le troppe e complesse procedure burocratiche.
Loro rappresentano una popolazione che, in netta controtendenza con quella nazionale, cresce sempre di più ed è sempre più giovane. Ho voluto evidenziare, come lo stesso Tajani ha potuto confermare, quanto la politica estera si declini non solo attraverso le importanti attività istituzionali diplomatiche, ma anche attraverso azioni indirette promosse dalle nostre imprese, dalla nostra cultura, dalle nostre tradizioni, dalla qualità del nostro cibo e anche dagli stessi nostri connazionali nel mondo che quotidianamente, come vere e proprie sentinelle, rappresentano, vivono, promuovono e difendono, orgogliosamente, l’italianità.
A tal proposito, Forza Italia, con il ministro Tajani, è costantemente impegnata affinché il nostro Governo possa, nel corso di questa legislatura, dare risposte concrete riformando il sistema elettorale e di rappresentanza, potenziando i servizi consolari, garantendo le stesse condizioni fiscali per chi è proprietario di una casa in Italia e le stesse cure sanitarie nei periodi in cui soggiorna qui, facendoli sentire italiani a pieno titolo senza alcuna distinzione con chi vi risiede in maniera permanente.