Tra i vari temi all’ordine del giorno della plenaria del Parlamento europeo della prossima settimana (4-7 luglio) a Strasburgo, l’attenzione degli eurodeputati italiani, intervenuti oggi alla conferenza stampa che si è tenuta per iniziativa dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, sarà concentrata principalmente sul dibattito relativo alla tassonomia, legata alla questione energetica e all’indipendenza dal gas russo. In particolare, sulla tassonomia e la transizione energetica, le posizioni dei parlamentari divergono.
Per Brando Benifei (Alleanza progressista di socialisti e democratici), la scelta è quella del voto a favore dell’obiezione: “Volevamo la categoria ‘ambra’ per nucleare e gas, che sono certamente energie di transizione, ma non alla pari di pulite e rinnovabili”. Sul fronte opposto Salvatore De Meo (Partito popolare), che invita a “non fare ragionamenti ideologici sul tema” e sottolinea che “il dibattito sembra dividere quelli che sono a favore dell’ambiente da quelli contro: io credo invece che siamo tutti per l’ambiente, ma la transizione energetica deve avere una sostenibilità economica”. Per Alessandro Panza (gruppi Identità e democrazia) “la tassonomia è strategica” ed è necessario evitare “la dipendenza dalla Cina sulle terre rare”.
Raffaele Stancanelli (Conservatori e riformisti europei), oltre a dichiarare il voto “contro l’obiezione, che ha una caratterizzazione soltanto ideologica”, riporta l’attenzione sul tema della pesca, un settore che, anche a causa della crisi ucraina, “nel nostro Paese sta soffrendo diverse problematicità” e si impegna a sollecitare “aiuti concreti per i pescatori”.
Infine, Sabrina Pignedoli (M5S) ribadisce la contrarietà al gas e al nucleare: “Ci siamo appoggiati al gas russo e abbiamo perso l’occasione di creare strutture per l’energia rinnovabile”. L’eurodeputata evidenzia inoltre che “ci vogliono anni per costruire nuove centrali nucleari e quei soldi possono essere usati per eolico e solare, in un paese ricco di vento e di sole come l’Italia”.
Per Brando Benifei (Alleanza progressista di socialisti e democratici), la scelta è quella del voto a favore dell’obiezione: “Volevamo la categoria ‘ambra’ per nucleare e gas, che sono certamente energie di transizione, ma non alla pari di pulite e rinnovabili”. Sul fronte opposto Salvatore De Meo (Partito popolare), che invita a “non fare ragionamenti ideologici sul tema” e sottolinea che “il dibattito sembra dividere quelli che sono a favore dell’ambiente da quelli contro: io credo invece che siamo tutti per l’ambiente, ma la transizione energetica deve avere una sostenibilità economica”. Per Alessandro Panza (gruppi Identità e democrazia) “la tassonomia è strategica” ed è necessario evitare “la dipendenza dalla Cina sulle terre rare”.
Raffaele Stancanelli (Conservatori e riformisti europei), oltre a dichiarare il voto “contro l’obiezione, che ha una caratterizzazione soltanto ideologica”, riporta l’attenzione sul tema della pesca, un settore che, anche a causa della crisi ucraina, “nel nostro Paese sta soffrendo diverse problematicità” e si impegna a sollecitare “aiuti concreti per i pescatori”.
Infine, Sabrina Pignedoli (M5S) ribadisce la contrarietà al gas e al nucleare: “Ci siamo appoggiati al gas russo e abbiamo perso l’occasione di creare strutture per l’energia rinnovabile”. L’eurodeputata evidenzia inoltre che “ci vogliono anni per costruire nuove centrali nucleari e quei soldi possono essere usati per eolico e solare, in un paese ricco di vento e di sole come l’Italia”.
Fonte: agensir.it