La grave crisi idrica che attanaglia l'Italia e l'Europa rischia di trasformarsi in un effetto domino devastante per tutti i settori dell'economia. Tra quelli più colpiti c'è senz'altro l'agricoltura: le aziende che operano in questo settore rischiano di subire una catastrofe di dimensioni enormi, con ripercussioni anche negli anni a venire. Ma la siccità attuale non è solo figlia dell'ultimo periodo, come ha ben sottolineato Antonio Tajani nel corso del suo intervento nella plenaria di Strasburgo: "Già prima di questa ondata di siccità, 52 milioni di europei vivevano in aree sotto stress idrico per almeno un mese all'anno. Dal 2017 al 2019 una significativa siccità ha colpito la regione del Danubio, il Reno nel 2018. La siccità, oltre a creare danni disastrosi all'agricoltura e disagi alla popolazione, si ripercuote sul commercio e sul trasporto via fiume".

Il coordinatore nazionale di Forza Italia e deputato europeo ha fatto notare che "per Ue e Regno Unito, le stime parlano di circa 9 miliardi di euro di danni alla produzione agricola, con picchi di 1 miliardo e mezzo in Spagna e di 1 miliardo e 400 milioni in Italia". I fondi del Recovery fund stanziati per migliorare la situazione stanno iniziando a essere erogati alle Regioni più colpite dalla siccità, quelle che si trovano attualmente in stato di emergenza, ma non è escluso che a breve potranno essere coinvolte anche altre Regioni in crisi idrica, che hanno fatto la richiesta.

"Dobbiamo fare in modo che la siccità non prosciughi anche i bilanci e la competitività delle nostre aziende agricole, settore nevralgico per l’economia italiana e per il nostro Pil. Ciò potrà avvenire solo con il ruolo determinante dell’Europa, chiamata a varare soluzioni strutturali per garantire l’autosufficienza alimentare a livello comunitario", ha dichiarato l'europarlamentare di Forza Italia, Luisa Regimenti, nel corso del suo intervento all’Europarlamento.

L'eurodeputata ha fatto notare che, trattandosi di un tema di interesse comunitario, l'Europa deve impegnarsi in prima persona per trovare una soluzione al problema, come "un nuovo Recovery fund che, al pari del Covid, riconosca la straordinarietà della situazione. La Commissione europea dovrebbe inoltre liberalizzare nuove tecnologie agrarie, che permettano l’immediata sperimentazione di nuove piante più resistenti alla siccità".

Concetti ribaditi anche dall'eurodeputato di Fi Salvatore De Meo: "Non commettiamo l'errore di quando, due anni fa, in presenza dei primi casi di Covid, qualcuno ha pensato che il problema riguardasse solo alcuni Stati. L'emergenza siccità interessa l'intera Europa e non solo, ecco perché l'intervento dell'Ue oggi non solo è necessario, ma anche urgente".