L’8 giugno, durante i lavori della plenaria a Strasburgo, sono intervenuto per evidenziare l’importanza di riconoscere il diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo. Se il futuro dell’Europa sta nelle mani dei cittadini, così come emerso dalla Conferenza sul futuro dell’’UE, ritengo che debbano essere i parlamentari europei ad avere il compito di rappresentarli affinché le loro richieste ed aspettative si traducano in soluzioni e provvedimenti concreti. “Come possiamo spiegare ai nostri cittadini che noi, pur essendo l’unico organo istituzionale democraticamente e direttamente eletto da loro, non abbiamo il potere di iniziativa legislativa?” – ho esordito così davanti all’emiciclo. Purtroppo è difficile spiegare ciò e, negli anni, anche questa anomalia ha contribuito ad alimentare il sentimento anti europeo. La Conferenza sul Futuro dell’Europa è stata un momento di riflessione, di incontro e un punto di partenza in vista delle complesse sfide che ci attendono. I cittadini, infatti, hanno accolto con entusiasmo la possibilità di esprimere le proprie preoccupazioni, ma anche le loro ambizioni e sono stati chiari su ciò che si aspettano dall’Unione europea: novità, efficienza e più partecipazione. Le conclusioni della Conferenza hanno evidenziato la necessità di una modifica dei Trattati e come il riconoscimento al Parlamento europeo dell’iniziativa legislativa sia il primo passo da compiere per conferire all’UE una maggiore legittimità democratica ed una forte credibilità tra i cittadini. Sarà un processo complesso ma necessario al fine di rimodellare l’Unione secondo le raccomandazioni e le aspettative dei suoi cittadini che vogliono un’Europa più democratica, sicura, equa, capace di agire e, soprattutto, più influente nel mondo.
Non dobbiamo e non possiamo deluderli.