La decisione presa dal Premier bielorusso, Aleksandr Lukashenko, di istituire l’embargo, a partire da gennaio 2022, ai cibi del Made in Italy e di altri Paesi in risposta alle sanzioni ricevute in materia di immigrazione dall’UE, preoccupa e amareggia tutto il comparto, se si pensa che a fine 2021 l’esportazione di cibi italiani in Bielorussia raggiungerà un valore complessivo di 38 milioni di euro.
Tra l’altro, cosa non da poco, – conclude De Meo – questa chiusura, se attuata, incrementerà inevitabilmente l’espansione di falsi prodotti alimentari in un mercato dove proprio la Bielorussia risulta essere tra i primi Stati più taroccatori di Made in Italy al mondo.
È il momento di riprendere il dialogo ed imprimergli una valenza maggiore, evidenziando soprattutto come l’ambito agroalimentare poco c’entri con il motivo per il quale sono state applicate le sanzioni».
Fonte: news-24.it