Il Recovery fund è una straordinaria opportunità e rappresenta una risposta concreta e tempestiva dell’Europa alla pandemia. Il Parlamento Europeo ha raccolto e condiviso questa sfida, ma non intende accettare tagli che potrebbero compromettere le sfide future. I negoziati sono in corso, ma ci sono alcune criticità inerenti lo stato di diritto e sulle entrate proprie su cui il Parlamento si è già pronunciato. Gli ambasciatori di Polonia e Ungheria hanno posto il veto bloccando al Consiglio anche l'accordo raggiunto sul Bilancio Ue 2021-2027. L’atteggiamento di Orbán Viktor e Jarosław Kaczyński è incomprensibile perchè opponendosi hanno interrotto l'utilizzo di questi fondi per tutti gli Stati membri. Su Next Generation Eu e sul Quadro Finanziario Pluriennale non si può perdere tempo perché si comprometterebbe l’economia non solo delle Nazioni, ma di intere famiglie e imprese europee. Con gli altri membri del gruppo PPE, siamo pronti a fare la nostra parte per giungere a un accordo soddisfacente, ma è anche necessario che gli Stati Membri e quindi il Consiglio Europeo, facciano la loro parte garantendo risorse adeguate ai programmi strategici come la sanità, il Green Deal, l'agenda digitale. Sarà importante anche prevedere e definire nel nuovo bilancio nuove risorse proprie dell’Unione come quella sui servizi digitali o sulle transazioni finanziarie. Il fattore tempo è determinante per tutti, non possiamo perderne ulteriormente altrimenti rischiamo di bruciare quanto di buono e concreto fatto nella fase inziale e il Recovery Fund potrebbe non essere utile. C’è anche un'altra problematica importante da tenere a mente: se il Governo italiano non presenterà in breve tempo un progetto accettabile, gli italiani rischieranno di vedere questi soldi non prima della prossima primavera o addirittura in estate e credo che sia troppo tardi. L’Italia non può permettersi di sbagliare in quanto questa è un’opportunità concreta per far ripartire la nostra economia congiuntamente a quella europea. Purtroppo da parte del nostro Governo tutto tace, non c'è ancora un piano concreto che possa agevolare il cospicuo investimento concesso dall'Europa e questo ritardo ora comincia a diventare preoccupante e imbarazzante soprattutto se da più parti si fa appello alla unità del Paese quando, invece, il Presidente Giuseppe Conte tentenna ad aprire un vero confronto propositivo con tutte le forze politiche per superare insieme questa gravissima crisi.