Sono intervenuto durante la sessione plenaria di novembre per porre l’attenzione sulla filiera agricola e sull’importanza di essa nel grande progetto del Green Deal. Ho voluto sottolineare come l’Europa sia leader mondiale in agricoltura per qualità, sicurezza alimentare, innovazione ed elevati standard ambientali, e come l’Italia sia prima in Europa per numero di prodotti di qualità certificata. Ho apprezzato la proposta della Commissione di destinare 7,5 miliardi di euro allo sviluppo rurale nel quadro del Next Generation EU, ma ho chiesto più risorse per il primo pilastro della PAC poiché per affrontare le criticità dell’emergenza Covid-19 le aziende hanno bisogno di maggiori pagamenti diretti e programmi settoriali. Se vogliamo un’agricoltura moderna e competitiva che sappia coniugare gli obiettivi previsti nel Green Deal con la salvaguardia dei livelli di produzione, non si devono ridurre gli importi destinati all'agricoltura e allo sviluppo rurale. Per raggiungere gli obiettivi delle strategie From Farm to Fork e quelle sulla biodiversità, ho sottolineato la necessità e il bisogno di nuove risorse proprie dell'UE. Non possiamo, infatti, privare gli agricoltori di parte delle attuali risorse della PAC per poi chiedere loro di impegnarsi per una Transizione Verde, sarebbe un controsenso.

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