L’elezione di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti ha segnato un momento cruciale per la politica globale, dividendo opinioni e suscitando interrogativi sul futuro delle relazioni transatlantiche. L’Europa, attraverso i messaggi della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e della presidente del Parlamento, Roberta Metsola, ha espresso l’auspicio di una collaborazione proficua per garantire maggiore prosperità e sicurezza comune.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca rappresenta non solo una sfida, ma anche un’opportunità per l’Unione Europea di consolidare il proprio ruolo sulla scena internazionale. Il legame economico tra Stati Uniti ed Europa è tra i più solidi e rilevanti a livello globale. Nel 2023, gli scambi commerciali tra le due potenze hanno raggiunto un valore complessivo di 1.540 miliardi di euro, una cifra che rappresenta circa il 30% del commercio mondiale. L’UE ha registrato un surplus commerciale significativo nei beni, pari a 156 miliardi di euro, mentre ha accusato un deficit nei servizi di 104 miliardi.
Per l’Italia, il rapporto con gli USA è altrettanto cruciale: nel 2023 ha esportato beni per oltre 67 miliardi di euro, confermandosi uno dei partner europei più attivi. Tuttavia, nei primi otto mesi del 2024 si è osservato un lieve calo delle esportazioni italiane, compensato da un aumento del 5% delle importazioni. Nonostante la forza di questi legami, le prime dichiarazioni di Trump indicano un ritorno a un approccio conflittuale nei confronti dell’Europa. Il presidente ha già annunciato l’intenzione di affrontare il deficit commerciale, criticando le barriere non tariffarie e i regolamenti europei, accusati di penalizzare le imprese americane.
Possibili nuovi dazi sulle importazioni dall’UE, ipotizzati tra il 10 e il 20%, potrebbero colpire settori strategici come l’automotive e il lusso, con ricadute economiche significative. Solo per l’Italia, un incremento delle tariffe potrebbe ridurre il PIL dello 0,23%, mentre per la Germania la contrazione sarebbe dello 0,3%. Trump non ha risparmiato critiche neppure alle politiche europee in materia di tecnologia e regolamentazione digitale, difendendo i colossi americani come Apple, Meta e Google, spesso oggetto di sanzioni da parte dell’UE. Sul fronte della difesa, le tensioni potrebbero aumentare, con Washington che continua a spingere per un maggiore contributo europeo alla sicurezza globale.
Di fronte a questo scenario, l’Europa deve reagire con coesione e determinazione. È essenziale rafforzare la competitività delle imprese europee, aumentare gli investimenti in settori chiave e sviluppare una politica di difesa comune che vada oltre la dimensione militare. Inoltre, l’UE deve continuare a tutelare i propri valori fondamentali, come la sostenibilità, la sicurezza alimentare e la protezione dei diritti digitali, senza cedere alle pressioni esterne.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca rappresenta quindi un banco di prova per l’Europa ed un’opportunità per dimostrare maturità politica e capacità di leadership. Presentarsi come un partner autorevole e credibile non significa solo difendere i propri interessi, ma anche aprire un dialogo costruttivo che possa affrontare insieme le sfide globali. In un mondo sempre più interconnesso, il rafforzamento della cooperazione transatlantica può diventare il motore di una crescita condivisa, a beneficio di entrambe le sponde dell’Atlantico.