Il 3 ottobre scorso sono stato eletto Presidente della Delegazione UE per i rapporti con la Nato. Un impegno che sto affrontando con responsabilità in un periodo storico estremamente delicato e importante per il Mediterraneo e l’Occidente. I conflitti in corso, infatti, richiedono determinazione, ma soprattutto dialogo e diplomazia per giungere quanto prima a una pace stabile e duratura.
In queste prime settimane, soprattutto dopo i recenti accadimenti in Medioriente, le sfide e le prospettive di un mondo che cambia impongono scelte coraggiose e di collaborazione tra tutti i partner transatlantici e, soprattutto, l’Ue deve essere protagonista nella costruzione di un processo di pace con una politica estera e di difesa comune.
Durante i lavori della plenaria a Strasburgo, ho voluto sottolineare come, dopo la visita in Medioriente del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, debba essere rafforzato il ruolo della missione Unifil quale strumento di pace. I fatti delle ultime settimane e gli scontri sul territorio libanese hanno reso necessaria ogni azione diplomatica per evitare un allargamento del conflitto, il coinvolgimento di altri attori e una spirale fuori controllo che potrebbero compromettere la sicurezza di civili, il personale delle Nazioni Unite e la stabilità della regione.
In questo senso, nei colloqui avuti dal Ministro Tajani con l’omologo Israel Katz, il Presidente Netanyahu e il Primo ministro palestinese Mustafa, è stato sottolineato il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale, ma è necessario lavorare per una de-escalation che, con la morte del capo di Hamas Sinwar, potrebbe essere più vicina.
La soluzione “Due popoli Due Stati”, auspicata da Forza Italia, resta, ad oggi, la soluzione più praticabile per garantire il diritto a esistere di Israele e della Palestina e perseguire un percorso di crescita e prosperità per entrambi, in una chiave per una pace giusta e duratura.
L’Italia sta cercando di costruire un dialogo che punti non solo alla cessazione immediata delle ostilità, ma anche alla soluzione di lungo periodo che noi tutti dobbiamo sostenere in cui israeliani e palestinesi possano convivere in sicurezza e prosperità. Questa è l'unica via per garantire una pace giusta e duratura.