“Il nostro governo ha fatto bene a rivendicare alcune posizioni e a sottolineare l’importanza del giudizio degli elettori. Forza Italia, all’interno del gruppo dei popolari, ha più volte ribadito che vogliamo guardare a un eventuale allargamento della maggioranza verso coloro che hanno ottenuto un maggior consenso. Non credo che l’Italia si sia isolata; al contrario, questa presa di posizione rafforza l’autorevolezza del nostro governo. Giorgia Meloni e il ministro degli esteri Antonio Tajani, la cui credibilità internazionale è indiscussa, continuano a svolgere un ruolo fondamentale.
L’Italia, in quanto Paese fondatore, non può essere esclusa con un pregiudizio. Giorgia Meloni ha criticato questo metodo, notando che fin dall’inizio alcuni stati avevano posto un veto pregiudizievole nei suoi confronti, non tanto come primo ministro italiano, ma come presidente dei conservatori europei.
C’è stata una chiusura netta, in particolare dalla Germania con le dichiarazioni del cancelliere Scholz, un atteggiamento inaccettabile. In passato abbiamo considerato l’allargamento ai Verdi per il loro consenso significativo. Non si capisce perché oggi non si possa fare lo stesso con i Conservatori. Non possiamo più avere schemi rigidi; l’Europa deve rinnovarsi e rivedere alcune regole. Questo non significa essere contro l’Europa, ma favorevoli a un’Europa che interpreti meglio le esigenze dei cittadini. Non dimentichiamo che oltre il 50% dei cittadini europei non è andato al voto, nessuno ha vinto le elezioni e abbiamo una maggioranza simile alla precedente. Nella settimana di insediamento del nuovo Parlamento europeo, voteremo e la Von der Leyen dovrà spiegare le sue attività di discontinuità rispetto alla precedente legislatura. Noi come Popolari diciamo sì a una continuità nominativa con un Von der Leyen bis, ma in discontinuità con la precedente legislatura dove ci sono state strategie che hanno minato la credibilità dell’Europa, con alcune degenerazioni ideologiche del “Green Deal” che hanno messo a dura prova il sistema produttivo. Non possiamo riproporre lo stesso schema.”
Fonte: agenparl.eu