Viviamo una quotidianità fatta di notizie che alimentano scenari geopolitici, economici, sociali e finanziari molto delicati. Adesso più che mai l’Ue deve essere protagonista nello scacchiere globale, ponendosi in maniera forte e credibile nelle sfide che siamo chiamati ad affrontare.
Con queste ultime elezioni i cittadini, soprattutto i tantissimi che non sono andati a votare, ci hanno dato un chiaro segnale di quello che è il loro pensiero sull’Europa, delle loro perplessità e delle loro ambizioni. Dobbiamo prendere atto che ancora i cittadini non si sentono pienamente e convintamente parte dell’Europa nonostante sia proprio l’Europa chiamata a prendere decisoni importanti per tutti noi.
L’Unione europea, infatti, sarà chiamata ad essere un continente che si impegna per una sostenibilità ambientale concreta e non ideologica, che abbraccia l'innovazione con l'adozione di tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale, ma anche con maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, digitalizzando industria, sanità e istruzione.
L'Europa, inoltre, dovrà rafforzare la sua coesione e promuovere l'inclusione affrontando le disuguaglianze economiche e sociali, sostenendo la diversità culturale per costruire una società più equa. Dovrà necessariamente rafforzare la sua governance con la riforma dei Trattati e definire politiche innovative sulla difesa comune e sulla cooperazione internazionale.
Questa legislatura dovrà essere “costituente” per dare una nuova identità all'Europa del futuro che sappia guardare con ambizione in avanti, senza mai dimenticare le sue radici e, soprattutto, i suoi cittadini, unico vero motore per qualsiasi obiettivo da raggiungere.