On. Salvatore De Meo
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Qualche settimana fa, il Parlamento europeo si è espresso in merito alla legge sul ripristino della natura. La nuova legge approvata fissa l'obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050 e segna una notevole distanza tra il Parlamento Europeo e gli agricoltori in un momento in cui sarebbe stato doveroso, invece, tendere una mano in aiuto, richiesta a gran voce da tutto il comparto europeo. Ancora una volta, insomma, si è deciso di credere nella salvaguardia dell'ambiente penalizzando pesantemente gli agricoltori.

 

Il Ripristino della Natura, infatti, non rappresenta un traguardo significativo per l’ambiente né una base solida per il futuro, bensì solo un modo brutalmente ideologico di affrontare la perdita di biodiversità e la protezione dell’ambiente, assumendo posizioni che allontanano le possibili soluzioni e alimentano ulteriormente le difficoltà. Non si potrà salvaguardare l’ambiente limitando la disponibilità di terreni per gli agricoltori o vietando interventi sui percorsi fluviali.

 

Come Forza Italia e Partito Popolare Europeo, a Bruxelles abbiamo sempre espresso un forte dissenso verso questa normativa affermando che essa comporterà gravi perdite economiche per gli agricoltori e i pescatori mettendo a rischio le catene di approvvigionamento europee, aumentando i prezzi dei prodotti alimentari per i consumatori e ostacolando lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il nostro voto contrario era mirato proprio a proteggere un comparto, come quello agroalimentare europeo, da un possibile aumento di importazioni di prodotti dai Paesi terzi, spesso nocivi sia per la sicurezza alimentare sia per la protezione dell’ambiente.

 

Sicuramente gli ecosistemi in cattive condizioni vanno ripristinati, ma dopo l'ascolto delle esigenze di tutti gli interessati e attraverso la realizzazione di un nuovo Regolamento che potesse raggiungere diversi obiettivi importanti come la promozione della biodiversità, il supporto nella lotta contro i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare. Ad oggi, questo voto inasprisce ancor di più gli animi di chi sta lottando per il proprio lavoro e per la propria dignità.