In questi anni ho cercato di spiegare ai più scettici come l’Europa sia una grande opportunità per tutti e come tutti dobbiamo sentirci di farne parte integrante e attiva. A volte però, come spesso ho sottolineato, l’Europa viene percepita lontana, distante dalle necessità e dalle problematiche reali che abbiamo. Sicuramente ci sono state anche decisioni europee che non avevano un senso logico, ma spesso abbiamo assistito a dibattiti politici nazionali strumentalizzati e poco oggettivi sui temi europei.
Per questo motivo ho deciso di promuovere sui territori un dibattito che ho denominato “La forza dell’Unione”. Si tratta di una serie di incontri nei quali parlo di come viene finanziato il bilancio Europeo, delle regole del patto di stabilità, del MES, della Politica Agricola Comune, delle varie strategie ambientali connesse a quelle industriali, di politica estera, del patto per l’immigrazione, di Erasmus + e di ogni altro elemento mi venga chiesto di chiarire dai tanti partecipanti. Ovviamente nelle mie presentazioni non ho mai nascosto le varie criticità che l’Europa presenta e che, a mio avviso, vanno prima conosciute nel merito per capire come poterle superare.
La “Forza dell’Unione” intende rappresentare la necessità di dover rafforzare concretamente l’integrazione europea se vogliamo essere pronti ad ogni sfida e lo possiamo fare solo se coinvolgiamo i cittadini e rilanciamo il progetto europeo dal basso.
La più grande soddisfazione la sto avendo quando, alla fine degli incontri, molti partecipanti mi confermano di non aver avuto in passato la possibilità di entrare nel vivo di alcune tematiche europee che troppo spesso vengono declinate sull’onda dell’emotività del momento e sulla base di ragionamenti sommari ed eccessivamente semplificati in slogan.
In questi mesi continuerò a parlare di Europa e lo faccio nella consapevolezza che sia l’unico modo di spiegare l’importanza del prossimo appuntamento elettorale di giugno dove ognuno, con il suo voto, può e deve scegliere a chi affidare responsabilmente il compito di rappresentarlo in Parlamento.
La “Forza dell’Unione” perché insieme si può.