“È sempre più alta la frequenza con cui i Vigili del fuoco e tutti coloro che si occupano delle attività di soccorso e spegnimento sono esposti a rischi di contaminazione da amianto e Pfas nello svolgere quotidianamente il loro lavoro, non solo durante le operazioni in edifici e strutture in cui tali sostanze cancerogene sono presenti, ma nello stesso utilizzo degli appositi ed obbligatori Dispositivi di Protezione individuale, come nel caso degli schiumogeni in caso di incendi”. Questo quanto dichiarato dall’on. Salvatore De Meo (FI- Gruppo ‘PPE), presidente della Commissione Affari Costituzionali al Parlamento di Bruxelles.
“Purtroppo – precisa l’on. De Meo – pur trattandosi di una categoria particolarmente esposta a malattie gravi e pur essendoci una Direttiva europea che prevede l’obbligo per gli Stati membri di attuare misure di tutela per l’esposizione all’amianto, molte normative nazionali non includono le attività dei Vigili del fuoco e di tutti gli operatori impegnati nelle attività di soccorso tra quelle colpite dalle malattie professionali, escludendoli di conseguenza dai benefici previdenziali e dalle altre tutele previste in caso di inabilità.
A fronte di tale contesto – continua l’on. De Meo – ho ritenuto opportuno ascoltare le sollecitazioni delle rappresentanze sindacali ed in particolare della FNS CISL che ha evidenziato come il mancato riconoscimento rappresenti una evidente disparità.
Per questo motivo – conclude l’on. Salvatore De Meo – insieme ai colleghi della delegazione di Forza Italia, ho chiesto, in un’interrogazione alla Commissione europea, di intervenire per garantire, in tutti gli Stati membri, il riconoscimento della malattia professionale, per i Vigili del fuoco, derivante dall’esposizione all’amianto e al Pfas”.
Fonte: latinaquotidiano.it