In questi giorni, i media hanno lanciato la notizia del salmone in 3D, inventato da un'azienda austriaca e probabilmente destinato ad essere venduto nei supermercati italiani a partire da ottobre. Il prodotto è realizzato con una stampante 3D che utilizza una poltiglia di microproteine di funghi e acidi grassi Omega-3. Il risultato ha l'aspetto, il gusto e l'odore del salmone tradizionale, ma ovviamente è ben lontano da esserlo. Sui cibi in vitro però la Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo si è espressa, proprio qualche settimana fa, in maniera netta, rigettando il testo dell’emendamento che apriva le porte alla carne in provetta nell’Ue.
Forza Italia aveva fin da subito espresso la sua contrarietà e, dopo questa decisione da parte della Commissione agricoltura, possiamo dire di aver portato a casa un risultato importante con il quale abbiamo saputo mandare un messaggio chiaro alla Commissione europea: NO agli alimenti prodotti in laboratorio nell’Ue. Non ci sono ancora, infatti, studi sufficienti che dimostrino la sicurezza per i consumatori degli alimenti prodotti dalle cellule, non possiamo quindi permettere che venga introdotto un tale riferimento in un testo che riguarda la strategia europea sulle proteine.
Che sia salmone, carne o altro, bisogna stare attenti a questo tipo di produzione. Non è chiaro, infatti, se il cibo in vitro possa avere conseguenze per la salute. Ciò che sarebbe necessario fare, invece, è dare un concreto supporto alla produzione di proteine, sia animali che vegetali, che va rafforzata in maniera sostenibile poiché esse sono alla base di una dieta sana ed equilibrata. Il Parlamento europeo ha sempre sostenuto gli agricoltori, anche con iniziative per aumentare la produzione agricola. Questo però non comporta la produzione di alimenti in vitro.
Ritengo che tentativi come quello rigettato dalla Commissione Agri non debbano essere ripetuti perché sarebbero deleteri per tutto il comparto agricolo, ma, soprattutto, perché il cibo prodotto in vitro non solo potrebbe avere conseguenze negative per la salute, ma anche distruggere intere filiere senza alcun beneficio ambientale.