Un ulteriore di 2,8 miliardi di euro annui (oggi ammonta a 10 miliardi) e 7.000 posti di lavoro: è questo il giro d'affari che genereranno i 150 milioni di euro del PNRR stanziati per i mercati agroalimentari italiani. Un primo passo necessario ma non sufficiente a mettere a terra il reale potenziale di Italmercati, la rete che riunisce i 21 Mercati agroalimentari principali italiani. Da sottolineare che i mercati all’Ingrosso hanno svolto il ruolo di“ammortizzatori” dell’impatto inflazionistico nel lungo percorso che va dal produttore al consumatore. Per ben il 53% delle volte, sono stati in grado di attutire le ricadute dell’inflazione a due cifre sul portafoglio dei consumatori e ciò è avvenuto maggiormente nei mesi in cui il fenomeno di aumento dei prezzi era più accentuato.
Questi 150 milioni - spiega la nota - rappresentano il 75% dell’ammontare necessario al comparto per esprimere a pieno il suo potenziale. Secondo lo studio Italmercati - The European House - Ambrosetti “L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso” presentato questa mattina a Roma (che ha visto la partecipazione del Ministro Francesco Lollobrigida, di Salvatore De Meo, Membro del Parlamento Europeo, Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti,e Maurizio Martina della FAO, tra gli altri) la mancata erogazione dell’ulteriore 25% di fondi, impedisce l’attivazione di ulteriori vantaggi socio economici 500 milioni di euro di valore aggiunto, 930 milioni di euro di giro d’affari e altri 2.400 posti di lavoro.
Si tratterebbe di una vera e propria penalizzazione in un momento di rilancio così significativo per un settore strategico del Made in Italy, quello dei Mercati all’Ingrosso, intorno a cui gravitano oltre 3.000 imprese, 26.000 posti di lavoro e che impatta sul PIL per 12,9 miliardi.
“I mercati agroalimentari devono essere parte integrante della filiera agricola e come Italmercati ci battiamo affinchè venga riconosciuto il loro ruolo di anello di congiunzione del sistema agroalimentare” - commenta Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati - “I mercati all’ingrosso garantendo competitività e alta qualità dei prodotto rappresentano infatti la soluzione per combattere l’inflazione, variabile che sta di fatto disintegrando il potere d’acquisto dei consumatori e la capacità di investimento delle imprese. Guardiamo con interesse ai finanziamenti legati al Piano Strategico Nazionale italiano della nuova PAC, auspichiamo di poter accedere ai fondi destinati al settore primario e riteniamo necessaria un’operazione di aggregazione e accorpamento delle infrastrutture esistenti in strutture moderne, più grandi per efficientare la rete. Infine dato l’importante impatto ambientale legato alla logistica e distribuzione della filiera, è prioritario per il settore poter contare su nuovi fondi per la sostituzione del parco mezzi che commercializza i prodotti dai mercati agroalimentari ai mercati rionali, supermercati e ristoranti”.
“Nell’attuale contesto di poli-crisi che stanno colpendo tutti gli operatori del sistema economico italiano, i Mercati agroalimentari all’ingrosso hanno dimostrato di saper rivestire un ruolo di “ammortizzatori” dell’inflazione all’interno della filiera agroalimentare estesa. Le analisi restituiscono che i Mercati agroalimentari all’ingrosso, nonostante una pressione crescente sui propri costi operativi, hanno trattenuto al loro interno tutta la pressione inflattiva per almeno un mese nell’anno e per almeno 6 mesi nel 55% dei casi analizzati” - commenta Valerio De Molli, Managing Partner and CEO, The European House - Ambrosetti
La nota segnala infine che "con un tasso di crescita media annuale del 2,5%, i Mercati della rete Italmercati sono in controtendenza rispetto al settore alimentare all’ingrosso per il quale è stato registrato negli ultimi anni un calo dello 0,1%. Anche gli investimenti hanno segnato una forte crescita, raggiungendo i 52 milioni di Euro nel 2022 (con un tasso medio annuo del +6,8% dal 2015, a fronte di un calo degli investimenti del settore)".
Fonte: repubblica.it