“Ogni individuo, indipendentemente dalle proprie capacità, merita pari opportunità di impegnarsi nei processi democratici che modellano le nostre società. Non è solo una questione di inclusività, ma anche un diritto umano fondamentale. Tuttavia, la realtà è che le persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli quando si tratta della loro partecipazione politica”. Lo ha affermato l’eurodeputato Salvatore De Meo, aprendo ieri il 5° Parlamento europeo delle persone con disabilità. “Il rapporto sui diritti umani recentemente pubblicato sulla partecipazione politica delle persone con disabilità fa luce sulle sfide significative che dobbiamo affrontare. Il rapporto – ha dichiarato De Meo – rivela che le persone con disabilità incontrano molteplici ostacoli quando tentano di impegnarsi politicamente e di far parte della vita politica delle nostre società. Queste sfide vanno dalle barriere fisiche e di comunicazione agli atteggiamenti discriminatori e alla mancanza di informazioni accessibili. Questa relazione è un campanello d’allarme, ricordandoci l’urgente necessità di affrontare questi ostacoli per garantire pari opportunità politiche a tutti”.
De Meo ha ricordato che “il Parlamento europeo, attraverso le sue varie commissioni e iniziative, si è impegnato a sostenere la partecipazione politica delle persone con disabilità”, portando quindi alcuni esempi.
“Nella nostra ricerca dell’inclusività, la carta di disabilità dell’Ue svolge un ruolo fondamentale. Questa carta, che fornisce una prova riconosciuta della disabilità, garantisce agli individui l’accesso a vari servizi e vantaggi in tutta Europa. Armonizzando gli standard di riconoscimento delle disabilità e promuovendo l’accessibilità, stiamo compiendo progressi tangibili verso l’abbattimento delle barriere e la garanzia di pari opportunità per tutti”. Inoltre “il lavoro legislativo all’interno dell’Unione europea è stato dedicato al miglioramento dell’accessibilità per le persone con disabilità. Che si tratti di ambiente fisico, piattaforme digitali o servizi pubblici, abbiamo lavorato attivamente per favorire una società inclusiva”.
Ha quindi concluso: “C’è ancora molto da fare, e credo che sia fondamentale continuare il nostro viaggio verso un’Europa più inclusiva, un’Europa che riconosca e valorizzi le voci di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalle loro capacità. Insieme possiamo costruire un futuro in cui la partecipazione politica non conosce limiti fisici ma soprattutto culturali”.
Fonte: agensir.it
Fonte: comune.torino.it