La nuova proposta della Direttiva europea sulle emissioni industriali, denominata IED, per quanto voglia essere condivisibile per gli obiettivi di sostenibilità proposti, rischia di dare un duro colpo alle filiere produttive zootecniche europee. Se pur riferita alle emissioni industriali, infatti, la proposta di Direttiva intende estendere il suo campo di applicazione anche agli allevamenti zootecnici.
Forza Italia ed il PPE hanno subito espresso perplessità perché le nuove norme risulteranno fortemente penalizzanti soprattutto per i piccoli insediamenti zootecnici in virtù dell'aumento degli oneri amministrativi e per l'inattuabilità delle soglie tanto da determinarne, nella stragrande maggioranza dei casi, la chiusura degli stessi con un danno ad intere filiere produttive, ma, soprattutto, con un contestuale abbandono e degrado delle aree rurali e montane.
Alle nostre preoccupazione si aggiunge il fatto che, alla base della proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, ci sarebbe una valutazione di impatto sulle aziende con dati riferiti al 2016 quindi dati non attuali e non corrispondenti alle varie realtà aziendali che nel frattempo si sono ammodernate riducendo le loro emissioni.
Se tutto venisse confermato, ci troveremmo di fronte ad un forzatura da parte della Commissione europea che sembra non voler comprendere come il complessivo e ambizioso percorso verso il Green Deal, compresa la neutralità climatica con la riduzione delle emissioni di Co2, debba essere fatto con le aziende, soprattutto quelle medie e piccole, e non contro di esse perché gli obiettivi di sostenibilità ambientale, per poter essere raggiunti realmente, devono avere anche una sostenibilità sociale ed economica.