Quando lo scorso ottobre sono stato eletto presidente della Commissione affari costituzionali (AFCO) ero consapevole dell’importanza di questo ruolo e della necessità di dare priorità, fino a fine legislatura, alle proposte ricevute in occasione della Conferenza sul futuro dell’Europa da parte dei nostri cittadini, per i quali continuo a lavorare affinché si rafforzi il loro legame con l’Ue in quanto questa Commissione è quella che più di tutte può dare concretezza alle loro richieste di cambiamento.
La Commissione AFCO, infatti, supervisiona gli aspetti istituzionali del processo di integrazione europea, in particolare l'attuazione e la modifica dei Trattati, ma è anche la Commissione competente per le questioni relative al Regolamento interno del Parlamento europeo che disciplina tutti gli aspetti procedurali ed amministrativi i quali trovano applicazione quotidiana nei lavori parlamentari.
Spesso percepite da tanti come troppo astratte, le questioni relative alle Istituzioni ed ai meccanismi decisionali dell'Unione sono in realtà fondamentali per gli sforzi volti a raggiungere gli obiettivi politici sostenuti dai cittadini dell'Unione europea.
Durante questa legislatura, la mia Commissione si sta concentrando su come rendere l'UE più efficiente, democratica e trasparente proprio perché la priorità rimane quella di avvicinarla sempre di più ai cittadini.
A questo aspetto si affianca un tema assai dibattuto nell’ultimo periodo: la revisione dei trattati su cui si fonda l’Europa ed il suo funzionamento. In molti si domandano se sia possibile aprire un tavolo di riforma dell'Unione che preveda la riforma di questi ultimi o se si dovrà cercare di riformare il funzionamento dell’UE anche senza poter intervenire direttamente su di essi.
Il Parlamento europeo è stato chiaro: c’è bisogno di una modifica che vada nella direzione richiesta dai cittadini in occasione della Conferenza sul Futuro dell’Europa in modo da assicurare che le loro istanze siano ben rappresentate dalle Istituzioni europee. Come ho sempre palesato, io sono fermamente a favore di riforme che aumentino la dimensione democratica del Parlamento e che rendano i processi decisionali più trasparenti e rapidi.
Tra le altre riforme richieste dai cittadini, che implicano necessariamente la revisione dei trattati, c’è anche la richiesta per un voto a maggioranza qualificata in Consiglio su determinate materia o quella per una maggiore capacità dell'UE di agire negli affari esteri in modo unitario oppure il riconoscimento del diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo.
L'ultima riforma globale dei trattati europei risale infatti al 2009, anno in cui è entrato in forza il Trattato di Lisbona.
Risulta rilevante quindi mettere mano alle disposizioni contenute nei trattati al fine di renderle più aderenti con le sfide che l’UE si trova ad affrontare e le opportunità che le si pongono dinanzi. È importante, infine, sottolineare che, per far sì che ciò si realizzi, abbiamo bisogno di un approccio concreto e realistico che assicuri una sintesi delle istanze dei cittadini europei ed un miglioramento in termini di trasparenza dei processi decisionali e dei meccanismi europei.
Il mio impegno come Presidente della Commissione AFCO sarà anche quello di rendere l’Europa una macchina burocratica più veloce ed efficiente possibile in modo da riuscire a dare ascolto alle preoccupazioni ed ai bisogni di tutti i cittadini italiani ed europei.