“Mentre la Commissione UE continua a sollecitare obiettivi ambiziosi per i nostri agricoltori – scrive l’on. Salvatore De Meo (nella foto) – dopo circa tre anni di pandemia, una guerra in corso, una crisi energetica e il rischio di una crisi alimentare, dovrebbe anche farsi carico di inviare un forte messaggio di sostegno al settore agroalimentare.
La politica di promozione è sicuramente parte di questo messaggio e deve essere definita al più presto in modo che i prodotti e i mercati europei possano continuare a beneficiarne. Purtroppo – continua l’eurodeputato – mentre è stata già pubblicata la proposta di revisione del Regolamento sulle indicazioni geografiche, quella sul Regolamento per la promozione tarda ad arrivare nonostante i due Regolamenti siano entrambi pilastri principali della PAC e, di conseguenza, strumenti essenziali per il settore. In particolare, la politica di promozione è finalizzata a rafforzare la competitività delle aziende agricole e dei relativi prodotti, sia all’interno del mercato unico che nei Paesi terzi, spingendo sempre più i produttori verso nuovi mercati nei quali accrescere la consapevolezza della qualità e della sostenibilità dei prodotti europei. Tale ritardo, in aggiunta a sempre più ricorrenti voci di una possibile esclusione dalla politica di promozione di alcuni prodotti come la carne ed il vino, stanno creando forte incertezza e preoccupazione per intere filiere produttive che hanno finora beneficiato di questo programma e che sono anche le più rappresentative ed identitarie delle tradizioni agroalimentari europee. A questo proposito – continua Salvatore De Meo – al fine di sollecitare la pubblicazione della proposta e consentire al Parlamento Europeo di esprimersi, ho chiesto di avere un riscontro sui tempi di pubblicazione della stessa, di poter accedere allo studio di impatto preliminare, a supporto della proposta di revisione, e di verificare l’eventuale esclusione di alcuni prodotti. L’Unione europea – conclude l’eurodeputato – investe ogni anno circa 200 milioni di euro per la promozione dei nostri prodotti e, in qualità di relatore della proposta di revisione, insisterò affinché nessuno di questi venga escluso perché sarebbe un grave errore a danno di importanti filiere europee che non possono essere penalizzate da fuorvianti ragionamenti ideologici sull’ambiente e sulla salute dimenticando che l’agricoltura europea è già la prima in assoluto al mondo per sostenibilità e sicurezza alimentare”.
Fonte: corriereortofrutticolo.it