Non ci sono dubbi sul fatto che questa sia l’estate più calda in assoluto: non solo in Italia, ma anche in tutta Europa le temperature roventi stanno provocando danni a tanti settori, in primis a quello agricolo.
Alla morsa del caldo anomalo, che di fatto stringe l’Italia intera da mesi, si somma il conseguente problema della siccità causato proprio dalle temperature eccessivamente alte.
Durante i lavori della plenaria a Strasburgo ho evidenziato proprio questo dato sollecitando l’Europa a predisporre interventi che, oggi più che mai, sono necessari ed urgenti per arginare in parte la profonda crisi che le nostre aziende agricole ed i produttori stanno vivendo.
Come se non bastasse, il settore agricolo è stato anche colpito dall’esplosione dei costi di produzione in agricoltura, innescata dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Se, infatti, il caldo e la siccità hanno determinato, tra le altre cose, un generale calo delle rese seguito da un notevole aumento dei prezzi al consumo, il rincaro ai costi ha portato un gran numero di aziende agricole a operare in condizioni di crescente difficoltà.
A Strasburgo, ho voluto evidenziare, davanti a tutto l’emiciclo, il bisogno di un approccio europeo basato su azioni concrete per ottimizzare le risorse idriche come quella indispensabile di modernizzare e realizzare nuove infrastrutture, nazionali ed europee, anche a servizio di più Stati, che aumentino le riserve d’acqua per renderle disponibili all’occorrenza in base ad un sistema di solidarietà. L’Europa ha investito molto in innovazione e ricerca, ma dobbiamo favorire un miglior utilizzo delle nuove tecnologie e dei dati dello spazio per gestire, in modo appropriato e responsabile, le risorse idriche che, a quanto pare, non sono inesauribili.
L’emergenza siccità coincide, inoltre, con la recente decisione della Commissione di ridurre i fitofarmaci e limitare l’uso dei pesticidi. Per compensare queste misure, è necessaria una normativa europea per l’utilizzo di Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), completamente diverse dagli OGM, che permettano di avere colture più resistenti sia ai nuovi agenti patogeni sia ai sempre più frequenti fenomeni di siccità.
L’agricoltura europea sta attraversando una fase delicata e, se vogliamo garantire il progresso e sostenere la sua transizione verde, dobbiamo preoccuparci ora di come evitare un’emergenza idrica che ne determinerebbe il collasso e, di conseguenza, la dipendenza alimentare dell’Ue dai Paesi terzi.
Fonte: lanternaweb.it