
Si intravede all’orizzonte un nuovo attacco sulle bevande alcoliche, vino compreso, con un nuovo documento di lavoro che intende proporre un aggiornamento del Piano europeo contro il cancro, elaborato nel 2021 dalla Commissione speciale Beca (Beating Cancer), e che già allora aveva tentato di imporre limitazioni al commercio di tali bevande con l'introduzione di etichette "sanitarie" allarmistiche simili a quelle delle sigarette.
Tale possibilità ha fatto esplodere la preoccupazione e la protesta del mondo agroalimentare che grazie al lavoro fatto in parlamento nel 2021 aveva evitato questo rischio. Forza Italia con il PPE ha insistito ed insisterà per spiegare che non solo si tratta di un attacco ingiustificato al comparto vitivinicolo europeo, ma è anche una decisione incoerente rispetto all’obiettivo di rilanciare la competitività delle nostre imprese, specialmente in un momento in cui dobbiamo far fronte anche alle politiche dei dazi minacciate da Trump.
Ancora una volta, infatti, ci potremmo trovare di fronte a scelte ideologiche che rischiano di danneggiare un settore già messo a dura prova da crisi economiche e normative troppo restrittive. Già durante la scorsa legislatura si era stabilito chiaramente che il vino non dovesse essere oggetto di etichette allarmistiche né equiparato, senza alcuna distinzione, a prodotti con effetti nocivi certi sulla salute.
Ad oggi non esiste una letteratura scientifica assoluta che annovera il vino tra le sostanze cancerogene e non dobbiamo mai dimenticare la distinzione tra uso e abuso di una sostanza. Il vino non può essere equiparato ad un super alcolico. Piuttosto che imporre nuove tasse e inutili etichette spaventose, la Commissione dovrebbe promuovere campagne di consumo responsabile e tutelare il comparto vitivinicolo che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale.
Continueremo a difendere con forza il nostro vino da queste derive burocratiche che non hanno alcuna base scientifica solida. Il vino è cultura, tradizione e qualità: non accetteremo di vederlo demonizzato.