A seguito della mia nomina, lo scorso ottobre, a Presidente della delegazione D-NAT, sono iniziate interlocuzioni e scambi di opinioni con la NATO. Tra questi, rilevante è stato l'incontro del 13 gennaio in Commissione congiunta con i membri della Commissione Affari Esteri, della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa e della Delegazione per i Rapporti con l'Assemblea Parlamentare della NATO, con il Segretario generale Mark Rutte, incentrato sulla guerra in Ucraina, la difesa comune e le minacce globali e la successiva visita al quartiere generale del giorno successivo.

 

Come ho già avuto modo di ribadire, in occasione dell’assemblea parlamentare tenutasi a Montreal lo scorso novembre, la nostra delegazione ha riaffermato con chiarezza l’intenzione di promuovere una cooperazione tra NATO e Unione Europea che le veda lavorare in parallelo, evitando qualsiasi forma di contrapposizione.

 

Ho sottolineato, inoltre, l’importanza di una visione della difesa non limitata alla sola dimensione militare, ma aperta a strumenti economici, sociali e diplomatici. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica affinché l’investimento nella difesa non sia percepito come un obbligo, ma come una consapevolezza condivisa: unendo le forze e valorizzando le capacità nazionali, possiamo rafforzare la difesa collettiva, che non è solo sicurezza, ma anche benessere sociale, welfare ed economia.

 

Credo sia essenziale una collaborazione rafforzata tra UE e NATO, basata su dialoghi strategici che coinvolgano anche interlocutori inaspettati. Un esempio significativo è stato il successo delle relazioni diplomatiche che hanno portato alla liberazione della giornalista Cecilia Sala.

 

Va poi evidenziata l’urgenza di armonizzare le difese nazionali, sviluppando strumenti comuni che valorizzino la cooperazione europea, evitando di delegare esclusivamente ad altri Paesi, come gli Stati Uniti, il peso della sicurezza comune.

 

In conclusione, le elezioni americane hanno rappresentato un’ulteriore occasione per riflettere sulle nostre responsabilità. All’interno della NATO dobbiamo essere presenti in modo convinto, agendo in una condizione di pari dignità. È sui contenuti che dobbiamo confrontarci, evitando di subire decisioni o restare spettatori passivi.

 

La difesa, intesa come sinonimo di benessere collettivo, rimane una priorità imprescindibile.