La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato i 27 nuovi commissari designati dai Paesi membri. La lista ha incluso 11 donne e 16 uomini, con 14 appartenenti al Partito Popolare Europeo. L'Italia ha indicato Raffaele Fitto al quale la Presidente ha proposto il ruolo di vicepresidente esecutivo, con delega ai fondi di Coesione e Riforme.
La nuova squadra, che rappresenterà la Commissione europea per i prossimi cinque anni, non potrà comunque insediarsi immediatamente: ciascun candidato dovrà prima sostenere un’audizione davanti alle Commissioni del Parlamento europeo competenti nel settore di cui si dovrà occupare e poi tutto il Collegio dei Commissari sarà sottoposto al voto del parlamento in plenaria.
Nonostante le solite polemiche di alcuni partiti italiani ed europei sulla designazione del Ministro Fitto, quale rappresentante del Gruppo politico dei Conservatori (ECR) e ancor di più sul ruolo che avrà nella Commissione europea, avendo conosciuto Raffaele nella sua precedente esperienza in Forza Italia e da parlamentare europeo, sono certo che le sue capacità e competenze saranno riconosciute da tutti.
Raffaele Fitto, infatti, è persona moderata, aperta al confronto e ha la giusta esperienza e conoscenza delle dinamiche europee, diverse da quelle nazionali, che gli permetteranno di dare il significativo contributo dell’Italia in questa delicata fase in cui l’Europa deve affrontare sfide sempre più complesse. Bisogna evidenziare che Fitto non è il candidato del Governo, o di un partito, ma di un Paese, l’Italia, che è tra i fondatori dell’Unione europea e tra le prime potenze economiche mondiali.
Il suo ruolo europeo è motivo di orgoglio per la nostra nazione, ma anche per Forza Italia che con il segretario nazionale Antonio Tajani ha lavorato fin dall’inizio a promuovere, sostenere e difendere questa candidatura, sottolineando come un voto contrario di alcuni gruppi politici sarebbe un voto contrario all’Italia.
Il Commissario italiano avrà l'opportunità di svolgere un ruolo significativo in questa legislatura, non solo grazie alle deleghe, ma anche perché il Governo italiano è tra i pochi stabili in Europa, a differenza di Francia e Germania che affrontano gravi difficoltà. L'Italia, in questo senso, ha le condizioni per assumere un ruolo chiave nella guida di un processo di rilancio e rinnovamento dell’Unione europea anche sulla base delle proposte di Mario Draghi.
Per questo penso che sia doveroso fare quadrato intorno a Raffaele Fitto, indipendentemente dalle posizioni politiche nazionali e valutare le sue proposte senza alcun pregiudizio ideologico.