«Il via libera da parte del Consiglio europeo al Regolamento sul ripristino della natura, tanto discusso e criticato nella legislatura appena terminata, – commenta l’on. Salvatore De Meo, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale – non rappresenta alcun traguardo significativo per l’ambiente, ma solo un approccio ideologico con cui qualcuno immagina di affrontare la perdita di biodiversità e la protezione dell’ambiente, mettendo in contrapposizione gli agricoltori e l’ambiente. È assurdo pensare che allontanando gli agricoltori dalla terra si possa preservare la natura quando, invece, sono proprio loro a garantirne la protezione con una costante manutenzione senza la quale aumenterebbe il rischio di dissesto e desertificazione. Forza Italia – prosegue l’on. Salvatore De Meo – ha espresso fin dall’inizio le sue perplessità in merito, non perché contraria ad un’iniziativa destinata alla protezione dell’ambiente, ma perché la proposta si è subito presentata irrealistica, con misure che non tengono conto delle diversità e specificità dei territori del nostro continente né tanto meno delle esigenze degli agricoltori e pescatori. Nonostante la versione finale della c.d. “Legge sul ripristino della natura”, grazie al lavoro fatto in Parlamento, sia stata epurata di alcune assurdità, come quella, ad esempio, di abbandonare il 10% delle superfici agricole o addirittura non fare interventi di manutenzione del territorio, resta una legge fortemente ideologizzata e divisiva tanto che, dopo un momento di stallo, è stata approvata nei giorni scorsi solo con una maggioranza minima, grazie ad un dubbio voto del governo austriaco espresso dal ministro verde dell’ambiente in netto contrasto con il governo stesso. La previsione che la Commissione europea tornerà sul regolamento nel 2033 per una valutazione dell’impatto delle nuove regole e i correttivi del caso, conferma la necessità – conclude De Meo – di lavorare in questa legislatura per poter rivedere e migliorare, rendendo credibile non solo questo regolamento, ma tutte quelle iniziative che purtroppo, caratterizzate da un “fanatismo ambientalista”, hanno ulteriormente minato la credibilità dell’Europa».
Fonte: agricolae.eu