Le ZES, le zone economiche speciali, rappresentano un’occasione di sviluppo e attrazione degli investimenti. In Italia furono istituite nel 2017 e identificavano delle aree geografiche nelle quali le aziende già operative o di nuovo insediamento potevano beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo economico.
Ho voluto discutere la questione delle ZES a Bruxelles con il Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, al quale ho sostenuto l'idea di ampliare le ZES includendo anche le province di Frosinone e Latina.
Questa espansione è mirata a risolvere i problemi di deficit infrastrutturale e digitale nell'area del basso Lazio, che sta ostacolando lo sviluppo socio-economico del territorio. Il ministro però ha spiegato che è in corso un processo di riorganizzazione giuridica delle precedenti 8 ZES in una sola ed unica ZES e che, al momento, non è possibile ridefinirne la perimetrazione.
In risposta a questa situazione, ho proposto di istituire un tavolo di lavoro con la Camera di Commercio di Frosinone e Latina, il Consorzio Industriale del Lazio e le Associazioni di categoria delle due province per esaminare e individuare soluzioni possibili da presentare alla Regione e successivamente al Governo.
Credo, infatti, che qualsiasi proposta debba essere supportata da uno studio dettagliato che evidenzi le caratteristiche socio-economiche, gli aspetti geografici, i dati storici delle imprese, l'occupazione, le carenze infrastrutturali e l'impatto delle agevolazioni fiscali. L'obiettivo, infatti, deve essere quello di garantire condizioni di connessione e competitività omogenee tra le diverse aree geografiche del Paese.