Il 22 giugno 2022, la Commissione europea ha presentato un regolamento che aveva come obiettivo quello di riparare l'80% degli habitat europei in cattive condizioni e preservare la biodiversità. La Legge sul ripristino della natura però è stata respinta nella mia Commissione Agricoltura, in quella Ambiente e nella Commissione Pesca perché si riteneva che non potesse rappresentare un traguardo significativo per l'ambiente né una base solida per il futuro non prendendo in considerazione anche le necessità dell’agricoltura europea e non coinvolgendo agricoltori e pescatori, ma, anzi, penalizzandoli.
Come Forza Italia-PPE auspicavamo quindi che la Commissione europea presentasse una nuova proposta. Il voto per il rigetto è stato motivato proprio dalla volontà di promuovere una transizione verde più equilibrata che tenesse conto di tutte le esigenze, senza ideologie, ma con azioni concrete. Nessuno vuole andare contro una sostenibilità ambientale, ma questa deve essere accompagnata da una sostenibilità economica, sociale e produttiva.
Il voto scaturito durante la plenaria di luglio, inoltre, ha, di fatto, diviso in due il Parlamento su una tematica che, invece, avrebbe dovuto trovare la massima condivisione. Come Forza Italia- PPE abbiamo chiesto semplicemente di garantire una transizione verde giusta e pragmatica per il raggiungimento degli obiettivi climatici in modo credibile ed inclusivo.
La sinistra però, votando a favore di questa proposta, ha dimostrato, ancora una volta, la sua cecità nel voler portare avanti questo testo malgrado le forti criticità proseguendo così la sua marcia verso una transizione che, se affrontata in questo modo, sarà solo ideologica e poca concreta. A pagarne il prezzo saranno i cittadini europei, ma, soprattutto, gli agricoltori e i pescatori poiché colpirà duramente le loro attività.