Una guida, un esempio, per tanti; quasi un'ossessione ed un rivale per altri: questo è stato per tutti il presidente Berlusconi. Come tutte le persone che sanno lasciare il segno, infatti, ha unito e diviso, ma il 12 giugno, il giorno della sua morte, amici e avversari sono stati uniti nel rendere omaggio ad uno dei più grandi uomini del nostro tempo che ha segnato la storia politica, imprenditoriale e sportiva dell’Italia.
Silvio Berlusconi è stato indubbiamente una grandissima figura chiave della politica italiana, ricordato degnamente con elogi e riconoscimenti da vari leader politici e personalità internazionali. La sua morte ha suscitato numerose reazioni di cordoglio e vicinanza da parte di persone provenienti da diversi settori, tra cui lo sport, l'imprenditoria, lo spettacolo e la politica. Anche il Papa ha lodato il suo ruolo nella politica italiana, definendolo un protagonista energico. Il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato le sue qualità di leader politico e il suo impatto sulla storia del Paese.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha ricordato Berlusconi come fondatore e leader del centrodestra italiano, elogiandone la generosità, il coraggio e il carisma. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha riconosciuto il suo ruolo nella guida dell'Italia durante una fase di transizione politica. Il presidente Antonio Tajani, invece, ha voluto ringraziarlo con un “Semplicemente grazie Presidente, grazie Silvio”. Giorgia Meloni ha elogiato il coraggio e la determinazione di Berlusconi nel difendere le sue convinzioni. Matteo Salvini ha espresso il suo dolore per la perdita di un grande amico. Vari politici e leader internazionali, come Benjamin Netanyahu, Matteo Renzi, Emmanuel Macron e Mario Monti, hanno riconosciuto l'impatto di Berlusconi sulla politica, l'economia, lo sport e i media italiani, ma non solo.
Infine, Mario Draghi ha ricordato Berlusconi come un rivoluzionario nel campo della comunicazione e dello sport, amato per la sua umanità e il suo carisma.
Chi come me ha assistito ai funerali nel Duomo di Milano, il 14 giugno, ha potuto percepire concretamente l’emozione di tantissime persone che, in un modo o nell’altro, hanno avuto la fortuna di conoscere e apprezzare una personalità poliedrica e estremamente innovativa come quella del presidente di Forza Italia.
Dalle lacrime silenziose, ai cori dei tifosi milanisti, dai volti tirati, agli sguardi fissi sul feretro, ognuno a suo modo ha manifestato la sua stima e la sua gratitudine ad un uomo che non si è mai risparmiato in generosità e rinnovazione.
Mi ha colpito molto l’omelia con cui l'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, lo ha ricordato: “Un uomo politico, un uomo d'affari, un personaggio sempre sulla scena con ammiratori e detrattori, ma anche un uomo capace di attraversare i momenti difficili, di amare la vita, di vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, capace di amare e desiderare di essere amato da tutti”.