Respinta dalla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale UE, come richiesto da Confagricoltura, la proposta della Commissione riguardante il regolamento sul ripristino della natura.
“Ringrazio l’ampia maggioranza di parlamentari europei che, esprimendo voto contrario, ha deciso di accogliere in pieno le nostre richieste, che avevamo anticipato per lettera”. Lo ha affermato il presidente Massimiliano Giansanti, dopo il voto espresso dai parlamentari della COMAGRI.
“Pur condividendo gli obiettivi di fondo della proposta – continua il presidente di Confagricoltura – la sua approvazione, così come è stata formulata, avrebbe determinato una riduzione, in UE, dei terreni agricoli di almeno il 10%. Una eventualità che non ci possiamo permettere, proprio in questa fase in cui la sicurezza alimentare è all’ordine del giorno”.
Il risultato raggiunto è importante dal punto di vista politico. “Serve ora – conclude Giansanti – che la Commissione Ambiente UE, competente per questo dossier, assuma un analogo orientamento di voto il prossimo 15 giugno. Confagricoltura continuerà a sensibilizzare in tal senso i parlamentari italiani”.
Dello stesso avviso Herbert Dorfmann, responsabile della politica agricola per il Partito Popolare Europeo (Ppe): “Un’iniziativa fuori luogo”, afferma l’europarlamentare sudtirolese che qualche settimana fa aveva bollato il progetto dell’esecutivo di Bruxelles, esortando il centrodestra europeo ad opporvisi. Questa linea è passata. I gruppi del Ppe, dei conservatori e dei liberali hanno votato per respingere la proposta della Commissione, mentre la sinistra e i verdi si sono ritrovati in minoranza a sostenere questa iniziativa. “Il voto è una vittoria per l’agricoltura e gli agricoltori europei. Abbiamo bocciato la logica sbagliata della Commissione, secondo cui per lavorare la terra in maniera sostenibile è necessario abbandonarla”, afferma l’europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo, presidente della Commissione Affari costituzionali e anche lui componente della Commissione Agricoltura.
Forza Italia e l’Svp hanno entrambe contribuito a bloccare il progetto della Commissione di ridurre le terre coltivabili, mentre Partito democratico e Movimento cinque stelle hanno cercato senza successo di farlo passare.
Dorfmann esprime pure lui soddisfazione per il risultato del voto: “La proposta della Commissione è inadeguata a raggiungere gli obiettivi che si pone. Il mantenimento del territorio è chiaramente una nostra priorità. Ma per perseguire questo scopo bisogna agire innanzitutto a livello locale, dove si sa, meglio che a Bruxelles, quali sono gli interventi necessari”.
Gli fa eco De Meo: “La pandemia prima, la guerra e la crisi energetica dopo, hanno messo a dura prova il sistema agricolo europeo. La proposta della Commissione è pertanto totalmente intempestiva, perché, oggi più che mai, non è opportuno né condivisibile creare nuovi ostacoli per i nostri agricoltori”.
Fonte: corriereortofrutticolo.it