L’Unione Europea tutela la qualità agroalimentare di tutti gli Stati membri attraverso diversi strumenti tra i quali la politica dei marchi di indicazione geografica, in particolare la Dop (Denominazione di Origine Protetta) che indica un prodotto in cui è testimoniata l'origine controllata) e l’Igp (Indicazione Geografica Protetta) che identifica un prodotto originario di una specifica area geografica che ne influenza la qualità, la reputazione o altre caratteristiche ed in cui avviene almeno una delle fasi della sua produzione.
Per rafforzare la tutela delle produzioni di qualità, il 20 aprile scorso abbiamo approvato all’unanimità in Commissione Agricoltura al Parlamento europeo il nuovo Regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp con lo scopo di avere norme migliori per la tutela dei prodotti identificati per caratteristiche, reputazione e luogo di produzione. Tra le novità, per esempio, si prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima principale.
Inoltre, con il nuovo regolamento non si potrà più sfruttare la reputazione delle Indicazioni Geografiche nazionali o registrarle in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. In questo modo viene garantita la protezione di prodotti italiani come il prosecco, la mozzarella e il Parmigiano Reggiano riconosciuti in tutto il mondo come sinonimo di eccellenza e qualità italiana.
Considerato che l’Italia è il primo stato europeo per prodotti registrati come Dop e Igp, le nuove norme rappresentano sicuramente un’ulteriore battaglia vinta a difesa del “Made in Italy” e delle nostre eccellenze agroalimentari. A riguardo, ho apprezzato il nostro ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha ringraziato me e tutti i deputati europei italiani componenti della commissione AGRI per il lavoro svolto e l’impegno nel proteggere i nostri prodotti di qualità dal preoccupante e diffuso fenomeno dell’Italian Sounding che sottrae centinaia di miliardi alla nostra economia.