Siamo nel cuore dell’inverno, ma è già allarme siccità in Italia e non solo. Tutta l’Europa vive un’inedita stagione di siccità: secondo le ultime registrazioni effettuate dall’Osservatorio Europeo sulla Siccità, notevolmente preoccupante è la situazione in una fascia di territorio che comprende, tra le altre, Spagna, Francia e Italia. Il Ministro per la transizione ecologica francese ha dichiarato che il suo Paese è in stato di allerta e quanto sia essenziale attuare delle misure volte ad evitare una situazione catastrofica nei prossimi mesi estivi.
Quanto all’Italia, dati recenti rilevano un deficit idrico del 30% che sale addirittura al 40% nel nord del nostro Paese. Al riguardo, l’ultimo Bollettino dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, risalente allo scorso 9 febbraio, ha indicato uno stato di severità idrica “media” nei distretti del fiume Po nonché in quelli dell’Appennino settentrionale e centrale. A ciò si aggiunge il dato secondo cui nei grandi laghi italiani manca più della metà dell’acqua. Secondo la Coldiretti, si tratta di una situazione ben peggiore rispetto a quella del 2022 quando la siccità causava perdite nei raccolti per almeno 6 miliardi di euro. Quest’anno verranno coltivati circa 8 mila ettari di riso in meno, la cifra più bassa degli ultimi 30 anni, un dato che ben rappresenta la situazione di emergenza gravissima nella quale si trova l’intero settore agricolo italiano.
A settembre 2022, il Parlamento Europeo, su sollecitazione di Forza Italia, ha approvato una Risoluzione sulle conseguenze della siccità in cui venivano richieste delle azioni concrete per scongiurare una catastrofe. In quell’occasione ho avuto modo di evidenziare la necessità di un piano a lungo termine e non esclusivamente interventi dettati dall’urgenza.
L’attuale situazione impone ancora una volta il rafforzamento di questa prospettiva. Per questa ragione, insieme agli altri Europarlamentari di Forza Italia, ho presentato un’interrogazione alla Commissione per chiedere quali iniziative abbia intrapreso per elaborare una valutazione globale del rischio climatico a livello Ue nonché per completare la prova di stress sulla resilienza climatica per le infrastrutture chiave, prevista per l’estate 2023. Abbiamo anche chiesto di conoscere il livello di avanzamento della valutazione sulle ripercussioni che il protrarsi della siccità ha comportato per la produzione alimentare dell’Ue nel 2022, ma, soprattutto, quando sarà presentata una strategia globale europea in materia di acque per elaborare orientamenti sulla gestione dei bacini idrici condivisi transnazionali.
Siamo in un periodo dell’anno in cui problemi di carenza di acqua non dovrebbero esistere, ma purtroppo ci troviamo davanti una realtà ben diversa ed una prospettiva futura ancora più preoccupante. Non possiamo non evidenziare come la scarsità di piogge e le temperature ben più alte rispetto alle solite stagionali degli ultimi due anni stiano palesando un problema oggettivo che riguarda tutti e che deve essere affrontato in maniera corale e concreta perchè continuerà a ripercuotersi inevitabilmente e pericolosamente sulle nostre vite e sulla nostra autonomia alimentare.