Sarà l'Italia ed in particolare Roma ad ospitare dal 24 al 26 Luglio prossimi il summit mondiale sulla sicurezza alimentare delle Nazioni Unite "UN Food system stocktating moment".
La capitale accoglierà dunque capi di Stato e di governo e ministri dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. L’evento è stato messo in agenda a seguito di una proposta italiana accolta dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
"Un risultato straordinario per l'Italia - afferma il vicepremier Antonio Tajani che ha dato l'annuncio - E un bel risultato anche per la nostra capitale. Roma diventerà il centro del dialogo sulla sicurezza alimentare".
Tajani ha anche ribadito "che il multilateralismo incentrato sulle Nazioni Unite è un cardine della politica estera italiana e ha confermato il sostegno alla visione dell’Onu delineata nel rapporto del segretario generale Guterres "Our Common Agenda".
Le congratulazioni da Bruxelles
"Va dato atto al vice premier, Antonio Tajani, di aver raggiunto un importante risultato che conferma, ancora una volta, la sua grande capacità di saper svolgere un ruolo decisivo attraverso il quale con un minuzioso lavoro, dopo soli quattro mesi dalla sua nomina, ha riportato l’Italia al centro dello scacchiere della politica estera mondiale - dichiara Salvatore De Meo, Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo e membro della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale -. Il summit rappresenta non solo un momento di discussione collettiva sul contrasto all’insicurezza alimentare, ma anche uno scenario universale nel quale presentare progetti e programmi che tutta la filiera, agroalimentare, del Made in Italy realizza per supportare l’impegno della comunità internazionale.
Roma in quei giorni, indiscutibilmente, diventerà anche la capitale dell’alimentazione, in una nazione che, ricordiamo, è tra le ispiratrici della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio orale e immateriale dell'umanità e dall’OMS come regime alimentare ottimale per la nostra salute.
Sarà quindi una grande opportunità di dialogo e confronto sui progressi compiuti dai Paesi membri per raggiungere quelli che sono gli obiettivi racchiusi nell’Agenda 2030, ma soprattutto per discutere ed elaborare strategie con le quali affrontare la sicurezza alimentare messa a rischio per quasi 3,1 miliardi di persone a causa della pandemia, dei cambiamenti climatici e non ultimo del conflitto bellico in Ucraina".
Fonte: cuoreeconomico.com