La decisione dell’Irlanda di apporre su tutte le bottiglie di alcol, vino compreso, etichette che avvertano dei rischi legati al consumo di queste bevande, è assurda ed ingiustificata.
Mentre in tutti i Paesi europei è prevista la pubblicazione degli ingredienti e dei valori nutrizionali su tutti i prodotti alcolici nel rispetto delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, solo l’Irlanda ha deciso di aggiungere in etichetta anche le avvertenze sanitarie.
L’intento è ovviamente quello di scoraggiare il consumo di alcol, ma è oggettivo il danno che tale modalità di etichettatura vada a compiere nella produzione di vino in Europa e, soprattutto, in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, che, con un mercato da 14 miliardi di euro, risulta tra i primi produttori al mondo e seconda proprio nell’esportazione.
È necessario distinguere le varie tipologie di alcol e, soprattutto, considerare il vino non una semplice bevanda ma un prodotto che rappresenta la cultura dello stare insieme, l’identità e la tradizione di interi territori europei.
Questa decisione irlandese è una pericolosa fuga in avanti da parte di un Paese membro e segna un precedente estremamente pericoloso in tema di etichettatura con messaggi allarmistici e fuorvianti al pari della famosa etichetta a semaforo del Nutriscore.
Proprio per questo, nelle scorse settimane, con tutta la delegazione di Forza Italia a Bruxelles, ho inoltrato un’interrogazione alla Commissione chiedendo di intervenire per bloccare tale proposta perché potrebbe impattare sul mercato interno rischiando quindi di portare ingenti perdite economiche al settore vitivinicolo europeo. Nell’interpellanza abbiamo evidenziato come, già a luglio 2022, l’Irlanda avesse notificato alla Commissione una bozza di legge in merito registrando però il parere negativo di 14 Stati membri, alla luce soprattutto del fatto che l’Unione europea sta lavorando da anni per cercare di armonizzare l’etichettatura di bevande e alimenti.
Altro aspetto che abbiamo voluto evidenziare alla Commissione è quello dell’esistenza di studi scientifici che dimostrano, invece, i benefici di un consumo moderato di vino, in particolare sul rischio cardiovascolare. Ciò che tengo sempre a precisare, infatti, è la differenza tra uso ed abuso: un bicchiere di vino non fa assolutamente male, un consumo smoderato, di qualsiasi cosa, ovviamente sì. Non può e non deve passare il messaggio che l’Irlanda rischia di veicolare ricalcandone il modello di etichettatura e cioè che un bicchiere di vino possa essere pericoloso quanto una sigaretta. Con questa decisione l’Irlanda mette in discussione i principi del mercato unico mentre riteniamo che l’Unione europea debba insistere sulle azioni di educazione alimentare all’interno delle quali sensibilizzare anche il consumo moderato e responsabile dell’alcol e, soprattutto, distinguere le diverse tipologie per le quali ci sono oggettive e sostanziali differenze.