“Siamo parzialmente soddisfatti – dichiara il Presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo e componente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale Salvatore De Meo – se da un lato il programma non esclude carne e vino, come si temeva, purtroppo conferma una riduzione della dotazione finanziaria rispetto al periodo pre pandemia. Inoltre, avremmo preferito che il nuovo programma annuale venisse negoziato in parallelo alla revisione del Regolamento della politica di promozione stessa – continua l’on. De Meo, relatore per il Parlamento Europeo della suddetta revisione – la cui proposta è attesa da maggio 2022 e sul cui ritardo la Commissione europea non si è ancora espressa nonostante le nostre numerose sollecitazioni. Siamo convinti che la politica di promozione non debba discriminare alcun prodotto e che i progetti debbano essere valutati e approvati solo sulla base del merito, ma, soprattutto, che le varie strategie europee, tutte riconducibili al Green deal, non debbano penalizzare il sistema agroalimentare e ridurre la sua capacità produttiva perché questo significherebbe aumentare la nostra dipendenza alimentare da Paesi terzi. La Commissione insiste nell’utilizzare questa politica per incrementare il consumo di biologico, in particolare frutta e verdura. Seppur questi obiettivi sono condivisibili dobbiamo prestare attenzione al modo in cui allineiamo le politiche agricole europee alla strategia “Dal produttore al consumatore”, già in passato fortemente criticata da tutto il Gruppo del Partito Popolare europeo per la sua mancanza di basi scientifiche attendibili. Il bando per la presentazione delle proposte – conclude l’on. De Meo – sarà pubblicato a gennaio sul sito dell’Agenzia Esecutiva Europea per la Ricerca”.
Fonte: latinaquotidiano.it