Un aiuto per i consumatori, nel confronto tra cibi e bevande della stessa categoria. Si chiama Etichetta Nutri-Score, è un codice che, considerando la quantità di calorie, sale, zucchero, grassi, proteine, elabora il valore nutrizionale del prodotto, trasformandolo in un grafico che assomiglia a un semaforo a cinque colori.
Un modello che riscuote sempre più consensi in Europa, seppure non goda dello stesso successo in Italia. Industrie, politici, addetti ai lavori sono scettici nei riguardi di questa modalità. Perché? Proviamo a vederlo insieme.
Alimenti buoni e cattivi
L’etichetta non è altro che una traduzione in lettere e colori delle informazioni nutrizionali riportate sulla confezione e intende convertire i valori in una “grammatica” più vicina al consumatore per favorire l’acquisto.
Un problema per dieta mediterranea e Made in Italy
Secondo il parere degli esperti, le indicazioni andrebbero a penalizzare la dieta mediterranea e i prodotti Made in Italy. A sostenerlo Salvatore De Meo, Presidente della Commissione Affari Costituzionali al Parlamento Europeo. “Il sistema a semaforo nasce in Francia e intende dare al consumatore una indicazione sull’acquisto dei prodotti” – ci dice De Meo – “Al momento è una misura adottata su base volontaria da diversi Paesi del Nord Europa e basata su un algoritmo che prende in considerazione solo 100gr di prodotto. A nostro avviso questo sistema è fuorviante, perché non basato su dati scientifici di valore assoluto. Non possiamo considerare solo 100 ml o 100 mg e dare un valore complessivo di quel prodotto“.
“Le perplessità” – continua De Meo – “sussistono in quanto sarebbero penalizzate eccellenze alimentari, dal Prosciutto di Parma all’Olio di oliva. Non è accettabile. Non deve essere un’etichetta a dare ai consumatori informazioni adeguate. È condizionante per i colori. Vogliamo potenziare tutto il possibile per una scelta oggettiva. È assurdo che nella classificazione Nutri-Score vengano penalizzati prodotti dieta mediterranea. La Nutrinform, non è la migliore soluzione in assoluto, ma conferisce l’immagine di una batteria che rende forse meglio l’idea del valore nutrizionale di un alimento“.
La NutrInform Battery
Un’etichetta concepita come una batteria, comprensiva dell’indicazione di tutti i valori di una singola porzione consumata. La batteria indica le percentuali di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale contenuti nelle singole porzioni, in relazione alla quantità.
Secondo alcune stime di Coldiretti e Federalimentare, l’associazione che riunisce le aziende del settore, questa etichetta sarebbe preferibile. Utilizzando l’altra, la Nutri-Score, si avrebbe un danneggiamento del 50% dell’export. Anche se, con questa etichettatura, sarebbero esclusi i prodotti DOP, IGP e STG, comprensivi di altri loghi che potrebbero rendere più complicata l’interpretazione dei consumatori.
Fonte: romait.it