Due anni che lei è un deputato del Parlamento europeo. Com’è cambiata, se è cambiata, l’Europa in questo periodo?
Quando sono arrivato al Parlamento europeo ho avuto la concreta percezione di quanto fosse importante avvicinare l’Europa ai cittadini soprattutto a quelli che sentivano l’Ue come qualcosa di lontano e distaccato dalla propria quotidianità. In questi ultimi anni però, fortunatamente, è cambiata la concezione dell’Europa probabilmente perché è cambiata l’Europa stessa. Il Covid, la crisi sanitaria prima ed economica dopo, la guerra in Ucraina, le grandi sfide per garantire un futuro resiliente e migliore a tutti i cittadini hanno portato una consapevolezza maggiore e diversa nei confronti delle istituzioni europee. L’Ue, infatti, ha dimostrato di poter gestire le criticità in maniera determinata se resta unita e coesa, facendo perno su ogni singolo Stato e mettendo tutti nella condizione di non rimanere indietro, ma di essere parte integrante della soluzione e della ripartenza. La campagna vaccinale, il Next Generation Eu, l’approvazione dei Piani di ripresa e resilienza, le battaglie per la transizione climatica e quella digitale, la presa di posizione netta nei confronti dell’aggressione russa in Ucraina, hanno portato l’Europa ad esprimere una posizione nello scacchiere globale. Dobbiamo però riconoscere che proprio in questi due anni l’Europa ha mostrato anche la sua debolezza per non aver creato una politica estera, di difesa comune e di autonomia energetica e alimentare. Siamo in una fase molto delicata dove è necessario superare quelle diversità e resistenze che in passato non hanno permesso all’UE di esprimere realmente le sue potenzialità.
Il Parlamento europeo, di cui lei è rappresentante, è l’unica istituzione europea democraticamente eletta dai cittadini. Non dovrebbe avere un ruolo più determinante proprio per questo?
Assolutamente sì. Il futuro dell’Europa, come più volte sottolineato da me e da tanti altri colleghi, è nelle mani dei cittadini che con il loro voto, esprimendo una preferenza diretta, hanno affidato ai parlamentari europei il compito di rappresentarli. Proprio per questo, anche durante i lavori della plenaria, ho ribadito con forza a tutto l’emiciclo che al Parlamento deve essere riconosciuto il diritto di iniziativa legislativa per poter corrispondere meglio alle aspettative dei cittadini.
Che ruolo ha adesso il Piano di ripresa e resilienza nello scenario attuale?
Il Piano di ripresa e resilienza è, senza dubbio, la più grande e concreta opportunità che l’Europa potesse mettere sul tavolo del nostro futuro. Indubbiamente lo scenario geopolitico attuale e tutto ciò che ne sta conseguendo stanno mettendo in difficoltà alcuni cardini del Piano stesso. Infatti, l’aumento delle materie prime e del costo dell’energia inevitabilmente stanno condizionando la nostra ripartenza, ma il Pnrr rappresenta lo strumento indispensabile per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese in coerenza con gli obiettivi della transizione verde e digitale. Restano, a mio avviso, le preoccupazioni che una così grande quantità di risorse, circa 200 miliardi, rischia di non essere utilizzata del tutto ed in modo strutturale. Conosciamo le nostre criticità in termini di competenze e capacità di spesa ma il Governo sta facendo un lavoro straordinario proprio perché il Pnrr è un appuntamento con il nostro futuro che non possiamo e non dobbiamo mancare.
Il Parlamento europeo ha accolto la proposta fatta da lei di riconoscere l’isola di Ventotene quale capitale storica dei valori europei.
A Ventotene, nel 1941, fu redatto il Manifesto ad opera di Spinelli e Rossi. È stato uno dei primi documenti per la promozione dell’unità europea. L’isola rappresenta il luogo fisico della memoria per la salvaguardia degli ideali ispiratori e dei valori comuni che hanno segnato lo sviluppo del processo di integrazione europea. Il Parlamento ha accolto la proposta fatta da me e dal mio collega spagnolo Ruiz Deveza riconoscendo formalmente il valore di Ventotene come culla degli ideali della nostra Europa. Spero che questo riconoscimento possa servire affinché anche l’UE partecipi concretamente al progetto di recupero del vecchio carcere di Santo Stefano, progetto ora intitolato al compianto presidente David Sassoli.
In questi giorni sono state aperte le iscrizioni al secondo Corso di Europrogettazione da Lei organizzato che inizierà a settembre. Un’altra occasione per i giovani.
Guardare al proprio futuro lavorativo in chiave europea rappresenta una grande opportunità per i giovani e l’Europa offre tante opportunità. Spesso però molti non le conoscono e, di conseguenza, non le sanno utilizzare al meglio. Sulla scia del successo del primo, l’obiettivo principale di questo secondo corso è proprio quello di fornire a giovani under 35 le conoscenze e le competenze di base per un migliore accesso ai fondi europei e nazionali. Il corso alterna elementi teorici a momenti di pratica sia nella lettura dei bandi europei sia nella scrittura della candidatura al bando stesso. In quest’ottica di conoscenza ricordo a tutti, giovani e meno giovani, che è possibile iscriversi alla mia piattaforma www.insiemeineuropa.it, realizzata in collaborazione con il gruppo del Partito Popolare Europeo, per accedere direttamente e in maniera gratuita alle informazioni di proprio interesse. La piattaforma consente di ricevere automaticamente e gratuitamente le notifiche di tutti i bandi europei, nazionali e regionali, aperti o in fase di apertura, relativi alle aree tematiche (es. agricoltura, imprese, sport, cultura, turismo, ecc.) e alle rispettive aree geografiche (tutte le regioni o solo alcune) indicate nella fase di registrazione.
Fonte: h24notizie.com