La strategia per la resilienza collettiva dell’Europa serve a rafforzarla contro le minacce informatiche e contribuirà a garantire che tutti i cittadini e tutte le imprese possano beneficiare appieno di servizi e strumenti digitali affidabili.
A prescindere da quali siano i dispositivi connessi, essi devono potervi accedere con la sicurezza di essere protetti dalle minacce informatiche.
La Commissione europea ha presentato due proposte per affrontare la questione della resilienza sia informatica sia fisica dei soggetti critici e delle reti essenziali: una direttiva sulle misure per un elevato livello comune di cybersicurezza in tutta l’Unione e una nuova direttiva sulla resilienza dei soggetti critici.
Questi documenti coprono un’ampia gamma di settori e mirano ad affrontare in maniera coerente e complementare i rischi attuali e futuri, dagli attacchi informatici alla criminalità o alle catastrofi naturali.
In seno alla Commissione ITRE sono stato incaricato di seguire i lavori in merito alla resilienza delle infrastrutture dei soggetti critici come relatore ombra PPE.
Questo testo mira a stabilire norme minime armonizzate per garantire la fornitura di servizi essenziali nel mercato interno e rafforzare la resilienza delle entità critiche.
Il sostentamento dei cittadini europei e il buon funzionamento del mercato interno dipendono da diverse infrastrutture per la fornitura affidabile di servizi necessari per mantenere attività sociali ed economiche critiche.
Questi servizi, vitali in circostanze normali, sono tanto più importanti in quanto l’Europa gestisce gli effetti della pandemia COVID-19 e cerca di risolverla. Ne consegue che le entità che forniscono servizi essenziali devono essere resilienti, vale a dire in grado di resistere, assorbire, accogliere e riprendersi da incidenti che possono portare a interruzioni gravi, potenzialmente intersettoriali e transfrontaliere.
Tuttavia, il testo originale della Commissione aveva escluso il settore agroalimentare.
È stata quindi mia premura presentare degli emendamenti affinché questo settore venga invece introdotto nell’ambito di applicazione della direttiva riconoscendo, in modo particolare, i mercati all’ingrosso come soggetti strategici e critici.
Il funzionamento della catena agroalimentare è un servizio essenziale per il benessere della nostra società. I mercati all’ingrosso sono fondamentali in quanto strutture di pubblico interesse che assicurano un costante approvvigionamento e distribuzione di prodotti freschi e deperibili su vaste zone regionali e interregionali.
Durante la pandemia, è proprio grazie a queste strutture che si è evitato in molti Paesi un blocco del sistema. I mercati all’ingrosso hanno dimostrato il loro ruolo vitale, nel momento di massima emergenza sanitaria, nel garantire il funzionamento della catena agroalimentare.
Inoltre, per garantire che la resilienza delle infrastrutture strategiche sia assicurata in maniera uguale su tutto il territorio dell’UE e che tutti i servizi essenziali siano protetti, ho rappresentato la necessità di incentivare una maggiore collaborazione tra gli Stati, che, seppur non privati della loro responsabilità, dovrebbero incoraggiare il coordinamento tra le autorità competenti e responsabili al fine di sviluppare strategie e risposte alle crisi che siano efficaci.
C’è bisogno anche di maggiore coordinazione con le autorità locali e regionali, spesso dimenticate, poiché le loro capacità sul campo e le loro conoscenze potrebbero rivelarsi fondamentali per l’individuazione dei rischi e lo sviluppo di piani di resilienza.
Inoltre, è stata una mia volontà presentare un emendamento al fine di inserire le infiltrazioni criminali tra gli elementi che gli Stati Membri devono tenere in considerazione nell’identificare le infrastrutture critiche. Questo problema è, infatti, sempre più preoccupante nel settore dei trasporti dove il funzionamento di infrastrutture fondamentali come porti e aeroporti è messo a rischio.
Fonte: lanternaweb.it